Pochi giorni dopo il mio primo appuntamento con Nate seguii l'impulso che sentivo solleticarmi le mani da diverso tempo e tornai dalla parrucchiera per cambiare di nuovo i miei capelli. Li spuntai e basta, ma la tentazione di cambiare colore, dopo aver tenuto il nero per quasi quattro mesi, era troppo forte: scartai a malincuore alcune tonalità troppo audaci per amore del fatto che avevo appena cominciato a uscire con un ragazzo nuovo e non volevo spaventarlo e, consigliata da Marisol, puntai su un castano ramato molto naturale e carino.
Inaspettatamente non cambiai più colore per tutto l'anno scolastico, né pensai di farlo. D'altronde per me i mesi successivi furono piuttosto strani e mi sembrarono scorrere a velocità doppia rispetto al solito, soprattutto a causa di qualcosa che mi colse di sorpresa e che scosse non poco la mia visione del mondo: Nate.
So che non c'è modo di spiegare una cosa del genere senza risultare zuccherosa e banale, ma alla fine, quasi senza rendermene conto mi innamorai davvero di lui, come non mi era mai successo prima e come non mi è più successo dopo, finora. M'innamorai di Nate come ci si innamora a diciassette anni, in modo imprevisto, totale e forse anche un po' ingenuo.
So anche di aver appena detto che all'epoca avevo una cotta per Matt, ed è vero, non posso negarlo, ma in quel periodo i nostri rapporti si freddarono parecchio e raggiunsero i minimi storici: ci salutavamo quasi sempre in corridoio e uscivamo ancora con lo stesso gruppo di amici, ma evitavamo con tenacia di parlare l'uno con l'altra, a meno che non fosse strettamente necessario, e persino le battutina sarcastiche che eravamo soliti rivolgerci sparirono quasi del tutto.
Matt mi rese le cose più semplici uscendo per qualche settimana con Hillary Kane, particolare che me lo rese ancora più odioso, soprattutto dal momento che lei non perdeva occasione per esibirsi in corridoio con strusciamenti, occhioni dolci e, quando lui glielo permetteva, sbaciucchiamenti vari. Alla fine si stufò anche lui, era già stupefacente il fatto che avesse retto così a lungo quella pantomima, e scaricò la Kane, che per una settimana buona camminò per i corridoi della scuola come se fosse un'attrice hollywoodiana in lutto, con tanto di occhiali da sole giganti a coprirle il viso. Qualche giorno dopo già usciva con Thomas Petrovic, nientepopodimeno, e Patterson era tornato agli occhi di tutti il solito ragazzo solitario, attraente e misterioso.
Solo che non era affatto solitario, quella era una definizione stupida e tipicamente adolescenziale che gli era stata appiccicata addosso e che continuava a precederlo nonostante l'evidenza: Matt non era quasi mai solo, aveva diversi amici a scuola e girava sempre assieme a Josh e David. Non aveva una ragazza diversa ogni weekend, quindi neanche l'etichetta di playboy, guardando alla realtà dei fatti, era meritata. Durante il nostro anno da Senior uscì, oltre che con la Kane, con un altro paio di ragazze, con nessuna di loro ebbe storie troppo serie, ma nemmeno si comportò da stronzo per il gusto di farlo.
Io, da parte mia, guardavo a tutto ciò con moderato interesse, continuando nel frattempo a vivere la mia vita che, appunto, in quel periodo era vivace, allegra e movimentata. Patterson riempiva il bordo esterno della mia visuale, perché se da un lato, frequentando la sua stessa compagnia, ero obbligata ad averlo sempre tra i piedi, dall'altro non riuscivo del tutto a disinteressarmi a ciò che gli accadeva, e avevo il sospetto che per lui fosse lo stesso con me.
Così, mentre tenevo le distanze da Matt e mi barcamenavo tra lezioni, compiti e feste del mio ultimo anno di liceo, la cotta involontaria che mi ero presa per lui parve dissolversi in favore di ciò che cominciai a provare per Nate, che era invece un sentimento limpido, luminoso e, per me, totalmente nuovo. Nate stesso era limpido, era l'esatto opposto del tipo di ragazzo per cui sbandavo di solito, era solare e affettuoso, era un po' timido all'inizio, ma quando ti permetteva di avvicinarti a lui ti donava tutto ciò che aveva, senza remore. Era spiritoso e auto ironico; parlava chiaramente, senza troppi giri di parole, anche dei propri sentimenti; riusciva a farsi voler bene da tutti in poco tempo.
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Crumbling away
RomanceDelia ha sedici anni, un carattere solare e sfrontato, una parlantina un po' eccessiva, un mucchio di nuovi amici e un solo acerrimo nemico: Matt Patterson è l'unica persona che fa uscire il suo istinto omicida. Crescendo, però, si accorgerà che l'o...