Chapter seven - Third writer

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"Muovi il tuo sedere coperto da oscene braghe e scrivi a quel bravo ragazzuolo" Sbuffò Dante lasciandosi cadere sul letto.
"Non scriverò a Michael sui messaggi privati di Instagram, cosa penserà di me? Che sono una ragazza facile?" fissai il suo profilo incapace di fare qualcosa. Luke si schiarì la gola "In realtà con Harry Styles..."
Lo zittii "Chi è Harry Styles? Io conosco solo Harry Potter" il biondo roteò gli occhi.
Poi mi venne strappato il telefono dalle mani da Shakespeare che cliccò sul nome di Michael. Stette a guardare lo schermo col viso corrucciato poi borbottò qualcosa come "Oh signore, quali aggeggi inutili hai creato" e diede il telefono a Luke.
Hemmings non perse tempo e cominciò a scrivere subito sorridendo malefico.
Cominciò a salirmi l'ansia "Cosa gli hai inviato."
dissi scandendo ogni parola.
"Gli ho scritto 'ho una cosa da dirti, ci incontriamo a casa mia o a casa tua?'"
"Hemmings!" urlai pronta per dargli una pappina sul collo
"Calma bella fanciulla con le braghe, non l'ha scritto seriamente" intervenne Willy addentando una tavoletta al cioccolato bianco Milka, poi si rivolse a Luke "Scrivi che ha qualcosa di urgente da dire al suo professore Calum Hood"
Il biondo lo inviò e mi restituì il telefono, la risposta arrivò dopo un secondo.
Alle cinque e mezza fuori dall'ingresso principale dell' università :)
Ha messo una faccina! Oh santi dei dell'Olimpo quella che sorride!
"Ora prepariamo un piano d'attacco: Gwen tu andrai da Michael e Calum. Nel frattempo io e Shakespeare resteremo nascosti ma lasceremo Dante nei dintorni in modo che ci possa avvisare in caso le cose non vadano nel verso giusto"
Alighieri scoppiò la sua magica bolla "Cosa devo facere?"
"Avvisarci se qualcosa va male, tipo fai il verso di qualche animale"
Il poeta annuì.
"Bene" Shakespeare si schiarì la voce "Abbiamo capito il piano, Letterati squad?"
La squad di che?
"È un nome da sfigati" dicemmo assieme io e Dante. Gli battei il cinque, anche se non capì cosa avevo fatto e rimase a guardarsi la mano come un idiota.

Nel momento in cui vidi una chioma bianca scendere la scalinata della facoltà di arte moderna feci un cenno a Dante, che passeggiava nei paraggi facendo finta di leggere una guida della città, annuì.
"Ehi" sussultai vedendo Michael avvicinarsi guardandomi dall'alto con due occhi furbi, non avevo mai notato il loro colore prima: un verde trasparente come..."
"Una bottiglia di Heineken!" esclamai.
Michael rise "Quando mi incontrerai al bar te la darei volentieri, ma mi dispiace non porto bottiglie di birra a lezione"
Arrossii immediatamente. Su Gwen riprendi il controllo della situazione, non puoi farti annientare da un bel faccino.
"Dov'è Calum Hood?" chiesi a Michael che sorrise al mio tentativo di cambiare discorso.
"Oggi è il suo giorno libero, ti porto a casa sua" cominciò ad incamminarsi.
"Sai dove abita?" domandai allibita seguendolo, lui fece spallucce, come se fosse tutto nella norma.
"Ah giusto, che sciocca. Anche io alle cinque del pomeriggio vado a prendere il té a casa del mio professore di latino" risposi sarcastica.
Michael rise e mi passò un braccio sulle spalle, sentii il cuore ballare il merengue. "Sai, sei simpatica ehm..." Michael si interruppe "Non mi hai ancora detto il tuo nome"
Giuro, glielo avrei detto.
Se solo non fosse stato per Dante Alighieri che di fronte a noi aveva appena lanciato la guida in aria mettendosi i pugni sotto le ascelle e urlando Coccococcodee, dopo un paio di secondi cambiò verso emettendo un Muuuuh gutturale. E ancora dopo un Ih-ooooh
Ma fortunatamente fu fermato da Shakespeare che uscendo fuori dal cespuglio dove erano nascosti lui e Luke gli urlò "Ma che ti passa per la testa vecchio caprone cornuto con la testa deforme!?" E altre cose di questo genere.
Dante si offese, mettendo il petto in fuori "Mi stia a sentire, inglese delle mie braghe: tu mi avvisasti che in qual caso il giuovine facesse qualunque cosa di male, io avrei dovuto fare l'animale"
William strillò per la frustrazione "Ma  cosa stava facendo di male?"
"L'ha toccata" rispose Alighieri con fare scontato.
Shakespeare digrignò i denti avanzando minacciosamente verso Dante "Ti tocco io per bene, vediamo se ne uscirai vivo brufolo ingrossato"
Fortunatamente Luke si mise in mezzo ai due, allentando la tensione nel mentre che io e Michael fissavamo il tutto a bocca aperta.
Aprì bocca nello stesso momento in cui mi girai verso di lui dicendogli:
"Io non li conosco quei pazzi"
"Ti prego dimmi che li conosci"
"Sì okay li conosco"
"Lo sapevo!" Michael fece un sorriso soddisfatto "Porteremo anche loro da Calum"
"Ma no stai tranquillo possono anche andarsene a casa" dissi subito lanciando un'occhiata eloquente a William e a Dante.
"No, loro vengono con noi e anche il tuo amico biondo"
"Perchè?" chiese Luke insoddisfatto della spiegazione.
"Perchè io credo di conoscerli"
"Oh ragazzo tu sì che sei colto, chi è che non conosce il più grande poeta di tutti i tempi?" chiese retoricamente Shakespeare.
Dante si accigliò "Io lo conosco, e quella persona non sei tu di certo" 
Ma fortunatamente furono interrotti da Michael che ordinò "Saltate in macchina" e indicò una macchina bianca sconquassata, aprì la portiera del conducente e saltai subito al suo fianco "Questa è la macchina del disagiato del mio quartiere" dissi pensando a Zayn Malik.
Michael alzò le spalle "Non tutti qui a Los Angeles siamo ricconi, e comunque sto risparmiando per comprare una moto"
Oddei vuole comprare una moto, adoro i ragazzi che vanno in moto.
Da dietro si sentivano i due poeti battibeccare e un "Va bene, vado io in mezzo" da parte di Luke.
"Che moto vu..."
"OH SIGNORE CODEST'AGGEGGIO SI MOVE" Strilló Shakespeare quando Michael imboccò la strada principale
"E MOVE IL SOL E L'ALTRE STELLE" Urlò Dante di rimando.
Michael voltò la testa verso di me parlando sottovoce "Ragazza, non ho ancora ben capito in che situazione sei, ma di certo sei nella merda"
No, ma dici?

Resurrection || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora