Capitolo 6: Opzioni

438 39 4
                                    

L'aula di storia era affollata e al suono della campana gli studenti si mossero in un unico fiume. Lexa scivolò subito dietro Clarke e la ragazza fece per girarsi e salutarla ma la Dhampir scosse la testa, seria.


-No, questa è una lezione importante, Clarke. Cammina come fai sempre, come se non esistessi. Non pensare che sono qui.- le disse e Clarke annuì.


Si voltò verso Octavia, la chiamò e la raggiunse, Raven era a pochi passi da loro, rigida.Lexa le rivolse uno sguardo empatico, consapevole dell'immensa difficoltà nello studiare un luogo affollato mentre i loro Moroi erano in movimento.

Una delle maggiori difficoltà per i Guardiani nella vita reale era proprio gestire situazioni di confusione e affollamento, nelle quali si celavano i maggiori pericoli per i loro protetti.

All'uscita dall'aula, quando si fermarono nel piccolo cortile quadrangolare, Lexa si rese conto di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo.

Octavia le sorrise -Ho saputo che state andando bene.- lo disse con allegria e soddisfazione ma subito si rese conto dell'errore e strinse le labbra rosse in una linea rigida.

Clarke scosse la testa -O, abbi almeno l'intelligenza di evitare certe uscite.- sbottò, guardando l'amica con disapprovazione.Raven e Lexa si sorrisero, scambiandosi un silenzioso cinque.Dietro di loro, Jasper, Bellamy, Murphy e Nate parlottavano eccitati e Jasper continuava a trascinare avanti Monty, nonostante lo sguardo di disapprovazione e fastidio che questo scatenava sul volto magro di Bellamy.

-È stato incredibile.- disse Jasper e Lexa, ad un'occhiata più attenta, si rese conto che sia Monty che Nate avevano lividi sul corpo e sembravano piuttosto stanchi, oltre che malconci.

Lexa si accostò al gruppo e, ignorando Bellamy, che già le ghignava, chiese -Avete avuto un'altra prova?-

-Oh...-sbottò Jasper, gli occhi spalancati ma distanti, quasi rivivessero l'accaduto -avresti dovuto vederla...- poi s'interruppe, rendendosi conto di avere Lexa davanti.

Non ci volle molto a capire che la prova era stata eseguita da Anya. Jasper le raccontò velocemente come Anya si fosse intrufolata nell'aula di scienze passando dalla finestra e attaccando lui e Bellamy era stata intercettata da Monty e Nate.

I due giovani Dhampir avevano combattuto duramente contro la docente ma ne erano usciti distrutti. Anya era rapida e letale, Lexa lo sapeva meglio di chiunque altro. La sorella era persino migliore di Lincoln e i due si erano addestrati insieme fin dall'infanzia.

All'improvviso, Lexa percepì lo schiocco di rami secchi che si spezzavano, le foglie dei cespugli frusciarono attorno a loro e Clarke, poco distante dal gruppo, ridacchiava con Octavia e Raven, tranquilla. Si mosse in avanti, prima di chiunque altro e, con la coda dell'occhio, vide un movimento alla sua sinistra.Era appena un ombra, fusa alle scure sagome delle querce lì vicino, ma lo sguardo della dhampir vi colse un corpo snello e il volto di Roan emerse dal buio, scagliandosi verso Clarke.Era la sua prova. Era individuale.

D'istinto, si pose davanti a Clarke e Octavia, ammonendo Raven con lo sguardo perchè raccogliesse i Moroi dietro di sè e creasse una muraglia.

Certa che questi fossero al sicuro, attraversata da scariche intense d'adrenalina, col sangue che le rombava nelle orecchie mentre il mondo si divideva in suoni perfettamente distinguibili: i rami sotto le scarpe nere di Roan, il cespuglio scosso dal vento, le fronde delle querce, il respiro ansioso di Clarke dietro di lei, quasi fosse di fronte ad un vero Strigoi, Lexa affondò la mano nella cintura cavandone il paletto d'argento e stringendolo nella sinistra, avventandosi contro il nemico.

Vampire AcademyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora