A fallen angel, in the dark
Never thought you'd fall so far
Fallen angel, close your eyes
I won't let you fall tonight
Fallen Angel — Three Days GraceQualcuno di più saggio avrebbe commentato come la sua attuale situazione fosse la necessaria conseguenza delle sue azioni, una poetica giustizia che infine si compiva. Nascostosi vent'anni agli angeli per essere ucciso dai demoni quando la possibilità di rivalsa si concretizzava. Ma il caduto, stanco e sanguinante, non aveva tempo di filosofeggiare – non che lo avesse mai fatto anche nei momenti di maggior gloria – troppo impegnato a scappare.
Se la questione avesse riguardato solo lui in quanto combattente, sarebbe stato disonorevole fuggire e, sopratutto, inutile dato che il suo sangue era stato versato e i demoni lo avrebbero usato come traccia, ma non era il solo a rischiare: nonostante tutto, cercava ancora di vegliare sugli umani e non poteva permettersi uno scontro in centro cittadino. Pur essendo giorno, nessuno si era accorto dell'inseguimento; poteva essere fiero di non morire disubbidendo.
Era già sorprendente che non avesse dovuto affrontare i Cavalieri tempo addietro; per una volta ringraziò l'Usurpatore che doveva essersi prodigato affinché la voce della sua supremazia giungesse fin nelle più profonde bolge infernali.
Aveva incontrato altri demoni, ma mai a sufficienza da metterlo in difficoltà e quel folto gruppo lo aveva colto di sorpresa. Era stato sconsiderato – si era rilassato convinto che, dopo l'estenuante viaggio, bastasse il suolo consacrato a tenerlo al sicuro – e aveva avvertito il pericolo solo quando lo aveva pugnalato al fianco; era stato rapido a reagire ed era riuscito ad eliminare più della metà degli assalitori prima di dover scappare, ma non era certo di potercela fare.
Aveva calcolato il rischio di quella tappa, ma portando la reliquia con sé avrebbe alzato quello di tutta la missione; inoltre i demoni erano un'incognita, gli angeli una certezza. Non si aspettava che un gruppo di quelle proporzioni sopravvivesse in quella città, ma sapeva che il suo carico emetteva un elevato quantitativo di energia che non sarebbe sfuggita ai piani alti se avesse continuato a spostarlo per il continente, forse uno solo non sarebbe stato notato, ma sette che seguivano quel percorso avrebbero solo ingrandito il bersaglio che già aveva sulla schiena. Per fortuna l'Urbe era così pregna di quell'energia – neanche l'Usurpatore era stato tanto folle da abbattere chiese e opere in suo onore – che qualche reliquia in più non avrebbe fatto differenza; sarebbe stato un percorso più lungo nascondere ognuna di esse e tornare a riprenderle alla fine, ma ne sarebbe valsa la pena. Se ora sopravvivo, beninteso.
Non aveva idea di dove stesse andando – ricordava la Roma imperiale ma la topografia era cambiata – cercava solo di muoversi per vie secondarie e allontanarsi dal centro. Non udiva più i passi dei demoni, ma se anche non avesse sentito la puzza di zolfo, non avrebbe osato sperare che avessero rinunciato, stavano solo risparmiando energie, dopotutto sapevano sempre dove fosse grazie all'odore del suo sangue, non era necessario che si affrettassero per stargli dietro. Anche a livello mentale era stancante. Lui non combatteva così, era abituato agli spadoni, ai campi aperti, alle truppe schierate; pugnali e vicoli in cui attirare prede solitarie era lo stile dei demoni e sapeva che stava facendo il loro gioco, ma che altra possibilità aveva? Quante volte in quegli anni era stato costretto ad usarlo anche lui? Quanto era caduto in basso, poteva andare peggio di così?
Nonostante tutti i millenni alle spalle, ancora non aveva capito che quella frase era da evitare: dopo l'ennesima svolta, si trovò davanti un muro – in marmo bianco, alto due metri e mezzo, spesso e sovrastato da un intricato filo spinato – guardò a destra e sinistra cercando di scorgerne la fine, ma si rese conto che percorrerlo in lunghezza non era un'opzione praticabile, così come tornare indietro. Si voltò per fronteggiare i demoni, certo che lo avrebbero attaccato a breve, pensando che quantomeno non avrebbe dovuto guardarsi le spalle, ma non li vide. Il fetore era flebile, ma andava aumentando, gli avevano dato più vantaggio di quanto credesse e avevano rallentato ancora perché sapevano che si era fermato e avrebbe potuto esserci un solo motivo: un vicolo cieco. Cercare di coglierli di sorpresa era escluso, avrebbero sentito il suo sangue spostarsi e lo avrebbero anticipato; analizzò la ferita e constatò che era troppo profonda e lui troppo provato per creare un diversivo. Era in trappola, non poteva andare da nessuna parte, tranne... in alto.
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Falling Angel {SOSPESA}
Paranormal{STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO} Quel fatidico 10 agosto non caddero solo le stelle, ma anche gli angeli. Da allora sono passate quasi due decadi e la vita degli umani non ha subito molte variazioni, eccetto per la rinnovata consapevolezza che...