Capitolo quattro

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Jeff si staccò da Addie, sorridendo, e il suo sguardo si posò sui due ragazzi.
"Eyeless? È una vita che non ti vedo!"
"Jeff? Sei proprio tu?"
"Ho capito che sono figo, ma lo ero anche prima!" Ribatté scherzosamente Jeff, abbracciando fraternamente l'amico.
"Ehi Beyond! Come te la passi, amico?"
"Non c'è male Jeffrey, tu?"
"Oh, smettila di fare il formale e abbracciami!"
Ecco. Adesso tutti si erano abbracciati, pensò Addie. Poi le venne in mente un'altra cosa.
"E voi come vi conoscete?"
Jeff sembrò un poco in imbarazzo, le due linee accanto alle labbra sottolineate dal sole.
Quando era piccolo si era tagliato le guance e adesso gli erano restate le cicatrici.
Addie non aveva mai capito come mai un Jeff di quattro anni avesse il coltello.
"Oh, ci siamo conosciuti quando avevo sedici anni."
"In altre parole, quando eri giovane!" Si inserì Fery, mentre Jeff le scoccava un'occhiata minacciosa.
"Come osi!" La riprese Jeff, rincorrendola per farle il solletico.
Fery rise, cercando di scappare.
Ma Addie era ancora pensierosa. Riconosceva le bugie del fratello.

I cinque camminarono per un po' chiacchierando, quando Jeff parve ricordarsi di qualcosa.
"Alice, io stasera non sarò a casa."
Addie sbuffò, esasperata.
"Ma si può sapere che fai tutte le notti? Anche quando vivevi qua eri sempre fuori! Non vuoi neanche salutare la mamma e... la mamma?"
Il sorriso di Jeff perse un po' di luminosità allo scivolone di Addie che Beyond e Fery parvero non aver notato, troppo impegnati a fissarsi negli occhi e parlare, arrossendo di tanto in tanto. {Tivubi Okami❤️}.
Jack invece se ne accorse.
"Avete due madri?"
Addie si voltò in modo che lui non vedesse i suoi occhi un po' lucidi.
"No." Rispose lei, odiando la sua voce tremante.
"No, non abbiamo due madri." Ripeté, la voce un po' più forte.
"Scusatemi, devo andare in bagno."

Addie si aggrappò al bordo del lavandino del bagno di un bar. Era entrata di corsa, evitando gli sguardi di tutti per non far capire che stava piangendo.
E adesso aspettava che la sua crisi di panico passasse, il petto oppresso da qualcosa che non la faceva respirare bene, la fronte ricoperta da sudore freddo.
La porta del bagno si aprì e Addie vide tra le lacrime le scarpe di Jack.
"Chiama... Fery..." riuscì a mormorare, il fiato corto.
Jack non cercò di aiutarla, fece subito quello che gli aveva chiesto.
Dopo poco la porta si aprì di nuovo, stavolta era Fery. Le prese le spalle, costringendola a guardarla in faccia.
"Questa è la peggiore, Addie." Le sussurrò guardandola dritta negli occhi.
"Ma la supererai perché sei forte. Guardami e conta insieme a me. Conta i miei respiri. Un respiro, due respiri, tre respiri..."
Quattro respiri, sei respiri, sette respiri.
Dopo qualche minuto, Addie stava meglio, non sudava più e riusciva già a camminare.
Solo Fery riusciva a calmarla durante quelle crisi. Solo lei.
"Che bella coppia che siamo. Una bullizzata, l'altra con attacchi di panico." Ridacchiò Fery per poi farsi seria.
"Addie questa era brutta. Dovresti dirl..."
"NO. No. Mamma ha già troppe preoccupazioni e Jeff vive a Oxford. No."
Fery annuì triste e la portò fuori dal bar.

I cinque ragazzi, dopo aver pranzato insieme, vanno in un parchetto a giocare a pallavolo.
Dopo la lunga partita, le due squadre, composte da Addie e Jack e Beyond e Fery (Jeff fa l'arbitro), pareggiano e le due ragazze esultano, scambiandosi un cinque.
"Perché esulti? Non abbiamo vinto!" Chiese frustrato Beyond a Fery.
"Beh, abbiamo rimontato e io mi sono divertita!" Gli rispose la ragazza, facendo un sorriso.
Beyond scosse la testa, stupito. Quella ragazza lo stupiva. E lo mandava in confusione.
Ma non fece in tempo a chiarirsi le idee che un tornado biondo prese Fery per un braccio trascinandola verso un punto imprecisato che si rivelò essere una pizzeria.
"Ho fame." Si giustificò Addie, scrollando le spalle.
Dopo aver ordinato e ottenuto le loro meritate pizze i ragazzi brindarono al ritorno di Jeff.
"A Jeffrey." Sussurrò Addie nell'orecchio di Jack mentre a quest'ultimo scappava un risolino.
"Jeffrey?" Chiese curioso.
"Il suo nome completo. Non ve l'aveva detto?" Chiese stupita la ragazza.
Finito di mangiare le due ragazze andarono a casa di Addie mentre i tre ragazzi si attardarono un po' in giro.

