Entro in casa sfinita, i miei ancora non sono tornati. Mi dirigo verso il frigo per cercare qualcosa da mangiare e trovo solo dell'insalata verde con delle carote, già preparata.
La prendo, mi butto sul divano e apro la tv. Inizio a mangiare e nel frattempo faccio zapping tra i canali. Mi fermo su fox, dove stanno trasmettendo 'How I met your mother', serie tv che amo e che avrò visto e rivisto mille volte.
Sento i miei occhi pesanti così li chiudo e appoggio meglio la testa sul cuscino."Dove stiamo andando?" Chiedo entusiasta ai miei genitori, saltellando sul sedile posteriore dell'auto. "Andiamo in un bel ristorante a mangiare, va bene piccola?" Dice mio padre guardondomi dritta negli occhi attraverso lo specchietto retrovisore. "E quanto manca?" Chiedo innocentemente picchiettando con le dita sulla spalla di mia madre. "Poco tesoro." Dice rivolgendomi un bellissimo sorriso.
"Hey, Robert, che succede?" Chiede mia madre preoccupata, visto che mio padre aveva iniziato a rallentare. "Non ne ho la più pallida idea, credo di aver bucato una ruota." Dice mio padre per poi aprire la portiera e scendere dall'auto, mia madre scende dopo di lui così rimango da sola in macchina insieme alla mia bambola di pezza. "Charlotte, non capisci? Potrebbe essere quì, proprio ora, devi protegge la bambina." Urla mio padre. "Voi aspettate in macchina, torno subito." Dice, dopo di che prende una pistola dal bagagliaio. Sento mia madre urlare qualcosa contro mio padre, guardo fuori dal finestrino e non vedo nessuno. Mia madre sarà andata nel bosco insieme a mio padre. Decido di scendere per cercare i miei genitori. "Mamma?" Grido ma nessuno mi risponde. "Papà?" Ancora nessuna risposta. Cammino per un po' finchè sento delle urla e capisco dove si trova la mamma. "Mamma!" Esclamo appena la vedo, le corro incontro. "Alaska, dovevi restare in macchina!" Mi urla, sembra preoccupata. Sento uno sparo provenire dietro di lei e salto dallo spavento. "Ma che succede?" Dico ignara di tutto. "Alaska corri in macchina!" Urla di nuovo ma io non l'ascolto. "Charlotte..." Sento un sussurro, mia madre inizia a correre ma non riesco a capire il motivo, vedo solo in lontananza degli occhi blu brillante, visibili anche attraverso la fitta nebbia. Giro lo sguardo nella direzione di mia madre, è accovacciata. Mi avvicino e vedo mio padre con una grossa ferita sulla gola. "Papà!" La mia voce viene fuori come un urlo stridulo e cado a terra senza forze.Mi sveglio di colpo, ho il respiro affannato e mi accorgo solo ora di essere sul divano. La tv è ancora accesa e fuori ha iniziato a fare buio, i miei non sono rientrati. Ma per quanto ho dormito?
Comincio a ripensare al sogno che ho fatto. Quell'urlo l'ho già sentito, oggi a scuola, quando ho immaginato mia nonna Marie nel corridoio e nel bagno. La cosa che più mi preoccupa è che mia nonna è morta già da molto tempo; non capisco se sto diventando pazza o meno.Prendo il cellulare e trovo un messaggio di mia madre, lo sblocco e lo leggo
'Tesoro, io e tuo padre siamo fuori a cena. Sono sicura che saprai cavartela da sola per un po'.' Non le rispondo e la chiamo direttamente, visto che il messaggio era di un'ora fa, dopo vari squilli risponde.
"Dimmi tesoro." Dice frettolosamente.
"Beh, ho letto solo adesso il messaggio e volevo chiederti come andava la cena e verso che ora sareste tornati." Mia mamma risponde subito.
"La cena va benone e non so per che ora torneremo, ma comunque non ci aspettare sveglia." La sento ridacchiare e dopo esserci salutate chiudo la chiamata. Decido di chiamare Selene giusto per passare la serata in compagnia.
"Selene!" Le dico appena risponde.
"Che succede, Aly?" Mi chiede ridendo.
"Niente, mi chiedevo se ti andava di venire a cena da me, puoi restare anche a dormire. I miei non ci sono."
"Certo, arrivo subito!" Esclama per poi chiudere la chiamata. Lei abita quì vicino quindi non ci metterà tanto ad arrivare.Passano dieci minuti prima che suoni il campanello, per un attimo pensavo si fosse persa per strada o che qualcuno l'avesse rapita.
"Heyy!" Esclama Selene appena varca la soglia della porta di casa mia, getta a terra il borsone con le sue cose e si butta sulla poltrona.
Mi metto a ridere non appena lei sbatte il ginocchio al tavolino del salotto.
