Capitolo 8- P per...1/8

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-Pam...dio che paura ho avuto...-le prese la mano

Pam la tirò subito lontano da lui- Loki...non ho bisogno di questo...

Lui sospirò- scusami...io...

-Loki esci...se devi provare pena per me...esci...sono calma e ho bisogno di pensare...da sola

Lui annuì- se ti servo chiamami...

Pam aspettò che Loki la lasciasse sola per alzarsi. Non voleva pensare a nulla. Si avvicinò alla libreria e prese uno dei suoi classici "l'Odissea". Stava per rileggerlo di nuovo quando si rese conto che poggiata al muro c'era una donna mai vista con le mani insanguinate.

-Ehm...stai bene? –chiese notando che la figura spettrale la fissava. Si provò ad avvicinare e quella le indicò le sue mani per poi indicarsi le sue- ehm...?

La donna aprì la porta e si mise a correre e Pandora la inseguì subito. Correndo notò che nessuno sembrava farle caso, o meglio non sembrava che vedessero la donna.

****

Se vi chiedete perché inseguire una tipa random insanguinata in una stanza dove c'è un pianoforte sia una buona idea...non lo so...ma le mani mi pulsano come se cercassero lei.

-Dove siamo?

Lei si avvicina e con un gesto rapido mi entra dentro...no sul serio mi è entrata nel corpo!? Il mio corpo si muove e si siede al pianoforte e inizia a suonare...suonare? Io non ho mai...

*****

-Lady Penelope- dove sono? Vedo solo una donna al pianoforte e una figura femminile salutarla con un inchino. Non vuole che ricordo tutto di lei?

-Dimmi

-Suo padre ha degli ospiti che vorrebbero sentirla suonare

La vedo sospirare e allontanarsi seguendola.

-Quella ero io- dice una voce alle mie spalle, la donna di prima- io sono...ero Penelope

-Io sono...

-Pandora...lo so- dice lei avvicinandosi. Ha capelli castani e occhi neri- ci sono molte cose che non sai su di te vero cara? –mi bacia le mani- erano il mio tesoro sai? Le mie mani erano note per il loro dono di comporre musica, per tessere...ogni cosa che facessi con queste mani era perfetta...perfetta...questa fu la mia maledizione sai?

La guardo, mi sorride- tranquilla, non ti farò male...non potrei fare male a te che sei me...ascolteresti la mia storia?

Io annuisco piano. Lei sorride di più- mio padre era un uomo importante e si vantava come non so cosa dei miei talenti musicali, anche se lui non c'entrava nulla con me. Mi ricordo che mi costringeva a ore e ore di pratica e a noiosissime ore di show davanti ai suoi "amici", già amici...dio se odiavo quella vita sai? Io e te siamo molto più simili di ciò che credi cara...forse anche per questo ci scelse...ma tornando a me...lo incontrai per caso il collezionista...era così affascinato dalle mie mani che non voleva altro che sentirle suonare. Ma stavo per andare in moglie a un importante nobile che non mi avrebbe usata come luce per falene...e non avrebbe più ascoltato le mie melodie...così mi rapì.

Mosse la mano e la vidi legata su un tavolino- ti avverto stai per vedere una scena di stupro...è molto violenta...

-Non importa...sei sicura di volerla rivedere?

Lei mi sorride- devi sapere con chi avrai a che fare...

La vedo dimenarsi sul tavolino

-Su non fare così...ora ti farò provare tanto piacere mia cara- è la stessa voce che ho sentito dall'uomo della torre. Penelope è imbavagliata e piange disperata. Il collezionista si avvicina- sai perché sei qui? Le tue mani sono bellissime e sono certo che staranno benissimo alla mia creatura- le strappa di dosso la vesta bianca e ride mentre lei urla disperata- oh se solo tu fossi perfetta in altre parti magari avrei usato tutto il tuo corpo ma purtroppo non vali nulla...beh posso sempre usarti per altro...tanto l'unica cosa che non devo rovinare sono le tue mani cara...

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