Capitolo 4 Michael

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"Ehi, stronzo!" apostrofo Davide, mentre entra in camera mia. "Ehi, bastardo, che si dice?" ribatte. Ridiamo mentre ci diamo un rapido abbraccio. "Allora, vediamo. Mentre tu e la tua dolce metà siete stati ad arrostirvi le chiappe al sole, io sono uscito dall'ospedale e ho trovato un albergo a qualche stella che mi fornisce un autista per la fisioterapia, non male, eh?" scelgo di essere leggero, perché non voglio rispondere incazzato o peggio, disperato. "Non sembra male" "Già. Pare che compreso nel prezzo ci siano un padre che in pratica non conosco, un tizio che si vede poco e un fratellastro che incidentalmente usciva con la mia ex" ok, questa mi è uscita male. Ma lui non batte ciglio, quindi capisco. "Ma tu lo sapevi già. Sapevi che sarei finito sotto lo stesso tetto di quello stronzo!" Abbassa gli occhi per un momento. "Ce l'ha detto Susan" gli scappa, perché poi stringe le labbra e inspira, come se potesse, con quel gesto, risucchiare il suo nome. Illuso. Spalanco gli occhi. Sono sempre più sconvolto dal tradimento, suo e dei miei amici. "Wow, lo sapevano tutti tranne me, non è così?"
"Scusa. Ce l'ha detto mentre aspettavamo di sapere se ti saresti salvato. L'aveva appena scoperto anche lei, Michael, non fargliene una colpa". "Posso fare quello che voglio, è la mia cazzo di vita, no?"

Lo interrompo subito, quando fa per parlare. "Ho perso l'anno, ti rendi conto? Non posso laurearmi con la prossima sessione ma dovrò rimandare di un anno a causa di questo" dico indicando la gamba. "Beh, considerando che hai quasi perso la vita non ti è andata poi così male" commenta. Lo fulmino con lo sguardo. "Beh scusa tanto se non mi metto a ballare per la felicità, ma sai, ancora non cammino!"

La voce di Luca mi arriva da dietro la porta. "Posso entrare?" "No" "Sì" mi sovrasta Davide e con mio sommo fastidio lo vedo entrare in camera. "Che vuoi?" "Vi si sente urlare dal piano di sopra" dice. "Beh, non sono affari tuoi!" Respira velocemente, è decisamente incazzato. "Volevo chiedere una cosa al tuo amico" guardo Davide, che ha parlato. Luca si calma, lentamente. "magari andiamo fuori un momento" "Cos'è? Sono troppo sensibile? Hai paura a parlare di fronte a me? Davvero?" "No. Ma E' un argomento che ti manda fuori di testa, quindi preferisco parl..." "Dovete parlare di lei?" non ho certo bisogno di specificare di chi sto parlando. Il mio amico annuisce impercettibilmente. 

"Forza allora, intavoliamo una bella discussione su quella ..." "Non azzardarti a finire la frase!" tuona Davide, mentre Luca si è fatto avanti, l'espressione arrabbiato su quel volto pulito. "Come vuoi" cedo. "Cosa mi volevi chiedere?" "Tu l'hai sentita?" Luca mi guarda, prima di tornare a concentrarsi sul mio amico. "No" "Mai? Dall'incidente?" "No" dice abbassando lo sguardo, come sentendosi in colpa. Io sono stupito, è vero che mi ha detto che lei l'ha lasciato, ma pensavo fosse solo per indorarmi la pillola. "Merda" mormora. "Perché?" chiedo, troppo curioso. "Niente, io non l'ho ancora rivista, tutto qui" commenta ma so che c'è dell'altro.

"Sentite, visto che ci siete tutti e due, io e Stella stasera diamo una piccola festicciola per il rientro dalle vacanze, vi va di venire? Mangeremo, berremo e non andremo a letto troppo tardi" dice, sicuramente a beneficio di Mr Perfettino qui. "Non credo sia il caso" "Eddai, Luca, divertiti un pò!" allora mi guarda e ribatte: "Se lui viene, vengo anche io" e io resto di sasso. Sul serio? Quindi sarei io quello da trascinare alle feste?

"Va bene" butto fuori "ma.. " "Lei non ci sarà" dice Davide prevenendo la mia obiezione. "Non intendev..." "Ah no?" mi rimbrotta. Decido di restare in silenzio, a questo punto, perché stanno già organizzando il mio trasporto per stasera.

Quando arriviamo, dopo un penoso viaggio in auto durante il quale non abbiamo parlato, Luca mi aiuta a scendere, poi mi chiama l'ascensore. "Potremmo davvero diventare amici, se la finissi di fare lo stronzo e farmela pagare per cose di cui non ho colpa" mi dice quando lo raggiungo, già ansante. "Dici sul serio?" ribatto sarcastico. "Sì. Pensaci" poi si chiude in un silenzio ostinato finché non arriviamo all'appartamento delle ragazze. Mi sudano le mani, mentre stringo più forte le stampelle. E se invece lei ci fosse? Sono pronto a rivederla? La sogno spesso, i momenti felici che si mescolano con l'espressione delusa, i baci che diventano lacrime, fino all'espressione ferita dell'ultima volta che ci siamo visti. Cazzo è passato un mese e mezzo quasi. Ma quando finalmente Stella ci apre ed entriamo, butto l'occhio sul tavolo e vedo che è apparecchiato solo per otto. Quindi non ci sarà davvero. Non capisco se sono sollevato o deluso. Ben presto, mi faccio strada verso il divano, per distendere la gamba. Dovrei impegnarmi per tornare almeno a camminare, Yukino ha ragione. Mia e Nora, con la pelle abbronzata e leggermente alticce mi vengo vicino fin da subito e si ergono a mie schiave per la serata. Non devo chiedere nulla, pensano loro a cuscini, cibo e alcool. Beh più o meno, perché Luca mi ricorda, fastidioso come una zanzara, che con le medicine che sto ancora prendendo, non posso farmi più di una birra.

