1. Cose da umani

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Amelia è una ragazza fanatica, sta ogni venerdì sera spiaccicata sul 30 pollici di un sobborgo dimenticato da Dio a guardare il suo mito. Erano oramai 3 anni che seguiva le gesta di Drago, il promettente fighter, sin da quando era agli esordi, probabilmente lei era stata la sua prima fan.

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-Fa male cazzo! Fa malissimo!
-La smetti di fare la ragazzina?
-Hey chiamami un'altra volta ragazzina e ti spacco il culo!
-Ragazzina hai una costola incrinata, devi stare a riposo, per... Un mese circa!
-Eh?! Cosa un mese? Hai capito che tra una settimana inizia il "Leon Championship"?
-Già è vero, allora sai che fai? Cambia medico, stai a riposo due giorni e poi puoi pure morire!
"Inspira Drago. Sì... inspira. Siamo così deboli" È questo quello che pensa Drago sin da quando era piccolo. In ogni cosa non si sentiva mai al top, nulla era mai abbastanza. Nemmeno il suo contratto come combattente full time nella MAN1, una delle più prestigiose organizzazione di arti marziali.
Un mese di riposo per qualche gancio non parato. Tutto questo sangue, sudore e sacrificio lo rendevano una macchina ancora troppo imperfetta. Eppure che poteva fare? Drago si allena ogni giorno.
-Non posso saltare gli allenamenti.
-Sai solo allenarti? Guarda che bella giornata, trovati una ragazza ed esci un po', svagati, da quanto tempo è che non ti fai una bella vacanza?
-Mike... È questo il mio svago.
Il medico sorride, erano amici da quando Drago iniziò a far parte dell'associazione, non perché si faceva male spesso, ma perchè il medico della MAN1 guardava gli allenamenti dei fighters. Aveva visto in lui qualcosa in più, una determinazione che fin ora non aveva mai incontrato, questo è il motivo per cui Mike decise di voler conoscere meglio il nuovo arrivato, presto diventarono buoni amici.

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"Che cosa? Che cosaaa? Drago si è infortunato e non potrà partecipare al "Leon"?" pensa Amelia. Una realtà inaccettabile per la fan numero uno del "quasi" campione.

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Fuori nuvole, e dentro casa piove. No, non è pioggia, ma il sudore che cala dalla fronte. Un pugno al sacco, ancora un altro e... "Ahi! Dannata costola". Drago è nel suo appartamento a godersi il suo "riposo", sono anni che vive da solo. La sua vita è sul ring, sotto i riflettori, a combattere, ma per cosa? Sono anni che Drago se lo chiedeva. Per cosa combatteva? Cosa lo spingeva a tanto? Si allenava con ardore semplicemente perché gli piaceva? Non trovava un motivo accettabile. Forse era per questo che si sentiva così debole. Forse...
Ora Drago si avvicina alla finestra che affaccia sulla città, la sua città. Era nato lì, genitori morti quando aveva 5 anni, cresciuto dalla zia. Via da casa a 18 anni senza prendersi nemmeno un dannato diploma. Faceva lavori semplici e pratici, guadagnava il minimo per vivere. Ma si allenava duramente, sino a 3 anni fa il giorno del contratto. I suoi amori? Aveva avuto due ragazze in totale, entrambe egocentriche, entrambe storie finite male. Erano state abbastanza però per far capire al fighter che l'amore per lui non era la cosa più importante. Amici non molti.
Si è fatto tardi, Drago vede dalla finestra che Giorgia sta parcheggiando la sua auto giallo sgargiante e a breve sarebbe salita su. "Diamine avrò il tempo di una doccia fresca?"

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Riscaldamento a palla e.. gelo. Ecco l'unica sensazione percepibile a chiunque stesse ad almeno 100 metri vicino ad Amelia.. Sente puzza di bruciato da un po', ma lei non è una tipa che si arrende, no, per niente. Continua testarda e convinta di potercela fare, che le cose possano cambiare.. si.. ma non si aspettava cambiassero in peggio! Come quella foto del suo ragazzo con quella tipa. Gli era arrivata sul cellulare, inviata da un anonimo. Si chiedeva cosa avesse fatto di male. Prima il suo nobile lottatore preferito infortunato ed ora questo. Era davvero il momento di fare follie.

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Giorgia e Drago respirano a pieni polmoni. L'odore pungente della sigaretta. Che diventa delicato e indolore dopo una scopata. Insieme da circa 2 anni a condividere un sentimento? No, il massimo che condividevano erano quelle coperte. Non stavano insieme, non si amavano. Volevano solo stare bene a vicenda ed avere quel conforto che normalmente non puoi avere da chiunque. Ma infondo come si sentivano?

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-Stronzo!
-No, ma che dici, non so chi te l'abbia inviato, ma quella foto risale a prima che ci mettessimo insieme.
-Hai una bella faccia tosta! Mi credi stupida? C'è' il l tatuaggio sul polso che hai fatto la settimana scorsa! Viscido...
Silenzio per qualche secondo.
-Amelia?
Il silenzio continua
-E va bene. Avevo bisogno di un po' di "svago" per capire che ti amo davvero ... Non fare così amore mio.
Amore. Aveva usato una parola pesante. Forse troppo grande per lui.

From Hell to HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora