Ridacchio, un pò alticcia, mentre rispondo alla battuta di un tizio con parecchi tatuaggi seduto al bancone. Stranamente non ci prova, nonostante sia qui seduto da solo e la cosa mi fa piacere. Lavoro qui da due settimane e sono già stufa marcia delle battute squallide che mi rivolgono. Certe sere rischio di farmi venire una paresi cercando di tenere fisso il sorriso di circostanza che devo comunque rivolgere ai clienti.
La motivazione, si presenta cinque minuti dopo. Una ragazza molto alta, con corti capelli rosa e quasi altrettanti tatuaggi si avvicina a lui e gli stampa un bacio rosso sangue sulla testa pelata. Lui ride nonostante il marchio di rossetto e l'abbraccia stretta, facendola ridere. "Ehi, lei è Cora" mi dice e io le rivolgo un gran sorriso, sono una bella coppia. "Susan" urlo sopra il frastuono. Ci stringiamo la mano, poi prendo la sua ordinazione. Sono veramente stupita, quando mi ordina una Cola. Niente rhum, niente birra, niente alcool. Ogni tanto, quando mi volto verso di loro, li becco che si fanno le coccole come la più dolce delle coppiette. Il fatto che siano entrambi in canottiera, a far bella mostra delle braccia tatuate li rende ancora più belli. Sono assolutamente invidiosa di una coppia del genere. Sospiro, mentre Hanna, una delle bariste "anziane" mi viene vicino. "Che succede?" chiede. "Guardali" dico solo, indicando i ragazzi, che sono ancora al bancone. "Sono carini, vero?" chiede, ma non è una domanda. Scaldano il cuore a vederli. "Sono invidiosa" dico scoraggiata. "Forza, il tuo turno arriverà" mi dice con una voce che forse vuol essere saggia, ma in realtà mi butta giù di morale, perché il mio turno pensavo fosse arrivato tempo fa.
Quando torno con la Cola e una birra scura, li vedo ridere. Mi sconvolgo quando lei chiude gli occhi e noto che anche le palpebre sono tatuate. Mi rendo conto che la sto fissando spudoratamente, a bocca aperta. "Ma... non ti ha fatto male?" chiedo, incapace di farmi i fatti miei. Lei si volta, e gentilmente mi dice: "Un pò, ma da lui mi farei fare tutto" e io divento rossa per l'imbarazzo. "Sono un artista dell'inchiostro, milady" dice fingendo un inchino. Scoppio a ridere, per poi chiedere "Sul serio?" annuiscono entrambi, poi lui mi allunga un biglietto da visita. Lo guardo, interessata. "Ah, ma tu hai lo studio qui dietro" dico. "Esatto! E quando i nonni ci tengo la piccola principessa, io e la mia signora sgattaioliamo fin qui per berci qualcosa in santa pace. Anche se lei fa al guastafeste perché è astemia" ma le fa l'occhiolino mentre lo dice. "Usciamo poco da quando è nata nostra figlia, non è molto rock, lo so, ma va bene così". Resto a parlare un pò con loro, nei momenti di calma e a fine serata siamo quasi amici. "Sei simpatica" mi dice Edd prendendo sotto braccio Cora per uscire. "Grazie, anche voi" "Sai che i tatuaggi vanno sempre dispari, vero?" dice alzando un sopracciglio. "Chi ti dice che ne ho solo due?" ribatto. "Tu. Adesso" e ride. "Sembra che tu ci abbia pensato moto, prima di farli. Se un giorno vorrai aggiungere inchiostro alla tua pelle, fammi un fischio!" conclude uscendo, stringendo la sua donna in un abbraccio.
Qualche ora più tardi, quell'invito mi martella in testa, mentre guardo il soffitto della mia camera da letto.
Domenica mattina, mi sveglio per il trillo martellante dell'allarme. Spengo tutto e cerco di tonare a dormire, il mal di testa da sbornia non mi lascia tregua. Dieci minuti dopo rischio un ictus saltando già dal letto come una tarantolata, salvo poi fermarmi con le mani premute sulle tempie e un lamento decisamente poco femminile che mi esce di bocca. Oggi tornano Stella e Davide. Merda. Ho lasciato un biglietto alla mia ex coinquilina, dicendole che ero fuori e se le andava di vederci per pranzo. Ho anche scritto luogo e ora, quindi se non mi sbrigo sarò anche in ritardo, oltre che uno straccio.
A fatica raggiungo la doccia, la faccio fredda, perché non ho tempo di aspettare che si scaldi. "Cazzo!" urlo per la temperatura ghiacciata dell'acqua. Mi sfrego velocemente, è una cosa fastidiosissima, ma almeno mi aiuta a snebbiare la mente. M'infilo un paio di jeans e le Converse, poi guardo perplessa il mio armadio cercando un maglione pulito. Devo assolutamente lavare questa roba, ma la lavanderia del condominio mi fa un pò schifo. Magari potrei chiedere a Stella se posso continuare a fare il bucato là..
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Occhi color cioccolato 3
RomanceTerzo e ultimo capitolo della storia d'amore tra Susan e Michael. Lui ha quasi perso la vita in un incidente, di cui dà la colpa a lei, ignorando la verità. Lei stanca di lottare per entrambi, farà cambiamenti drastici nella sua vita. Sembra tutto f...