3. Patto Infernale

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La situazione è piuttosto anomala. Com' è possibile? Sembrava un piano semplice, questa zona è sempre desolata, ma soprattutto, nel caso dovesse passare qualcuno, sarebbe un completo idiota a non farsi i fatti propri" Angela lo sta pensando, la spietata ragazzaccia con la sua gang, "Asso Rosso", chiamata così perchè i loro battibecchi finivano sempre a pestaggi. Era temuta. "Che diavolo vuole questo idiota? Se l'è cercata!"

Amelia è ormai mezza nuda, nella disperazione finalmente una piccola luce a darle speranza. Ecco un brutto ceffo che le sta vicino, di colpo viene atterrato da un pugno, così anche un altro maledetto fa la stessa fine, e un altro ancora. Ma chi è? Si sforza di capire, di riprendere contatto con la realtà. Inutile. Sta sognando? Quello è Drago! Il suo eroe è venuto a salvarla? Così all'improvviso quella fioca luce di speranza divenne un faro che sbaraglia via la paura.
Angela è piuttosto preoccupata, quel tipo è un duro, li sta neutralizzando uno a uno.
-Ragazzi! Che cazzo fate? Voglio vedere soffrire di questo povero idiota che ha osato mettersi contri gli "Asso Rosso" -.
Drago risponde a tutti i colpi, blocca, schiva, contrattacca. Un tizio gli si butta contro, gli copre gli occhi, un altro gli ficca un coltello nella gamba. Dolore. Poi ribalta la situazione, stende i due tizi, ma intanto un altro da dietro lo colpisce con una mazza sulla nuca. Buio. Finisce a terra, respira, sente i calci sul suo corpo, si rialza d'impulso, gancio, sinistro, destro, si gira, calcio. Capisce poco. È stordito. Qualcun altro si rialza e riesce a prenderlo da dietro mentre sta colpendo un altro. Altra mazzata, cade, pugnalata al fegato, sangue, calci, blackout. Pioggia...
Lento e discreto, poi intenso e implacabile, il suono della pioggia.

Tutto nero, l'unica percezione è il tocco dell'acqua sulla pelle che da carezza diventa un terremoto. Ti sveglia, nonostante il sangue, il dolore, le urla ormai lontane. Drago apre gli occhi, sconfitto, umiliato, incazzato. Perchè doveva essere così dannatamente debole? Non riusciva ad accettare la realtà, il suo spirito è forte sì, con quello avrebbe schiacciato chiunque, ma il corpo cede, quello non vuole mai sentir ragioni, non è legato a regole che decidiamo noi, no! Funziona a modo suo e per quanto noi vogliamo cambiarlo, trasformarlo, evolverlo, non sarà mai abbastanza forte. È questo l'essere umani?! Essere comunque sia deboli?!
Il suo respiro affannoso è sempre più lento, ma anche lì ha deciso di non arrendersi, stringere i denti, non credere a nulla di reale, che forse dentro di lui c'è ancora la forza per rialzarsi. Niente... Decide di stringere i denti ancora più forte, ancora e ancora...

Ha gli occhi aperti. Non sente più la pioggia, ma una sensazione nuova. Caldo, caldo soffocante. Per un attimo crede di essere all'inferno, subito dopo ne è quasi sicuro. Una figura elegante, in giacca e cravatta si avvicina a lui. Una sensazione di qualcosa di non umano, di diverso. Si ferma davanti a Drago, che a malapena riesce a guardarlo negli occhi. Il suo sguardo è glaciale.

-Ciao Drago. È da tanto che ti osservo. Mi piaci un sacco sai? Ora ti starai chiedendo chi sono. Ma dove ho lasciato le buone maniere? Sono un tuo grande fan."
Ride per conto suo. Non era una risata normale, il suo suono aveva qualcosa di triste e spaventoso.
-No, sto scherzando. Io sono Satana, piacere di conoscerti-
Allunga il braccio verso Drago steso a terra, a mo' di stretta di mano, all'improvviso il suono di un tuono.
-Oh! Ma che sciocco che sono. Non riesci a muoverti.
"Satana? Ma che blatera quel tizio? Forse sto sognando. Eppure questo caldo soffocante che mi entra nella carne è troppo reale, anzi è l'unica realtà che riesco a percepire".
Il tizio elegante riprende il suo discorso.
-Allora? Che ne dici di dare una lezione a quei teppisti da 4 soldi? Anzi no, io posso fare molto di più di questo. In cambio della tua anima, già, la tua succulenta anima che trabocca di volontà. Bè, per quella sono disposto a renderti più forte. Mai più costole incrinate, niente assicurazione da pagare. È un affare! -
Drago è immobile, al limite della sua esistenza su quella terra. Ha ben compreso tutto, come se le parole di quel tizio fossero volate direttamente dentro la sua testa.
-Allora campione, questo è il contratto. -
Apre la giacca e prende un foglio.
-Te lo poggio qui. Se te la senti, prima di morire, basta solo che lo macchi volontariamente con un po' del tuo sangue. Le condizioni sono semplici: io incrementerò la tua forza, ma quando morirai la tua anima apparterrà a me- Sorriso malefico.
-Ora, se permetti, ho altri affari demoniaci da sbrigare, bye bye superuomo.

Il presunto Satana gira i tacchi e cammina via, dissolvendosi ad ogni suo passo.
Pioggia. Che sia un collegamento tra la vita e la morte? "Che cosa? Non ci capisco niente. Ma non importa. Che sia una puttanata o meno, devo rialzarmi perchè è esattamente quello che voglio!" Drago è sempre stato istintivo, e forse era questo uno dei segreti del suo successo. La ragione sì, bisogna riflettere, ma anche pensare troppo fa male. Per certe cose bisogna affidarsi all'istinto. Una fiamma dentro di lui, si intensifica, brucia, brucia. I suoi sensi migliorano, vista, udito, tatto. Respira, con molto affanno. Allora con tutte le sue forze imprime il dito intriso di sangue sul foglio. Di là a poco quel bruciore dentro di lui esplode, quello che rimane è un Drago in piedi, sveglio, in forze, ma soprattutto incazzato.

From Hell to HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora