Capitolo 12

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Mike era completamente nudo di fronte a Mayla. Lei sembrava non disprezzare la faccenda ed Alex li guardava divertito.
Mi domandai come facessero ad essere così aperti gli uni con l'altri, nessuno dei tre aveva dei freni inibitori, quasi fosse tutto nella normalità. Stavo iniziando veramente a pensare che quest'isola fosse come Ibiza e che le parole di Alex "quest'isola non è fatta per essere fidanzati" iniziavano a trovare un loro fondamento.
Nel frattempo di Paul ancora nessuna traccia. Il mio istinto mi diceva di mandargli un messaggio, ma non lo feci d'altronde la sera precedente si era così divertito in discoteca.
Nel frattempo Mike ritirò su i pantaloni di jeans e Mayla sembrava dispiaciuta.

"Caro Mike, sei stato lasciato in mutande. Anzi neanche quelle." - sogghignò Alex essendo ancora divertito da quella scena.

"Almeno Mayla ha avuto l'occasione di vedermi." - sbuffò Mike.

"Sicuramente avrebbe preferito in un altro frangente." - lo pizzicai. Mayla mi guardò e mi fece segno di smetterla. Cos'è si stavano iniziando ad invertire le parti? Questa cosa mi preoccupava leggermente.

"Beh visto che la partita è finita scendiamo in spiaggia ? " - domandò Mike.

"Solo se ti ritogli i pantaloni" - lo pizzicò Mayla divertita. Fortunatamente era tornata in lei. Per circa 5 minuti mi era mancata la sua pazzia.

"Vai con le birre Mike." - alzò le braccia Alex applaudendo.

Non avrei avuto voce in capitolo, avevano già deciso di scendere in spiaggia e così mi rimisi la mia camicetta e mi avviai verso le scalette di legno bianco insieme a Mayla, mentre Alex e Mike stavano prendendo le birre dal frigo.

"Che te ne pare di Mike?" - mi domandò Mayla accendendosi una sigaretta. Non sapevo che fumasse. Non sapevo ancora tante cose di lei, pensai.

"È molto carino" - sussurrai.

"Provaci"- mi esortò lei dando un tiro alla sua Marlboro.

"Scherzi? Sono fidanzata."- sbuffai.

"Non lo verrà mai a sapere cosa te ne importa. Riusciresti a vivere comunque fidati." - mi disse seria.

"Non sono il tipo mi dispiace." - la bloccai.

"Andiamo belle" - disse Alex correndo verso di noi, mentre Mike portava le birre.
Sentii uno schiaffo sul sedere, mi girai ed era Alex che nel frattempo era sceso già giù per le scale.

"Ma perché si prende tutta questa confidenza?" - domandai indispettita a Mayla.

"È fatto così, vuole solo che tu ti lasci un po' andare, sei una ragazza troppo seria per avere 20 anni." - sbuffò Mayla.

"Non sono seria." - sentenziai.

"Ti ha appena dato una pacca sul sedere e ti indispettisci al posto di essere contenta. Se non è essere serio questo." - mi guardò Mayla alzando un sopracciglio.

"D'accordo, voglio provare. Mi lascio andare." - ero stanca di essere incatenata alla storia con Paul, lui si divertiva quindi avrei potuto divertirmi anche io, e poi come dice Mayla non lo sarebbe mai venuto a sapere.
Ben presto sarei tornata a New York e Kailua Island sarebbe stato solo un vago ricordo, quindi perché non godersela.
Mayla contenta applaudì le mani e mi diede un bacio sulla guancia.

"Finalmente principessina." - urlò soddisfatta. Io le sorrisi e insieme ci incamminammo verso la riva, dove erano seduti Alex e Mike.

"Prego." - disse Mike porgendomi una birra.

"No grazie non ne bevo." - gli sorrisi e Mayla mi diede un calcetto sulla gamba.

"Cosa mi hai promesso prima?" - sbuffò.

"Non ho promesso nulla, ho detto che ci avrei provato. E bere una birra non rientra nel mio mi lascio andare." - sbuffai.

"Forza bevi, guarda che non ti ubriachi"- disse Mike porgendomela nuovamente. Guardai Mayla che mi diede un'occhiataccia, così dovetti prenderla e bere qualche sorso. Che schifo.
Rimanemmo seduti sulla riva del mare, nel cielo c'erano tante stelle, a New York non  ne avevo mai viste di così tante. Senza accorgermene sorseggiai nuovamente la birra, e forse iniziava anche a piacermi. Sarà stato il luogo, sarà stato Mike vicino a me e forse anche la pazzia di Mayla. Per quella sera quell'isola mi diede il coraggio di prendere in mano la mia vita e oltrepassare tutte le regole che non avevo mai avuto il coraggio di oltrepassare. Stavo scoprendo sempre nuove cose, giorno dopo giorno, e alla fine non mi dispiacevano per niente. La monotonia delle mie giornate a New York si era trasformata in una sorta di slancio vitale verso nuove esperienze.

"Finita la prima bottiglia." - disse divertita Mayla -" è arrivato il tempo di giocare." continuò.

Alex spostò la sabbia per renderla ancora più piatta, ed in quel momento capii che avrebbero voluto giocare al "gioco della bottiglia".

"Avevo 10 anni quando giocavo a questo gioco"- dissi nostalgica.

"Non credo tu ci abbia mai giocato così." - sogghignò lei porgendo la bottiglia sulla sabbia.

"Dovevi lasciarti andare no? Vediamo cosa sei capace di fare." - mi stuzzicò Alex facendomi un occhiolino.

"Disposta a tutto?"- mi domandò Mike ridendo. Io lo fulminai.

"No" - risposi secca.

Non sapevo quale fossero precisamente le loro intenzioni, ma come al solito non prospettavano mai nulla di buono. Avrei potuto aspettarmi di tutto.
Alex girò la bottiglia, la quale si fermò davanti a Mike.

"Verità o obbligo." - gli chiese Alex.

"Verità." - disse lui. Che scelta codarda, pensavo scegliesse obbligo a dirla tutta.
Alex girò la bottiglia, che si fermò davanti a Mayla. Lei lo guardò attentamente.

"L'ultima scopata che ti sei fatto?" - le chiese. Ma che razza di domande sono, pensai, giusto Mayla avrebbe potuto farle.

"Ieri sera."- disse divertito.

Di colpo mi ribalzò il mente la scena di Mike con la mora senza culo, era sicuramente lei la scopata della serata.
Iniziammo un nuovo giro. Questa volta la bottiglia si fermò davanti a Mike, il quale scelse obbligo. Alex fece roteare nuovamente la bottiglia, che senza troppi giri si fermò davanti a me.

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