Capitolo 24 Susan

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Entro nel tendone con il fiato corto, affrettandomi verso la costumista, per farmi aiutare a togliere il vestito. Michael non intendeva davvero chiedermi quello che penso stesse per chiedermi, vero?

Cerco di calmare il respiro, mentre un'assistente mi aiuta con i sandali. Stella, alla postazione vicino alla mia, si accorge del mio turbamento, ma le faccio segno che non è il momento. Non è una conversazione che voglio fare con attorno dieci sconosciute, probabilmente pettegole. Per questo rischio di esplodere, quando una ragazza che sta riponendo dei trucchi dice ad un'altra: "Mica male, il tizio biondo, quello con la camicia bianca. Quasi quasi vado e gli lascio il mio numero".
Provo a contare fino a dieci, ma poi sbotto lo stesso, acida: "Se vuoi puoi lasciarlo a me, sono la sua ragazza". Lei diventa rossa, poi farfuglia delle scuse e si eclissa dall'altra parte del tendone. Stella mi sta guardando, un mezzo sorriso orgoglioso sul viso, e io cerco di sbollire, ma mi viene da sorriderle indietro.

"Gliel'hai spiegata per bene" commenta quando ci ritroviamo da sole nel camerino dove ci stiamo rimettendo i vestiti con cui siamo arrivate. "Sono stanca di ragazze convinte di poterci provare con Michael" confesso "vorrei che sapessero che non è su piazza.. almeno credo" "Come almeno credo? Ma ti sei vista?" mi dice la mia amica a voce alta "Forse non ti sei resa conto di come ti guardava oggi!" Scoppia a ridere, ma nonostante questo non riesco a crederci. "Come mi guardava, scusa?" "Come se stesse guardando un angelo. Oh, Susan, quel ragazzo è definitivamente cotto di te, non te ne rendi conto?" dice e sembra così convinta... "Allora perché appena cerco di crederci lui mi fa qualche stronzata e mi fa soffrire?" "Non ne ho idea, è un maschio, dopotutto, la loro mente fatica ad elaborare un concetto complicato come l'amore" dice alzando le spalle. "Sai che se riferissi quello che tu hai appena detto a Davide saresti in grossi guai, vero?" "No, perché non lo farai, altrimenti ti ammazzo" Ridiamo, mentre nella mia testa le sue parole si sedimentano in un angolo tutto per loro. Davvero lui è così cotto di me? Ero talmente nervosa, perché avevo paura che andasse definitivamente fuori di testa nel vedermi con quei vestiti addosso, che non sono riuscita a guardarlo negli occhi quasi mai. So che mi ha osservato, certo, ma non so cosa abbia pensato di tutto questo.

"Fidati" mi dice Stella, che ha capito quale piega abbiano preso i miei pensieri "quel ragazzo è rimasto imbambolato a guardarti per parecchio tempo, oggi" "Anche il tuo a dire il vero era parecchio preso" ribatto e la vedo arrossire violentemente. "Magari sta ripensando alla convivenza e sta pensando di fare di te una donna onesta" butto lì, e rido quando la vedo boccheggiare. "Oddio, sposata così giovane? Noo non ci penso nemmeno, è troppo presto" dice ma se la conosco un pochino, so che invece ci sta pensando. Questi vestiti ti fanno sognare decisamente in grande.

Quando finalmente torniamo dai ragazzi, entrambi si sono disfatti delle giacche, arrotolando le maniche delle camicie, sembrano modelli, seduti sulla panchina del set fotografico, a prendere il sole. Dio se sono belli, anzi, sono un vero spettacolo. Mentre ci avviciniamo, notiamo un gruppo di ragazze che sta praticamente sbavando, poco lontano da noi. Stella mi sorride malefica, poi si avvicina a Davide, gli monta a cavalcioni e lo bacia in bocca, appassionatamente. Le ragazze restano a bocca aperta, un momento, prima di iniziare a commentare, probabilmente diranno cose da zitelle inacidite, perché la storia è sempre quella, la volpe e l'uva. Sorrido a Michael, mentre oltrepasso il gruppetto, e lui mi risponde allo stesso modo, provocando un mormorio indistinto tra le ragazze. Eh no, mi spiace ma non sta sorridendo a voi.

"Ciao amore" gli dico, prima di chinarmi a baciarlo, tenendogli il viso con le mani. Lui mi abbraccia, un sorriso su quelle bella labbra che sto baciando. Lentamente mi avvicino sempre di più, lui mi preme la mano sulla schiena, un'urgenza che mi toglie il fiato. Gli do uno schiaffo sulla mano, quando scende a palparmi il sedere, dopotutto siamo in un luogo pubblico. "Ehi" protesta. Ma ha ancora il sorriso sulle labbra, quindi tutto ok. "Andiamo a mangiare qualcosa? Abbiamo fame!" propongo allegra. Ho bisogno di vedere come realmente abbia preso Michael il fatto che sono stata vestita da sposa tutta la mattina.

Occhi color cioccolato 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora