Sono sempre stato una persona con i piedi per terra, razionale. Ma da quando ti conosco mi rendo conto che non è più solo così. I sentimenti cominciano a prendere il sopravvento sulla ragione, adesso, mi rendo conto, che ti sbatterei senza pensarci un secondo, su qualsiasi superficie solida esistente per poi avventarmi sulle tue labbra.
Stai diventando un'ossessione. Ti penso, non faccio altro. Sempre.
Egoista. Vattene. Ti amo.Uccidimi ora e farà meno male, lentamente o velocemente non mi importa, ma fallo.
Siamo seduti in un bar, ti stiamo aspettando, come al solito.
Sascha e Giuse mangiano brioche e borbottano. Fa troppo caldo anche solo per pensare di ascoltarli realmente. Il mondo diventa grigio senza te, ridammi i colori. Egoista.Il dlin della porta mi riaccoglie alla realtà e ancora prima di girarmi so già che sei tu. Sei in grado di muovere l'aria in quel modo particolare che solo tu sai fare, riconoscerei ovunque quella carezza di vento.
«Ehi ciao!» il tuo sorriso da ebete è bellissimo, lo sai?
«ragazzi potevate prendere una sedia anche per me, ma che modi sono!»Ste, ti prego fa troppo caldo..
«Non sapevo che anche i conigli avessero bisogno della sedia, il pavimento dovrebbe andare più che bene, no?»ti lancio quell'occhiata di sfida che so bene non farai altro che accettare.
Difatti ti vedo sorridere, provocante e con tutta la calma del mondo dici «oh beh..vorrà dire che mi siederò sulle gambe di Surry». Oh cristo santo dimmi che non l'hai detto seriamente..
Ti avvicini lentamente sotto lo sguardo stupefatto di tutti, il mio compreso, e ti siedi su di me, con i gomiti appoggiati al tavolo, le gambe leggermente divaricate e il tuo culo da urlo sul mio pacco. Ti odio, voglio scoparti, adesso! NO NO NO NO NO! Ti sei solo seduto, nulla di che...RESPIRAH
«Oh il piccolo Ste fa l'arrabbiato! Se non fai il bravo questa sera niente carote»
« Ahahahah non è la carota quello che voglio»e detto questo premi con il sedere sul mio cazzo "accidentalmente".
E come se niente fosse ti sei messo a parlare con Sascha di un nuovo ristorante che ha aperto in centro.
Il mio cervello è scollegato del tutto, vedo la tua schiena a pochi centimetri dal mio petto, sento il tuo odore, ma soprattutto sento tu che ti muovi su di me. Ce l'ho duro e non posso fare niente per impedirti di sentirlo, smettila di muoverti Stefano! Che cavolo stai facendo? Non ho così tanto autocontrollo, sai? Ormai avresti dovuto capirlo..vuoi che ti apro il culo a metà? Continua così e lo farò, che tu sia consenziente o meno.Alzi le braccia in alto in un patetico tentativo di simulare uno sbadiglio, mentre ti spalmi su di me, non avrei mai creduto che la sensazione del tuo corpo sul mio mi desse così un senso di completezza.
«Ahh~ ragazzi che stanchezza!»Stefano quello era tutt'altro che uno sbadiglio, solo al limite, voglio il mio cazzo dentro il tuo culo, subito.
Ti afferro per un braccio e ti sussurro all'orecchio «ora basta Stefano,adesso vieni a casa con me»hai finito di provocarmi, adesso chi mi farà un pompino sarai tu.
Approfitto della situazione per dire «Anche io sono piuttosto stanco ragazzi, per cui sia io che Ste torniamo a casa.» Non voglio repliche per cui lo spingo leggermente per farlo alzare e dopo aver salutato Sascha e Giuse ci avviamo verso casa.Siamo sul taxi che segnerà la mia condanna a morte come amico, perché una volta scesi, non avrai scampo, ti voglio e lo sai.
Mi tremano le mani, il tuo cellulare squilla, il sudore mi imperla la fronte. A quanto pare ho ancora una coscienza, perché ho così paura? Sei davvero così importante come amico da non volerti perdere? Uccidimi ora o sarà troppo tardi per il mio cuore.L'auto si ferma, alzo lo sguardo ma noto che non siamo davanti a casa ma bensì in stazione. Mi volto verso di te, sembri sconvolto, dici solo «Era Marina, devo tornare a Firenze, è importante, ciao.»Sospiro mentre vedo la tua schiena allontanarsi tra la folla, ho un brutto presentimento, ma al momento il mio problema è quello che ho tra le gambe.
Sono passati tre giorni da quando non sei più qui con me. Sono incazzato nero, sai che ho dovuto usare Federica per risolvere il casino che crei al mio corpo? Massi non preoccupartene, egoista.
È sera quando sento le chiavi nella toppa. Ti corro incontro in un misto tra rabbia ed eccitazione. Poi le sento. Le vostre risate. E già so. Quello che sento è il mio cuore rotto? Ora lo so, questo è peggio di qualsiasi altra cosa.
Sono pietrificato nel mezzo della stanza, quando entrate, sorridenti.
«Ciao Surry, Marina rimarrà qui per un po, sai..»sollevi le vostre mani unite«abbiamo del tempo da recuperare.»Forse l'ho sempre saputo. Anche se mi avresti ucciso sarebbe già stato troppo tardi.
Egoista.
Ehila! Ma avete visto che bastardo è stato Ste? Mamma mia che robe! (cerca di concentrare l'attenzione su altro in modo che nessuno possa notare l'incredibile coff*coff* ritardo coff*coff*)
Questo era l'ultimo capitolo, non mi sono mai piaciute le storie a lieto fine. E no, non ci sarà nessun sequel.
In bocca al lupo a tutti quelli che avranno l'esame! La maturità l'ho data l'anno scorso, ricordo perfettamente l'ansia, voi rimante calmi, nel peggiore dei casi verrete segati muahahah.
-Gibbs
