Un raggio di sole che entra dalla finestra mi costringe ad aprire gli occhi, ieri sera mi sono dimenticata di chiudere le persiane. Mentre mi alzo dal letto, vedo la porta spalancarsi di colpo e mia madre che entra nella camera saltellando. "Forza, Alaska, preparati. Oggi partiamo!" Dice entusiasta. Mi alzo ed apro l'armadio; devo scegliere qualcosa di comodo per stare nell'aereo, visto che il viaggio durerà un bel po'.
Prendo dei leggings neri ed una felpa del medesimo colore e li poggio sul letto, vado in bagno per fare una doccia veloce. Esco e mi vesto subito per poi scendere sotto dai miei genitori. "Giorno." Dico sorridente e mi siedo a tavola per fare colazione. Invio il buongiorno anche a Selene e le dico che sono in ansia di vedere mia sorella, lei mi risponde quasi subito.
Da Selene:
"Non ti preoccupare, sarà felicissima di incontrarti, e inviami un messaggio prima di salire sull'aereo. Ora devo andare, è arrivato il professore. Xxx."
Leggo in fretta e le rispondo con un "A dopo :)"Mia madre mi mette davanti un piatto con dentro una fetta di cheesecake ed una tazza di cappuccino.
"Sono così in ansia." Dico frustrata mentre addento la mia fetta di torta. Mia madre ridacchia e poggia la sua mano sul mio braccio, accarezzandomi delicatamente. "Tranquilla, Scarlett non ti tratterà di certo male." Dice mia madre rivolgendomi un sorriso.
Sorrido anch'io e finisco di bere il cappuccino.
"Beh, vado a lavarmi i denti e torno giù." Mi alzò dalla sedia ed i miei annuiscono, così salgo di sopra.
Ma lavo i denti e mi sciacquo il viso un'ultima volta. Spero che mia sorella non mi ripudi appena arrivata lì.
Prendo il mio borsone e scendo nuovamente di sotto, i miei genitori sono ancora in cucina. Mia madre sta lavando i piatti, mentre mio padre finisce di leggere il giornale."Ti do una mano?" Domando a mia madre. "No no, ho fatto, tranquilla." Chiude il rubinetto e si gira verso di me.
Nel frattempo mio padre si è alzato dalla sedia e ha preso il mio borsone per portarlo nel bagagliaio della macchina.
"Possiamo andare!" Ci urla mio padre dalla porta d'ingresso della casa. Mia madre prende le ultime cose e poi esce di casa seguita da me.
Vado a sedermi in macchina nei posti di dietro e mentre aspetto che mia madre e mio padre vengano in macchina, prendo il cellulare per controllare le notifiche. Trovo un messaggio da un numero sconosciuto.Unknown:
"Non dovresti andare a Croydon."
Fisso quel messaggio con una faccia confusa e stupita, ma la voce di mia madre mi fa sobbalzare dallo spavento.
"Pronta?" Annuisco ancora con il fiatone e mia madre sale in macchina, subito dopo anche mio padre. Mette in moto la macchina e ci dirigiamo verso l'aeroporto vicino il centro di New Orleans, il "Louis Armstrong New Orleans international airport". Per arrivare ci impieghiamo circa mezz'ora.
Scendiamo dall'auto e ci dirigiamo dentro l'aeroporto, i biglietti li abbiamo già presi online e abbiamo fatto anche il check-in.
Andiamo verso i controlli, c'è una fila lunghissima, quindi ci toccherà aspettare un sacco.
Mi guardo intorno e vedo della gente che corre avanti e indietro, un uomo stava anche per inciampare sui suoi stessi piedi mentre infilava la giacca di fretta.
Mi giro nuovamente a guardare se la fila si sta muovendo o meno, ma siamo ancora molto lontani.
Sul biglietto c'è scritto che il volo sarà alle 11:00 e sono ancora le 9:39.
"Non si muovono proprio." Dice mia madre dopo un po', rivolta a mio padre, effettivamente ha ragione. Iniziano a farmi male anche i piedi.
"Siamo quasi vicini, Linda." Sorride mio padre alla mamma. A volte mi chiedo come abbiano fatto ad incontrarsi, sono fatti per stare insieme.Mancano ancora altre otto persone prima di noi, ho parlato un po' con Selene al telefono, e le ho detto del messaggio ricevuto stamattina. Mi ha detto che probabilmente sarà stato uno stupido scherzo, anche se sono molto scettica.
Finalmente arriva il nostro turno e passiamo i controlli senza problemi, ci incamminiamo verso il nostro gate, passiamo davanti una piccola pasticceria ed inizio a sentire un po' di fame.
"Hai fame anche tu, Alaska?" Dice mia madre sentendo il mio stomaco brontolare, annuisco con la testa.
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•{Alarm}•
Werewolf"Riesco a prendere la palla ed inizio a correre. A correre più che mai, verso la porta. Manca pochissimo; più o meno trenta secondi. Nella mia testa continuo a ripetermi 'ce la posso fare.' Tutti gridano ed esultano, tifano per me. Sono quasi davant...