Durante la cena tutti chiaccherano del più e del meno, ma nessuno nomina Susan, sospetto che siano tutti stati istruiti dalla sua amica. Peccato, ora che sono qui, sono convinto che potrei sostenere una conversazione con lei. Non proprio da amici ma che so, sapere come sta. Quando Stella si alza per prendere il dolce, Lisa le va dietro sparecchiando, e la sento chiedere: "Scusa Stella dov'è Susan? Volevo chiederle perché ha lasciato il lavoro" e mentre mi volto per sentire la risposta, Stella mi becca e chiude la porta a soffietto della cucina per avere un pò di privacy. Merda. Ha lasciato il lavoro? Ma che succede?

Quando tornano, distribuiscono sorrisi a tutti, come se non avessero avuto una conversazione privata poco fa. Solo Lisa sembra impacciata, ora, quando mi guarda, così capisco che se Susan ha mollato il lavoro, senza dare spiegazioni, e se non è qui stasera, è a causa mia. Cristo, pensavo sul serio quello che ho detto quando l'ho vista l'ultima volta, ma adesso... adesso cosa? Cazzo, a volte penso che avesse ragione quando mi consigliava di fare pace con il  mio cervello. Sono ancora terribilmente arrabbiato con lei ma non so se davvero non voglio più vederla. Anche stasera, sembra che manchi qualcosa, come se il lampadario non fosse così luminoso. Non so.

"Mi stai ascoltando, Mike?" tuba Mia. "Volevamo uscire a bere qualcosa dopo, ti va di venire?" "Non credo proprio" rispondo adombrandomi. "Perché? Ci occuperemo noi di te!" riprova Nora. Sbuffo, stanco. "Non sono in vena, ok? Un'altra volta" taglio corto. Non penso proprio che qualcuno vorrebbe uscire con un storpio del cazzo.

"E tu, Luca, cosa ne dici?" torna all'attacco Nora. Forse se non fosse così zoccola sarebbe più simpatica. "Ehm, io non vengo, grazie" Lei si passa la lingua sulle labbra, sensuale. "No, stavo pensando.. come mai voi due siete qui, insieme, senza prendervi a pugni?" Merda, loro non lo sanno. "Beh..." "Lui è il mio fratellastro. Sorprese?" gli parlo sopra, pensando di impressionarle. Era meglio se me ne stavo zitto. "Cosa? Ma sul serio?" dice sorpresa Lisa, dato che ormai la conversazione pare tutta incentrata su di noi.

"E brava Susan, pareva tanto santarellina e invece si faceva due fratelli..." sento Mia e mi volto verso di lei furente. "Come ti permetti?" è Luca a parlare. "Lei.. non lo sapeva, non lo sapevamo nemmeno noi fino a poco tempo fa. Quando è saltato fuori abbiamo rotto" ammette. Non ci avevo mai pensato, ma l'idea che lei lo abbia mollato perché non voleva mio fratello ma me inizia a farsi fastidiosamente strada dentro di me.

"In ogni caso è imbarazzante, non trovate?" cinguetta di nuovo la bionda. Non capisco davvero perché ci andavo a letto. "Già" le da man forte Nora "per questo non c'è stasera?" insinua. La domanda mi destabilizza. Non mi sono mai fermato a pensare a come potesse sentirsi lei al riguardo, che bastardo egoista che sono.

Ma è Stella a prendere la parola a questo punto. "No stasera aveva da fare. E poi Michael ha detto che non  voleva più vederla, quindi sarebbe stato scortese, no?" mi gelo sul posto, scioccato. "Cioè? Non si farà più vedere ogni volta che ci sarà anche lui?" "Sul serio?" ribatte Mia "l'ha presa davvero male allora!" Mi volto a guardare Stella, che sembra avere una discussione silenziosa con Davide e smetto di prestare attenzione alla conversazione.

"Beh, noi dobbiamo andare, Michael deve prendere le medicine" salta su ad un certo punto Luca. Lo guardo stranito, ma mi risponde con uno sguardo che non ammette repliche, quindi anche se di malavoglia, mi alzo. Le ragazze mi avvicinano le stampelle, così che possa muovermi. Quando salutiamo gli altri, Davide saluta con un "Ci sentiamo" ma non capisco se parla con me o con Luca. Che strano.

Mentre torniamo a casa, il telefono di Luca vibra e quando lo tira fuori dalla tasca, riesco a leggere solo che sono tutti del mio amico. Che cazzo gli deve dire che non gli ha ancora detto a cena?

Occhi color cioccolato 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora