Sophie si avvicinò alla casa e si trovò davanti un basso recinto, pensò che scavalcarlo sarebbe stato facile, ma poi si accorse che era aperto.
Entrò nel giardino, c'era buio, ma dalla flebile luce che usciva dalle finestre si intravedeva il disordine che regnava in quel piccolo prato: legna accatastata in un angolo, oggetti da giardinaggio sparsi nell'erba e qualche fiore piantato qua e là. Osservò la casa: era molto piccola, sembrava calda e accogliente, anche se, immersa nell'oscurità del bosco, era un tantino inquietante.Una voce proveniente dall'interno la distaccò dai suoi pensieri e la fece sussultare... nella casa doveva esserci qualcuno.
Fece un respiro profondo e si avvicinò alla porta: era socchiusa. Sbirciò all'interno: un vecchietto con la barba lunga, i baffi e gli occhiali stava leggendo ad alta voce da un grosso libro. Aveva un abito blu molto lungo e ci inciampava continuamente, inoltre portava un cappello, sempre blu, così alto che toccava il soffitto, e a ogni passo gli cadeva in terra.Poi Sophie vide che posava il libro sbuffando, raccoglieva il cappello e prendeva in mano un pentolone; era enorme, sicuramente gli sarebbe caduto.
In quel momento la bimba si fece coraggio e bussò."Chi è? Chi viene a quest'ora da un povero vecchietto imbranato che si è rifugiato nella foresta per non essere disturbato?"
Chiese lo strano personaggio, con la voce un po' scocciata, cercando inutilmente di guardare alla porta con davanti agli occhi l'enorme pentolone.
"Mi chiamo Sophie e..."
"Entra e fatti vedere; con questo coso davanti agli occhi non riesco a capire chi sei."
Lei entrò e il vecchio posò il pentolone a terra, ma, sbadato com'era, si versò una parte del liquido bollente sul piede e cominciò a urlare; non riusciva proprio a farne una giusta...Dopo essersi ripreso dal dolore, il vecchietto si avvicinò alla bambina:
"Come ti chiami? Cosa ci fai qui? Nessuno finora era riuscito a trovarmi e finalmente potevo starmene solo..."
Sophie si presentò a quello scorbutico signore e gli raccontò di ciò che le era accaduto, gli disse del lupo, e di come era scappata perdendo la strada per tornare a casa.Il vecchietto, compresa la situazione, si fece più gentile e la rassicurò:
"Tranquilla Sophie, domani troveremo una soluzione, vedrai che riusciremo a farti tornare a casa. Adesso però è tardi, un pasto caldo e una bella dormita ti aiuteranno a riprenderti dalla brutta giornata"
Le diede una brodaglia che, anche se sicuramente disgustosa (viste le abilità culinarie del vecchietto), a Sophie, dopo tutto ciò che le era successo, sembrò la cosa più buona che avesse mai assaggiato.Quando ebbe finito di mangiare, il vecchietto la accompagnò in soffitta, dove della paglia era sparsa sul pavimento; ne fece un mucchietto e le diede un panno per coprirsi.
"Buonanotte."
Le disse un attimo prima di scomparire giù per la scaletta di legno.
Ormai però Sophie era già nel mondo dei sogni...
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Il coraggio di Sophie
Fantasy{COMPLETA} Una bambina, un bosco, una casetta: potrebbe sembrare la solita favola della buonanotte... Se invece fosse diversa? Il valore dell'amicizia e il coraggio di affrontare le proprie paure raccontati con la spensieratezza del mondo fiabesco...