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"Ehi Eyeless. Beyond. Pronti?"
"Noi siamo nati pronti, Jeffrey." Risposero i due, calcando la voce sull'ultima parola.
Jeffrey fece un suono strozzato che poteva essere una risata.
"Come lo sapete?"
"Addie. Parla troppo."
Si spostavano sui tetti, veloci e silenziosi ma letali come una lama.
Arrivati davanti a una villa saltarono a terra. Quella casa apparteneva a un vecchio riccone drogato e pedofilo. Non meritava la vita.
Entrarono lasciando che Jeff forzasse la serratura, e cominciarono a fare strage di vittime tra servi e domestici, lasciando dietro di loro una scia rossa di devastazione.
Avevano finito il loro capolavoro quando si sentì arrivare un furgone. Quattro uomini in nero entrarono nella villa, pronti a ucciderli.
Jeff si occupò di uno, mentre Jack ne teneva impegnati due. Mentre sventrava il primo, il secondo tirò fuori una pistola e prese la mira.
"EYELESS!" Cercò di avvertirlo Jeff.
Troppo tardi.
Beyond era sdraiato per terra, ai piedi di Eyeless, in una pozza di sangue.
Eyeless, infuriato, gettò via la maschera blu notte che usava per uccidere e scoprì il liquido nero nelle sue orbite scure.
Scoprì i denti in un ringhio e si gettò verso l'uomo con la pistola, uccidendolo e cavandogli i reni per poi mangiarli.

Beyond si risvegliò in una stanza chiara, le lenzuola fresche di un letto che lo avvolgevano come una carezza.
Cercò di tirarsi su ma una fitta lancinante allo stomaco glielo impedì. Sbuffò e si rimise sdraiato.
In quel momento entrò Jeff, con un grembiule e un vassoio in mano. Gli sorrise facendo sembrare le sue cicatrici un prolungamento del suo sorriso.
"Il bell'Addormentato si è svegliato!"
Posò il vassoio con acqua, marmellata e bende, all'improvviso allegro.
"C... cosa è successo?" Chiese con voce spezzata. "Davvero non ricordi?" Gli rispose Jeff. "C'erano questi uomini in nero, uno stava per sparare a Eyeless ma tu ti sei messo in mezzo e l'hai impedito. E ora sei ferito."
Ecco. Come riassumere una notte quasi fatale, lezioni di Jeffrey Woods.
"Eyeless? Dov'è?"
"Ha avvertito le ragazze che oggi non eri a scuola per via della febbre. Ma è quasi l'una, quindi dovrebbero tornare. Eyeless doveva parlare di qualcosa con Addie e voleva che Fery stesse un po' con te. Giusto?" Chiese malizioso il ragazzo. Beyond arrossì, per quanto potesse permetterlo alla sua pelle pallidissima.
"A-ah! Ho indovinato!" Aggiunse soddisfatto Jeff.

"Wow. Sei proprio messo male, Beyond!"
"Grazie, Addie. Sono felice anche io di vederti."
Addie rise, ma restò sulla porta. Fery invece si avvicinò al ragazzo e cominciarono a parlare a bassa voce.
"È mia sorella. Attento, Eyeless." Sussurrò Jeff nell'orecchio di Jack.
Lui si girò e gli sorrise.
"Certo, Jeffrey."
Il corvino fece una smorfia: "1-0 per te."
Addie ridacchiò di nuovo. "Okay, okay. Jack dovevi dirmi qualcosa, no? E tu vai a perdere l'accento o dovrò raccontare storie. Di quando eri piccolo."
Jeff fece un sorriso terrorizzato e alzò le mani, arrendendosi e lasciandoli passare.

"Che cosa volevi dirmi, Jack?"
"Vedo in te un grande potenziale, Addie. Sei forte, diretta, sai sempre cosa fare e non vuoi far preoccupare troppo gli altri.
Potresti diventare una di Noi. Così come Fery."
"Non ti seguo. Noi chi?"
"Fai anche le domande giuste. Hai seguito il telegiornale?" Quando Addie annuì, proseguì il suo discorso.
"Parlava di due killer, no? Uno che lasciava la doppia B, BB, e un altro che lascia la sua firma mangiando i reni delle sue vittime."
Addie strinse i denti a sentir parlare del secondo.
"Lo conosco, il Mangiareni. Ha ucciso mio padre. Si chiamava David Woods."
Eyeless si stupì. Quindi... quell'uomo dai capelli corvini e gli occhi color ghiaccio era il padre di Addie e Jeff.
L'uomo che, secondo i giornali, lui aveva ucciso dodici anni fa.

AngoloAutricia:
Ma buonsalve gentah! Ho aggiornato, e Okami sarà felicissima ma adesso le do una brutta notizia. Deve aspettare giovedì prossimo perché aggiorni la ff di L.
Sto trascurando troppo la mia storia umoristica, quindi ogni giovedì aggiorno di nuovo.
Baci e che i pandacorni vi benedicano!
Annabeth Woods

My killerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora