Era passata una settimana da quando Nico si era risvegliato dal coma. Jason, Percy, Hazel, Annabeth, Leo, Piper e Frank lo andavano a trovare tutti i giorni, facendo a turno. Il ragazzo doveva ammettere che stava iniziando a conoscere meglio quelle persone, tanto da poterli chiamare amici e passare del tempo con loro.Purtroppo però, Nico si sentiva estremamente solo. La sua ruotine era sempre la solita: si svegliava, gli portavano la colazione, lo andavano a trovare, passava il pomeriggio a leggere, cenava e andava a dormire. Tutto questo accompagnato da continue visite e accertamenti da parte di quelle orribili persone, chiamate anche medici, che trattavano Nico con freddezza, come se fosse un animale in mostra.
Ebbene si, si sentiva tanto solo perfino con la compagnia dei suoi amici. Nico non riusciva a capire il perché. Non aveva mai avuto così tante persone a lui care, eppure era come se non fosse cambiato nulla... tranne la sua gamba sinistra. Il ragazzo poteva giurare di provare un enorme dolore nella parte mancante dell'arto, non riuscendo a spiegarlo.
Perso tra i suoi pensieri non si accorse dell'arrivo di un ragazzo finché non se lo ritrovò davanti. Alzando lo sguardo sul nuovo arrivato rimase allibito. Incrociò quegli occhi azzurri che per mesi lo avevano tormentato, e che Nico non era riuscito a dimenticare data la loro bellezza. Ora, quegli occhi lo stavano fissando con una luce divertita.
Il dottore aveva portato il pranzo al ragazzo con uno smagliante sorriso e lui si chiese se non gli facessero male le mascelle. Nico guardò il cibo appena portatogli posato sul vassoio, notando la solita zuppetta che servivano a pranzo. Poco interessato al suo pasto spostò lo sguardo dal piatto al dottore, osservandolo bene. Era molto diverso dai soliti dottori che visitavano Nico; infatti aveva ancora un grande sorriso che non accennava a spegnersi. Tralasciando gli occhi, già impressi nella mente del moro, fece una rapida descrizione del ragazzo che aveva difronte: sembrava di qualche anno maggiore di Nico, cosa alquanto strana, la pelle era abbronzata e chiazzata da alcune lentiggini intorno al naso, aveva i capelli ricci e molto biondi, gli occhi favolosamente azzurri e un fisico alto e leggermente muscoloso. Inoltre indossava una maglietta bianca, abbinata a dei jeans e delle scarpe entrambe blu scuro. Chiaramente non era il tipo di Nico, di solito abituato a ragazzi come Percy. Il corvino notò che quel dottore era il suo opposto; sorridente, biondo, alto e probabilmente simpatico agli occhi di chi lo conosceva.
Il ragazzo non si era accorto che il biondo aveva preso in mano la sua cartella clinica, leggendola velocemente e disponendola poi sul comodino accanto al suo letto. Il dottore aveva successivamente preso una sedia e si era accomodato di fianco a Nico, in modo da guardarlo in faccia, per poi chiedergli: -allora Nico, come va oggi?-
Il ragazzo si sbrigò a rispondere: -meglio, credo... però ogni tanto provo dolore alla gamba sinistra, cosa strana dato che non c'è più.- Nico non capì se lui stesso avesse usato dell'ironia per dire ciò.
-ah. Non devi preoccuparti, è normale sentire dolore in un arto mancante. È una cosa strana: i dottori chiamano questo avvenimento "dolore fantasma"- disse lui sorridendo, -E inoltre- aggiunse, -Mi sembri un ragazzo molto forte, vedrai che supererai tutto-
Nico si chiedeva come mai il biondino avesse utilizzando il termine dottori in quel modo, come se lui non lo fosse. Stava quasi per rispondere che ne aveva già passate troppe, ma poi si rese conto di avere davanti a sé un estraneo e cambiò la frase: -sicuramente l'avrà detto a tutti i suoi pazienti, ho imparato a non fidarmi dei medici e lei fa questo lavoro-
-beh, prima cosa dammi del tu, siamo praticamente coetanei!- Nico aveva indovinato sull'età del medico, e per questo si insospettì di più riguardo al ragazzo che aveva davanti, -seconda cosa, non sono frasi che dico al vento. Odio chi lo fa. Te l'ho detto perché mi sembri davvero un ragazzo forte, sebbene tu sia molto debole dato quello che ti è capitato, e sicuramente avrai già affrontato molte difficoltà.-
-più di quante tu pensi- sussurrò il moro. Il sorriso del dottore si spense, e per un attimo Nico vide un velo di compassione e amarezza coprire gli occhi cristallini del biondo. -Ma non devi provare compassione per me, in effetti non so nemmeno perché io stia parlando con te.- continuò lui.
Il medico si alzò dalla sedia, evidentemente offeso, e si diresse verso la porta. Mentre la stava per richiudere si girò verso Nico e disse: -se mai volessi aprirti con me, mi puoi trovare in giro per l'ospedale. Io non ho nessuno con cui parlare, e a quanto pare nemmeno tu. Mio padre è il dottor Solace, e io mi chiamo Will... non so quanto potrebbe interessarti. Buona giornata, Di Angelo-
E con questo uscì definitivamente dalla stanza, lasciando Nico nel silenzio più totale, con un solo nome in che ronzava nelle sue orecchie.
Will.
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questo ed i prossimi capitoli saranno leggermente più corti, perchè di ''passaggio.''-A :)

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Blue|| Solangelo.
FanfictionLa sua vita era cambiata in un momento, proprio quando tutto intorno era blu. In quell'attimo, Lui, aveva quasi previsto che la sua personalità, il suo pensiero e il suo dover essere non sarebbe cambiati. Lui non sarebbe cambiato. Lui, per quanto no...