||-5-||

339 19 5
                                    

Nico era a terra e perdeva troppo sangue "una animo bastardo" disse fra sè e sè Nico.
Alex, il suo ricordo più triste,più solitario,l'unico ricordo del suo passato da dimenticare.
Lo credeva amico,dopo tanto tempo lo aveva quasi dimenticato. E per una foto,una fottuta foto,Will, il SUO Will, si era lasciato andare.
Cioè,per colpa di un ricordo,doloroso,triste ed infantile,lo aveva lasciato...lì...solo...nella cabina 13,quella dedicata ad Ade.
In quel secondo Nico avrebbe fatto di tutto per avere di nuovo quelle braccia abbronzate vicino al suo corpo, sentire i capelli morbidi e biondi sul suo viso, gli occhi azzurri,come il cielo in estate,che lo accoglievano calorosamente.
A Nico sarebbe piaciuto ancora una volta sentire le sue labbra su quelle del figlio di Apollo, abbracciandolo e stringendolo a sè.
"-Ci stavamo giusto lasciando. Addio.- la frase di Will,quella frase. Appena l'ho sentita è stato come se mo fossa arrivata una pugnalata dritta al cuore,lo stesso identico dolore,la stessa sofferenza. Avevo perso un battito, avevo perso Will. Non potevo vivere senza di lui, era l'unico che mi aiutava, l'unico che mi è sempre stato vicino. Dopo quel messaggio-iride ero in ansia, non sapevo se stava bene, non m'importava se stavo sanguinando, se ero accasciato per terra in mezzo ad una pozza di sangue,del mio sangue. Non m'importava se sarei svenuto o nei peggiori dei casi morto dissanguato, dovevo sapere se Will stava bene, lui, m'importava solo di lui." Pensava Nico cercando di bloccare il sangue che non nè voleva sapere di fermarsi. Si guardava attorno per capire da dove erano arrivate quelle frecce ma nulla, non c'era nessuno. "Sará un sistema d'allarme o cose del genere" pensò il figlio di Ade.
Il sangue si fermò, smettendo di macchiargli la maglia ormai tinta di rosso.
In quello stesso momente, in un altro luogo, Will si svegliò.
Era stordito e sentiva un forte dolore alle braccia, le guardò...perdevano sangue, c'erano delle ferite... Will non capiva...era nel bagno della sua cabina mentre si ricordava benissimo che prima di svenire delle ombre l'avevano legato e portato via.

Fissava il braccio sinistro che perdeva molto sangue, guardava i lividi e le ferite come se fosse stato morso da un segugio infernale, si ripeteva che non era stato attaccato, lui non aveva combattuto contro nessuno, eppure qualcosa aveva provocato quei segni. il suo sguardo fu catturato da delle gocce di sangue per terra, distanti da lui che di dirigevano fino a fuori dalla cabina, il sangue non era il proprio, l'aveva riconosciuto perchè il suo era scuro rispetto a quello a terra, che era più chiaro e più denso, non sembrava molto "normale"

Will seguì la scia di sangue fino al bosco, si guardò attorno e, dopo essersi fasciato le braccia in infermeria, tornò a vedere. Una volta lì vide una macchia di sangue abbastanza grande sul tronco di un albero. Formava un simbolo:

Lo guardó allungo senza capirne il significato

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Lo guardó allungo senza capirne il significato. Poi decise di disegnarlo su un taccuino che successivamente mise in tasca.
Tornò al campo e, senza destare sospetti, si avvicinó alla Casa Grande, entrò nella sala abbastanza illuminata e andò verso il secondo piano;aprì la botola ed entró.
La stanza era tutta impolverata: nei lati, vicino ai muri c'erano tanti trofei di guerra. Lance di ex eroi, sangue di gorgone, una rivisitazione della Folgore di Zeus ecc...
Quel posto,seppure abbandonato da molti anni, sembrava come se l'oracolo fosse ancora lì, come se un' anima, una presenza, un qualcuno, lo stesse osservando.
Iniziò a controllare la libreria lì vicino. C'erano molti libri mitoligici, ma Will, mentre stava per perdere le speranze, trovò un libro, lo prese in mano guardando la copertina, c'era lo stesso simbolo.
Lo aprì e lo sfogliò senza trovare la pagina che cercava, guardò maglio il libro e vide che una parte era stata strappara, non potè guardare oltre che una voce lo chiamó.
C:- Will, che ci fai qui?- era Chirone. Will non si era accorto di lui e balzò in piedi di scatto.
W:- Ah Chirone...è lei. Mi ha fatto prendere un colpo.-
C:- Cosa ci fai qui?- disse serio
W:- Ehm...nulla...cercavo una cosa...- rispode cercando di nascondere il libro dietro la schiena.
C:- Che stavi guardando in quel libro? Dammelo.-
W:- Cercavo il significato di un simbolo...- disse mostrandogli l'immagine- questa...-
Chirone sgranò gli occhi, gli strappò il taccuino di mano e lo prese lui assieme al libro, anch'esso strappato dalle mani di Will.
C:- Dove hai trovato questo simbolo? Perchè vuoi saperne il significato??- disse serio come se si trattasse di vita o di morte...ed infatti...lo era...
W:- L'ho visto nel bosco su un albero...scritto col sangue e...volevo sapere cosa significava...- rispose insicuro
C:- Sei stato il primo a vederlo...?-
W:- Credo di si...perchè?-
Chirone si allontanò velocemente da Will, andando nell'angolino più buio della stanza. Prese qualcosa in mano e l'aggeggiò innervosito. Poi si rivolse a Will.
C:- Questa non ci voleva...-

I ricordi fanno male ||-SOLANGELO-||CompletoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora