Capitolo 2: La scelta

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Sei anni dopo....



-Cazzo! Stai attenta a dove metti i pi...oh, Woods, ma guarda.- Lexa sollevò lo sguardo per incontrare il ghigno beffardo di Bellamy Blake, squadrò il giovane Moroi con disappunto e raddrizzò la schiena, regalandogli nulla più che un'occhiata gelida -Blake, scusami, non ti avevo visto.-


Il ragazzo annuì, portando una mano tra i capelli corvini, elegantemente spettinati, e borbottò -Immagino che tu abbia già scelto un compagno per il mese di prova dei Dhampir...-


Lexa trattenne uno sbuffo seccato; erano settimane che i principi Moroi le giravano attorno, interessati ad avere la bella e alterigia Dhampir al loro servizio per un mese intero. Affascinati dalla possibilità di schiaffeggiarla in faccia ai rampolli delle altre famiglie reali, lei che era la migliore Dhampir che avesse mai varcato la soglia dell'Accademia dai tempi di suo padre.Anya era stata raggiante per settimane dopo aver visto la classifica del direttore Kane, con il nome della sua sorellina che spiccava in cima. Non che si aspettasse qualcosa di diverso, Anya confidava nelle abilità di Lexa, ma con quei risultati, sarebbe stato uno scherzo per lei ottenere un impiego di spicco.


Le famiglie reali avrebbero fatto a pugni per ottenerla.Soprattutto in quel tragico periodo in cui tutto stava cambiando, in cui gli Strigoi avevano, spaventosamente, iniziato a comprendere i benefici del lavoro di squadra, in cui cercavano cibo per le strade, sempre più spavaldi.


Lexa ignorò lo sguardo altezzoso del ragazzo e sibilò -Non sono responsabile della scelta. Sarà il corpo docenti ad occuparsi degli assegnamenti.-Bellamy sghignazzò, ammiccando -Terrò le dita incrociate, Woods.-Lexa lo oltrepassò tenendo la testa alta, non aveva alcuna intenzione di rimanere ad ascoltare i deliri dell'ego di un ragazzino viziato. Bellamy Blake, ad onor suo, non era sempre stato uno scansafatiche, spocchioso e arrogante, anzi, un tempo era un ragazzino vivace e dolce. La Dhampir ricordava di averlo visto spesso, nel cortile del dormitorio femminile, intento a viziare e coccolare la sua sorellina, Octavia. Ma dopo aver subito la scomparsa di Andre Dragomir, uno dei suoi più cari amici, Bellamy aveva sviluppato quello che Anya aveva definito come "disinteresse difensivo".


Lexa non aveva intenzione di giudicarlo, non lei, che aveva perso il padre ed era stata abbandonata dalla madre, ma non per questo avrebbe subito la fastidiosa presenza del ragazzo un secondo in più del necessario, figuriamoci per un intero mese.Pregò San Vladimir di ascoltarla e di assegnarla a chiunque, tranne che a Blake.Scendendo a colazione, fu impossibile per Lexa ignorare che il grande giorno era arrivato. L'inizio dell'esercitazione.


Le lunghe tavolate di legno della mensa erano in pieno fermento mentre i giovani Dhampir a stento riuscivano a stare fermi sulle loro sedie. Per sei settimane avrebbero lavorato come dei veri Guardiani, al fianco di un Moroi, incaricati di proteggerlo a costo della loro vita.Per sei settimane, Lexa non avrebbe avuto lezioni in classe, avrebbe passato le giornate in compagnia del suo compagno, costantemente allerta. Aveva già visto classi superiori di Dhampir affrontare la prova e sapeva che non sarebbe stato facile. Doveva essere costantemente pronta a rispondere a trappole e attacchi preparati dagli insegnanti, doveva tenersi pronta a difendere e attaccare. Nonostante fosse la migliore Dhampir della classe, non poteva negare di essere impensierita, se non dalla difficoltà della prova, quantomeno dalla scelta del suo compagno.

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