Jack si precipitò da Addie, insieme a Fery.
La prese in braccio e cominciò a camminare verso il sentiero principale per uscire dalla foresta.
In lontananza sentì le urla di Fery ma in quel momento gli interessava soltanto Addie.
Addie si trovava in un posto completamente bianco. Sorrise, alla vista di un cancello dorato, e cominciò a camminare verso il cancello, attratta da tutto quell'oro.
Una ragazza ridente uscì dalle porte, sorridendole. Era molto simile a lei. I capelli biondi erano leggermente più chiari dei suoi, gli occhi viola scuro quasi rosso la fissavano, pieni di divertimento e preoccupazione.
Allungò una mano pallida e la spinse indietro.
"No, Addison Rose Woods. Il tuo momento non è arrivato. Combatti, scema!" Le disse ridacchiando.
Addie rimase stupita: chi era quella? Solo lei, e la sua famiglia sapevano il suo secondo nome.
"So il tuo nome perché anche io sono Addison Rose Woods, stupida! Ora vai, oppure vuoi morire?"
Mi chiese la ragazza.
Addie cercò di riprendersi dallo stupore e le sorrise.
"Io combatto, Addison Rose Woods."
L'altra lei le sorrise.
"Sei proprio uguale a me" le sussurrò mentre la ragazza cadeva da quel mondo bianco."Addie! Addie, tesoro, apri gli occhi! Resta con me!" Al suono di quella voce Addie riprese lentamente conoscenza, le palpebre come incollate.
Si sforzò di aprirle e intravide Jack che la fissava con un'espressione preoccupata che si tramutava lentamente in una sollevata.
"Oh, tesoro, ci hai fatto prendere un colpo!"
Addie sorrise, gustandosi il nomignolo con cui l'aveva chiamata.
"Sul serio?"
"Sì. Se lo fai ancora io ti... ti..."
Addie ridacchiò e gli passò una mano sulla guancia, chiudendo di nuovo gli occhi e raggomitolandosi su un fianco.
A quel punto un'altra voce spezzata le parlò.
"Il tuo cuore si è fermato, Addie. Si è proprio fermato."
"Si, beh, ma poi ha ripreso a battere, no?" Chiese Addie con voce incerta, aprendo l'occhio sinistro e guardando Fery.
La ragazza le sorrise mesta.
"Sì, ma non è questo il punto. Non devi più fare l'Evocatrice."
"Ha reagito così solo perché non ha ancora compiuto il rituale. È pericoloso usare i propri poteri prima del rituale." La Interruppe Jack, guardando Fery.
La mora lo guardò con aria di sfida. Lei conosceva Addie da anni, eppure Eyeless pretendeva di arrivare lì e comandare!
Addie sorrise a entrambi, poi chiuse di nuovo gli occhi e il suo respiro si fece sempre più lento e regolare.
Fery la guardò con dolcezza per poi alzarsi dal suo letto e stendersi nel suo mentre Jack fissava Addie con amore e le stampava un bacio sulla fronte, prima di alzarsi e uscire dalla finestra.
Fery sorrise e si addormentò, con l'immagine dei suoi amici in testa."Forza, Fery. Svegliati. Ti devo raccontare di cosa abbiamo parlato io e Jeffrey."
Fery mugolò, non particolarmente desiderosa di parlarne, e neanche di alzarsi.
"Ho capito, ti porto la colazione a letto."
Fery sorrise, la testa sotto il cuscino. Quello era il trattamento riservato a quando una delle due stava male.
Addie sapeva che lei stava male, quindi.
"Sei un'amica fantastica."
"Lo so, dormigliona."
Fery sentì il peso supplementare sul materasso svanire e Addie alzarsi. Si girò per vedere la bionda nel suo pigiama nero che scendeva le scale. Doveva essere a pezzi, eppure sembrava... completa.
Addie preparò succo di frutta, biscotti, latte e cereali e li portò nella loro camera.
A Fery venne improvvisamente in mente una cosa.
"Ehi! Ma... ci lasciano vivere da soli?"
Il sorriso sul volto di Addie sparì.
"No. Ieri mentre stavi male mi ha chiamata l'assistente sociale. Zia Allison non vuole prendermi con se. Io finirò in orfanotrofio, per un anno. Per quanto riguarda te, i tuoi genitori arriveranno tra due settimane."
Fery spalancò gli occhi.
"Ma è meglio così!" Si affrettò ad aggiungere Addie. "Almeno ci saranno meno persone preoccupate della mia scomparsa."
"Potremmo adottarti noi."
Addie sorrise.
"Se mi sopporti."
"Certo, scema! Adesso parlami di cosa è successo."
Addie prese un respiro profondo e cominciò a raccontare.
"Ti ho sentita parlare nel sonno del luogo in cui si trovava Jeffrey e... beh, sono uscita dalla finestra. Lo sai che mi è sempre piaciuto arrampicarmi e lanciarmi da posti alti.
Sono arrivata alla foresta e l'ho trovato. L'ho legato male e lui si è slegato.
A quel punto gli ho tirato un pugno, lui mi ha tirato una ginocchiata nella pancia e ha riso.
Ha detto che mi voleva far incazzare, voleva che tirassi fuori il mio potere.
Mi sono incazzata. Mi sottovalutava, mi trattava come una bambina."
Addie riprovò quei sentimenti, parlandone, e a Fery sembrò che i suoi capelli accennassero ad alzarsi e i suoi occhi si scurissero, diventando viola.
Ma poi tutto sparì in due secondi."Mi sono incazzata e ho invocato uno spirito. Non so bene come sia successo e cosa, questo lo hai visto tu, no?"
Fery annuì.
"Avevi i capelli sollevati in aria, gli occhi completamente neri. Ad un certo punto hai rovesciato la testa all'indietro e ti è uscito dalla bocca del fumo grigio che ha preso la forma di uno spirito che ha attaccato Jeff. Questo è tutto quello che so."
Addie la fissò e prese un secondo respiro.
"C'è... un'altra cosa. Il mio nome completo è Addison Rose Woods."
Fery sollevò le sopracciglia, indifferente.
"E allora?"
"Quando... quando mi si è fermato... beh, il cuore, mi sono ritrovata in un posto bianco con due cancelli. Dai cancelli è uscita una tipa con i capelli biondi come i miei e gli occhi viola.
Mi ha chiamata 'Addison Rose Woods' ma nessuno a parte io, mio padre, mia madre e Jeffrey sa il mio nome completo. E poi le ho chiesto come lo sapeva e lei mi ha detto che lo sa perché anche lei è Addison Rose Woods."
Stavolta Fery la guardò incredula, lasciando cadere un biscotto che aveva morso distrattamente.
La finestra del salotto al piano di sotto si spalancò e Addie sentì la voce di Jack.
"Ehi, Addie, Fery, sono io!"
"E ci sono anche io!" Esclamò Beyond.
"E anche io!" Disse un'altra voce che Addie e Fery non conoscevano.
"E tu chi sei?!" Urlò Beyond.
Addie e Fery corsero di sotto, per vedere chi era lo sconosciuto.
Un ragazzo dai capelli castani e gli occhi verde brillante era in piedi in salotto, davanti a Beyond che gli puntava un coltello contro e Jack che ridacchiava.
Il volto con una smorfia divertita era ricoperta da cicatrici e, dopo aver sorvolato su Fery, si fissò su Addie.
La ragazza si perse in quegli occhi, ricordandosi delle scene.
Lui a quattro mesi che le passava un trenino di legno e un libro, mentre lei ridacchiava.
Lui a un anno che le tirava i capelli mentre lei urlava.
Lui a sei anni che la prendeva per mano e le faceva saltare una pozzanghera mentre un Jeffrey di undici anni li fissava sorridendo.
Addie sbatté le palpebre sorridendo al ragazzo.
"Ciao, Addison. Sei cambiata un sacco in questi nove anni, eh?"
"Sì, Liu. Anche tu, però. L'ultima volta non avevi tutte quelle cicatrici."
Lui ridacchiò.
"Vieni qua e abbracciami, sorellina."
"Sei più grande solo di sette minuti!" Protestò lei, correndo verso il gemello per abbracciarlo.AngoloAutricia:
Okay, basta, sono drogata di questa canzone. Non riesco a smettere di ascoltare "Dollhouse" di Melanie. Sarà la centonovantanovesima volta che la ascolto ininterrottamente.
La amo.
Oggi sono andata al mare, ho scroccato Wi-Fi a non finire, ho giocato a racchettoni, mi è venuto il ciclo, ho scritto il nuovo capitolo e sono SFINITA.
Baci e che i pandacorni vi benedicano!
Annabeth Woods
STAI LEGGENDO
My killer
FanfictionAddie e Fery sono migliori amiche da quando sono nate, praticamente. Addie è stata presa sotto l'ala protettiva della famiglia Kaminari quando suo padre, David Woods, è morto misteriosamente. Le vite delle due ragazze sono straordinariamente simili:...