e.n.d.

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Yoongi e Jimin non parlarono per il resto delle vacanze invernali, entrambi cercando di capire quale fosse la natura reale dei propri sentimenti.

Durante una delle lezioni che condividevano, Yoongi prese Hoseok da parte, rivolgendogli una semplice domanda.

"Dove posso trovare Jimin?"

"oh uh dopo scuola di solito va in palestra per il corso di danza, esce alle 4.30 quindi puoi trovarlo lì. Perchè?"

"Devo dirgli una cosa"

"Ovvero?"

"Devo dirgli che sono innamorato di lui, ecco cosa" rispose chiaramente.

"Davvero!?Oddio!"

"Si"

"Va bene allora vai e diglielo, vorrei stare qui ad insultarti ma sono in ritardo per biologia!"

La breve conversazione terminò rapidamente, Hoseok iniziò a correre verso la parte destra del corridoio mentre Yoongi accarezzava dolcemente l'anello regalatogli da Jimin.

-

Lo aspettò al termine delle lezioni, appoggiato parzialemente sugli armadietti antecedenti la palestra. Aveva i nervi a fior di pelle, non fu mai il tipo di persona in grado di esprimere adeguatamente i propri sentimenti, spesso risultando cinico e freddo.

Erano le quattro e venticiqnue, Jimin sarebbe potuto uscire da un momento all'altro.

La  gola iniziò a seccarsi rapidamente, costingendolo a recarsi verso la fine del corridoio per prendere da bere.

-

Jimin prese il cellulare, notando immediatamente l'orario inoltrato e dei messaggi da Hoseok.

Hoesuck: :'))))))))))))))))))))

Hoesuck:  amo il lieto fine, tu no?

Hoesuck: devoandarevadovado
vadovadovadovado

Il ballerino alzò gli occhi al cielo, attribuendo quel mucchio di parole senza senso alla stranezza del suo amato amico. Osservando gli spalti delle tribune vide un enorme quantità di persone, tutte ammassate ed impegnate in attività rilassanti: dormire, ascoltare musica, leggere, giocare col telefonino. Ma in mezzo a quella massa, Jimin notò Jungkook ricurvo su sé stesso e con in mano una matita, probabilemnte intento a scarabocchiare il foglio a righe tra le sue dita.

I due ragazzo incrociarono gli sguardi, il minore sorrise solarmente prima di indicare il capo del club e fingere di sbadigliare.

In risposta, annuì palesemente scocciato.

"Ok ragazzi oggi mi sento buono, potete uscire anche prima del solito orario. Alla settimana prossima." Disse il gestore del club, così Jimin raccolse rapidamente le sue cose in modo da poter tornare a casa.

Uscì dalla palestra reggendo il pesante borsone sulle spalle.

Improvvisamente si fermò, chinandosi per infiocchettare i lacci delle scarpe da ginnastica. Quando si alzò, vide Yoongi staccarsi dalla fontanella dell'acqua e avvicinarsi a lui. Instintivamente cominciò a far ruoteare l'anello attorno all'anulare, causando un po' di bruciore alla parte sfregata del dito.

Stava aspettando che arrivasse, ma per entrambi il corridoio sembrava essere diventato cento volte più lungo e ampio.

La sua attenzione era totalmente assorbita dai passi lenti e insicuri del ragazzo.

Non si accorse delle forti braccia che cinsero delicatamente la sua vita, accompagnate da due labbra soffici e sottili che si scontrarono contro le sue più carnose e rosate.

Spinse via in shock, realizzando la situazione.

"Jungkook.." mormorò jimin rivolgendo gli occhi verso il suo corteggiatore. Riuscì a percepire Yoongi irrigidirsi.

"Jimin ho pensato a tutto ciò che mi hai detto, voglio tornare con te" affermò il più alto stringendo le braccia attorno al corpo tonico di Jimin.

Quest'ultimo guardò verso il suo ormai ex ''fidanzato'', notando le dita lunghe e affusolate sfilare lentamente l'anello luccicante dall'anulare della mano destra. Relizzando la situazione, decise di girarsi verso jungkook e abbracciarlo, nascondendo il viso nella sua spalla.

Il silenzio nel corridoio venne macchiato da un rumore fastidioso e ripetuto, una colluttazione, un oggetto caduto a terra, mischiato al picchiettare di passi sempre più lontani.

-

Yoongi era scioccato, si sentiva un completo idiota.

Avrebbe dovuto saperlo. Perse la sua chance con Jimin quel maledetto giorno piovoso.

Voleva Jungkook, era ovvio.

Lo aveva abbracciato.

Le tre iniziali incise su quel pezzo di ferro lo stavano dilaniando, non avrebbe più potuto indossarlo.

Rimosse lentamente l'anello, comparando la perfezione dell'oggetto a quella di Jimin. Il piccolo cerchio era perfetto per la misura delle sue dita, mentre il timido ragazzo era perfetto per lui.

O almeno così pensava.
Evidentemente si stava sbagliando.

Lo fece cadere contro le piastrelle plastificate, provocando un suono paragonabile allo scontro di una moneta col terreno lastrificato. Si rivolse verso l'uscita della scuola e camminò a spalle basse, osservando le punte dei suoi piedi.

Entrambi ottennero quello che desideravano fin dall'inizio.

Jimin voleva Jungkook, e lui voleva in po' di pace e tranquillità.

Eppure, perché in quel momento i due giovani sentivano un dolore lancinante nel petto?

Yoongi sospirò,

'Park Jimin, tu hai posto fine al capitolo, perciò io ho bruciato il libro'

-


MINchia potenza ve lo aspettavate? ??

ok done, questo era l'ultimo capitolo. Teoricamente ci sarebbe anche un finale alternativo ma vi assicuro che:
1) È pietoso;
2) non vale la pena leggerlo anche perché la conclusione della storia è questa;

Però se volete lo TRADUCO COMUNQUE.

FATEMI SAPERE~

"fake it" -yoonmin [COMPLETED]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora