L'aria di quel posto era satura di un opprimente odore acre, come un'eterna pira che ardeva sudari, rendeva difficile respirare, ma lui continuava a camminare. Non si preoccupava della bambina dal mantello logoro, che lo seguiva da un po. Gli era bastato sentire il suo odore una volta, non era la vera cappuccetto rosso, solo un mero spettro. Neppure il viso deturpato si avvicinava alle ferite inferte al suo corpicino, il giorno in cui le aveva strappato la vita con una violenza immonda, quella ferocia che lo contraddistingueva da altri.
Non aveva pietà in passato.Le gambe gli dolevano, ma non smetteva di procedere a ritroso tra quelle ombre, urlava il nome della ragazza desiderata, senza ottenete risultati. Nessun essere in quel posto sembrava udire la sua voce distorta dalla stanchezza.
"Non ce la farai mai in questo modo Nathan, perché ti ostini tanto? Perdi sempre tutto, no? Prova a tornare nel tuo bosco dannata belva sanguinaria!"
Gridò la fanciullina, ma il ragazzo aspettava a voltarsi.
"Quella non è casa mia mocciosa, lo sai. La foresta è la tua tomba, la tua cara 'madre'."
Il suo tono tranquillo non lasciava trapelare alcuna emozione per quella figura minuta, che si disgregò poco a poco in silenzio.
Ogni passo una condanna.
Ogni passo era del tempo rubato a lui, sprecato nella ricerca di una via di fuga da quel posto e facendolo distrarre dalla sua priorità.La abbandonò comunque indietro insieme al passato, preferiva non averci più a che fare. Era capitato già un'altra volta, ma non riusciva a ricordare quando, che più ci si soffermava, maggiore era il dolore che nasceva da qualche parte nella sua testa. Una protezione per rendere veritiera quella bugia.
Quel mondo sbagliato.
Quel capriccio nato dalla sofferenza dell'anima di molti, una deliziosa gabbia dorata dove richiudere carcasse lacere, ammassi informi di moribondi.Ma chi fosse capace di tale creazione non lo sapeva dire, sicuro però che quel qualcuno volesse prendersi gioco di tutti loro.
Un ringhio nacque nelle profondità della sua gola, si stava sforzando di non dare di matto per non finire come un berserker*, sfinito e prossimo alla morte per colpa di nemici infimi.
Ululó con tutta la forza che gli era rimasta in corpo, tornato lupo pensava in mondo molto più razionale. Da predatore in cerca della preda, questa volta senza il desiderio di sbranarla con le zanne, ma deciso lo stesso a non lasciarla ad altri.
Si mise a correre per quanto gli era concesso, fino a quando non fu in procinto di vederla.
L'unico pensiero che gli balenò in testa in quell'istante fu:
trovata.Qualcosa però sembrò diverso in quell'incontro, come risvegliati dolorosamente da un lungo sonno entrambi furono accecati dal candore abbagliante e fastidioso di una parete, forse un soffitto.
Un applauso leggero arrivò alle loro orecchie disturbato da dei rumori metallici, ma non riuscirono a fare altro se non sprofondare nuovamente in uno stato d'incoscienza momentaneo indotto dai farmaci. Il corpo troppo debole per poter opporsi a quell'agonia silenziosa e macchinata.-
*berserker: guerrieri vichinghi invincibili, che si abbandonavano ad una cieca furia in battaglia.
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WONDERLAND [Completa]
Historia CortaIl paese delle meraviglie. La prima volta che ho udito questo nome, la fantasia ha iniziato a creare un mondo fantastico ed idilliaco. Alice. Un nome perfetto per una bambina protagonista di una storia, come anche gli altri. Le storie hanno sempre u...