"Cazzo, che male." Urla dal dolore, ed io mi metto a ridere ancora di più, lei mi guarda malissimo così la smetto e mi avvicino a lei. "Fa' vedere." Le dico abbassandomi all'altezza del suo ginocchio. "Vado a prenderti del ghiaccio, tu aspetta quì." Mi dirigo verso la cucina ed apro il congelatore, prendo un panetto termico per il ghiaccio e ritorno in salotto, dove trovo la mia amica a curiosare tra i cd ed i vinili di mio padre. Mi schiarisco la voce prima di parlare e Selene salta dallo spavento."Dovresti ringraziarmi, ti sarebbe uscito un livido enorme, e la prossima volta stai più attenta." Le porgo il ghiaccio ridacchiando, lo prende e si siede sul divano. "Grazie." Dice sorridendo. "Tranquilla Sel, che ne dici se ordino la pizza?" Lei annuisce e corro a chiamare la pizzeria.
"Come vuoi la pizza?" Le chiedo mentre aspetto che rispondano. "Con il salame." Dice facendo una smorfia buffa.
Finalmente quelli della pizzeria rispondono e dopo aver ordinato le nostre pizze, ci dicono che saranno pronte in pochissimo tempo.
"Fatto!" Esclamo posando il cellulare sul mobile del salotto, Selene si gira a guardarmi.
"Credo che andrò a cambiarmi, sto scomoda." Quando sono tornata da scuola non mi sono nemmeno cambiata, ho dormito con gli stessi vestiti di stamattina.
"Posso venire con te?" Dice alzandosi dal divano e poggiando il ghiaccio sul tavolino. "Certo." Prende il suo borsone e corriamo di sopra, appena apro la porta di camera mia si fionda subito dentro."Oddio, hai un sacco di libri." Dice ammirando la mia mensola, modestamente fa un gran bell'effetto.
"Oh si, amo i libri." Apro l'armadio e tiro fuori dei pantaloncini ed una maglia larga.
"Alarm..." Sussurra, ma io riesco a sentirla comunque. Chiudo l'armadio e corro verso di lei per strapparle il libro dalle mani. "Questo è un libro di mia sorella, meglio rimetterlo al suo posto." Ridacchio nervosamente, mentire non mi riesce molto bene. "Hai una sorella?" Chiede Selene curiosa. "Si ma non si trova quì in questo momento, è in Inghilterra, lunga storia." Dico velocemente che quasi faccio fatica a respirare, Selene annuisce non molto convinta e prende dal suo borsone dei leggings neri ed una maglia lunga e bianca.
In fretta ci cambiamo e scendiamo di sotto."Tu scegli il film, io prendo l'acqua nel frigo." Dico porgendole il mio macbook, Selene lo poggia sul tavolino e lo accende.
"Birra?" Urlo dalla cucina per farmi sentire, lei annuisce così porto due birre e una bottiglia di acqua. Mentre le appoggio sul tavolino sento il campanello suonare.
"Vado io." Dico rivolta a Selene facendola risedere sul divano.
Apro la porta e trovo un ragazzo alto con i capelli ricci e neri e gli occhi azzurri, mi sembra di averlo già visto.
Prendo la pizza ringraziandolo e gli porgo i soldi, chiudo la porta e ritorno in salotto dalla mia amica.
"Non puoi capire quanto cazzo era bello il tipo delle pizze." Per poco non le faccio cadere per terra.
"Uuh stai attenta, vuoi uccidere la mia pizza?" Dice Selene alzandosi per venire a prenderle.
"Scelto il film?" Le chiedo sedendomi sul divano, lei annuisce e fa partire il film.
"Film horror?" Lei annuisce di nuovo, così inizio a mangiare.In pochissimo tempo finiamo di mangiare la pizza e di bere la birra, siamo quasi alla fine del film ed io sento gli occhi pesanti, Selene sta già dormendo da un pezzo. Chiudo gli occhi per riposarli qualche minuto ma un rumore da sopra mi distrae.
Salgo sopra per controllare che non ci sia nessuno, controllo tutte le stanze e per ultima la mia. Apro la porta di colpo e trovo un libro sul pavimento; la finestra è aperta. Vado a chiuderla e rimetto il libro al suo posto, dopodiché scendo di nuovo sotto. Ultimamente succedono troppe cose strane.
Non ci penso più di tanto e mi butto sul divano addormentandomi immediatamente.
STAI LEGGENDO
•{Alarm}•
Werewolf"Riesco a prendere la palla ed inizio a correre. A correre più che mai, verso la porta. Manca pochissimo; più o meno trenta secondi. Nella mia testa continuo a ripetermi 'ce la posso fare.' Tutti gridano ed esultano, tifano per me. Sono quasi davant...