La situazione, purtroppo per me, durò decisamente tanto. Josh e David – per quanto mi sembrasse assurdo – trovarono da subito piacevole la compagnia di Matt e lo invitarono sempre più spesso a stare con noi. Fu una cosa graduale: all'inizio si sedeva ogni tanto con noi prima delle lezioni, poi lo vidi parlare sempre più frequentemente con Josh a scuola e sedersi vicino a lui quando Jude non c'era o era accanto a Audrey.
Infine, una sera dovevamo uscire per andare al Platinum, uno dei pochi locali underground e pseudo-alternativi di Winthrop, e scoprii che David aveva invitato anche Patterson solo nel momento in cui varcai la soglia del pub con Audrey, che mi aveva accompagnata, e lo vidi. Ovviamente, nessuno mi aveva detto alcunché e mi avevano portato davanti al fatto compiuto: rimasi a bocca aperta quando entrai e vidi Matt che sorrideva a una battuta di Jude. Poi lui alzò lo sguardo e mi notò, ancora bloccata davanti alla soglia, quindi fece un sorrisetto che giudicai di sfida.
David mi si avvicinò per salutarmi dandomi il solito bacio sulla guancia e io glielo impedii spostandomi, irrequieta e anche un po' offesa.
"Che ci fai lui qui?" domandai ad alta voce, indicando con la mano Patterson che continuava a guardarci da poco lontano.
"Dee, parla piano! È lì, può sentirti."
"Non me ne frega niente se può sentirmi, sa perfettamente che non lo sopporto. E lo sapete anche voi, brutti traditori," sentenziai, riferendomi al fatto che i miei amici mi avevano tenuta fuori dalla decisione di includere Matt nella nostra serata speciale di divertimento.
Già, era la nostra serata, cavoli! Non avevano il diritto di rovinarmela così, la organizzavamo da... Beh, da non più di tre giorni, in realtà, ma non contava. Ciò che contava era che io quella sera volevo divertirmi coi miei migliori amici senza avere a che fare con quel buzzurro di Patterson anche fuori dalle mura scolastiche. Se l'avevo sopportato in quelle settimane era solo perché pensavo che fosse un periodo, un'eccezione senza seguito; doverlo vedere seduto con noi ogni tanto prima dell'inizio delle lezioni non era minimamente paragonabile al trovarmelo tra i piedi durante una serata di divertimenti al Platinum.
"L'ho invitato io, prenditela con me," rispose Dave pacato.
"È esattamente quello che sto facendo, McPharrell."
David a quel punto mi prese per un gomito e mi condusse in un luogo più appartato, prima di rimproverarmi con quel suo modo che riusciva sempre a farmi sentire stupida.
"Ti prego, smettila di fare così."
Sbuffai. "Perché diavolo l'hai invitato?" David fece per rispondermi, ma non avevo ancora finito. "Perché Patterson piace al mondo intero tranne che a me? Hai visto anche tu come si comporta con me! Non è giusto, ho ragione di non farmelo piacere!"
Mi stavo comportando da persona immatura, me ne rendevo conto da sola, ma gli occhi di David me lo confermarono.
"Matt è una delle poche persone che non mi tratta come un appestato da quando tutti sanno che sono gay."
"Io non ti tratto come un appestato," continuai, in pieno stile bambina che fa i capricci.
"Tu sei una delle mie migliori amiche, Deels, lo so che non mi consideri in modo diverso solo perché mi piacciono gli uomini. Ma non è così scontato per le altre persone, e lo sai. Io e Josh abbiamo dovuto lasciare la squadra per questo."
Era vero, e quella constatazione ebbe il potere di zittire parte delle mie proteste. Quando le voci sull'omosessualità di Dave avevano fatto il giro della scuola, diverse persone avevano cominciato a trattarlo in modo strano. Alla fine il mio amico era stato costretto a lasciare la squadra di basket della scuola, perché ad alcuni compagni non andava giù il fatto di doversi cambiare nel suo stesso spogliatoio; Josh, per solidarietà, aveva fatto lo stesso. Ora andavano più spesso a giocare al campetto dietro casa di David, ma immaginavo che non fosse la stessa cosa.
STAI LEGGENDO
Crumbling away
RomansaDelia ha sedici anni, un carattere solare e sfrontato, una parlantina un po' eccessiva, un mucchio di nuovi amici e un solo acerrimo nemico: Matt Patterson è l'unica persona che fa uscire il suo istinto omicida. Crescendo, però, si accorgerà che l'o...