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Finisco di mettere l'ultima maglietta nell'armadio, ho ancora tutte le cose da sistemare sulle mensole e nei cassetti, insieme a quelle di mia sorella. La mamma ha parlato con i dottori poco fa e ha detto che fra un mese tornerà o almeno così dicono loro.

Andrò comunque a trovarla insieme ai miei in ospedale a Croydon e sono, sia emozionata, che spaventata.

Odio gli ospedali, soprattutto di questo genere. Sono opprimenti e vedere tutte quelle povere persone oscillare su un filo sottile, tra la vita e la morte, mi fa stare male e devo correre immediatamente fuori a prendere un po' d'aria; altrimenti rischio di avere un attacco di panico.

Lascio da parte i miei pensieri e prendo dal beauty case le cose da mettere nel bagno della camera. Ancheggio verso il bagno, sulle note di una canzone di cui non ricordo il nome, so solo che è dannatamente bella ed orecchiabile.

Una voce però m'interrompe, ed impreco quando mi cade la crema per il viso sul piede. "Merda!" Urlo, mi chino per prenderlo e con mia grande sorpresa noto che il barattolo si è aperto. "Benissimo, mi tocca pulire tutto."

"Alaska!" Ah già, è pronta la cena, e meglio se mi sbrigo. Prendo il rotolo di carta igienica ed inizio a raccogliere la crema sparsa sul pavimento del bagno, per poi buttare tutto nel cestino della spazzatura. Chiudo la luce della camera, scendo di sotto e vado in cucina.

"Eccomi." Dico ai miei genitori sedendomi a tavola e rivolgendo un enorme sorriso a mio padre, e già che ci penso non c'ho parlato proprio con lui. Mi rifarò durante la cena; sicuramente avrà un sacco di domande da farmi, per esempio riguardanti la scuola oppure altre cose. "Ti piace il pollo, vero?" Dice mamma porgendomi un piatto enorme, quasi svengo per quanto cibo ha preparato. Vuole farmi ingrassare o è un regalo di benvenuto?

Annuisco semplicemente iniziando a mangiare; "È tutto così buono." Penso ad alta voce, che figura di merda. I miei si guardano a vicenda e ridacchiano, ma mi stanno prendendo in giro? Li guardo male mentre mangio un altro pezzo di pollo, loro se ne accorgono e si ricompongono.
"Allora Alaska, ti piace la casa?" Inizia a parlare mio padre per rompere quel silenzio imbarazzante che si era ormai creato: finalmente dice qualcosa.

"Devo dire che mi piace un sacco, è davvero un bel posto e poi è enorme." Dico in tono calmo continuando a mangiare.
"Sono felice che ti piaccia!" Esclama mio padre con un sorriso enorme sul volto.
"Cambiando discorso..." Mi giro verso mia madre che ha iniziato a parlare. "Abbiamo fatto l'iscrizione per la tua scuola qualche giorno fa, volevo parlartene un po'." Continua a parlare; lascio stare il pollo, sono veramente curiosa.
"Gli assistenti sociali mi hanno riferito che tu ami sia la danza che la scrittura, così per te abbiamo scelto una scuola specializzata in entrambe le due cose, sta' a te decidere che percorso prendere. In tutti e due i casi saremmo molto felici." Dice rivolgendomi un ampio sorriso.

"La scuola non è per niente lontana da quí, ed è la New Orleans Center for creative arts. Fidati, ti troverai benissimo, è una delle scuole più belle ed attrezzate di tutta New Orleans. Le materie base ovviamente saranno scienze, matematica, inglese, scienze sociali ed educazione fisica; poi tu sceglierai fra i due percorsi. Per esempio per danza ci sarà storia della danza, oppure per scrittura creativa ci saranno delle materie riguardanti la letteratura e così via." Guardo mio padre interessata e già mi sale l'ansia per la scelta del percorso.
Mi piacciono entrambe le cose e non so davvero che strada intraprendere.

Mia madre si alza per sparecchiare così l'aiuto, anche per parlare un po' della scuola; magari saprà consigliarmi sul da farsi.
"Ti aiuto." Prendo i bicchieri e mi dirigo verso il lavandino per poggiarli.
Ritorno nella sala da pranzo e prendo le altre cose da mettere nel frigo.

"Non so seriamente che strada prendere, sono confusa." Varco la soglia della cucina ed inizio a parlare insieme a mia madre.
"Penso dovresti prendere danza, hai un corpo bellissimo e diciamocelo, preferisci questa disciplina piuttosto che letteratura. Tu ami ballare."
Le rivolgo un sorriso triste e la mia mente mi riporta al passato; a quando ballavo insieme a mia madre in salotto, quando preparavamo dei finti spettacoli di danza da far vedere poi a mio padre. Con il tempo poi ho imparato che ballare aiuta a farmi scaricare la tensione, è una sorta di anti-stress, e poi è sempre stato il mio sogno diventare una ballerina, soprattutto di hip-pop, il tipo di danza che fra tutte preferisco.

Ora ho di sicuro le idee più chiare, so che passi seguire; finalmente non mi sento più in ansia e sotto pressione.
Finisco di asciugare l'ultimo bicchiere e lo poso nella vetrina. "Allora mamma, io salgo di sopra, credo che continuerò a sistemare le mie cose nella stanza. Ho ancora tutte le cose da mettere in bagno." Chiudo gli occhi e sospiro, perchè sono piena di roba?
Sono così stanca, di sicuro domani mattina dovrò alzarmi presto per continuare a riordinare e per informarmi di più sulla scuola. Voglio proprio vedere in che bel posticino mi hanno mandata i miei genitori.

Apro la porta della mia stanza e guardo attentamente il casino che c'è sul mio letto; sgattoiolo in bagno ed inizio subito a mettere le mie cose in ordine.
"La crema per il corpo va' quì..." Inizio a sussurrare da sola.
"Lo shampoo va' nella doccia..." Mi blocco quando sento qualcuno ridere e corro nella stanza, per poco non inciampavo sull'asciugamano. Guardo la stanza, sembra tutto apposto; però che strano, mi sembrava di aver sentito un ragazzo ridacchiare. Sto per ritornare nel bagno ma noto la finestra aperta, con le tende azzurre che svolazzano nel vuoto.

Mi avvicino alla finestra per chiuderla, anche se non l'avevo per niente toccata.
Decido di non pensarci troppo, magari sarà stata mia madre ad averla aperta ed io non me ne sono accorta, e ritorno in bagno per sistemare le ultime due cose.

Alzo l'asciugamano da terra e la rimetto al suo posto, sistemo i miei trucchi nei cassetti e chiudo la luce e la porta.
Guardo i miei libri sparsi sul letto, sono tantissimi e non ho per niente voglia di sistemarli proprio ora sulla mensola.
Mi avvicino all'armadio e tiro fuori una maglia bianca abbastanza lunga, mi arriva a metà coscia. In due secondi tolgo i jeans chiari e la felpa grigia ed infilo la maglia, tolgo i libri dal letto e li posiziono momentaneamente sulla scrivania. Mi avvio verso il letto ma un tonfo alle mie spalle mi fa sobalzare, mi giro verso la finestra e mi avvicino lentamente. Noto sul vetro un'impronta simile ad una mano ma più grande, guardo di sotto e vedo una figura correre e sparire nel buio.
Spaventata chiudo subito le tende e corro a letto.                       

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