Non era l'andar suo cosa mortale,
ma d'angelica forma; e le parole
sonavan altro che, pur voce umana;
uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch'i' vidi
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi — Francesco PetrarcaLaura Arcangeli si svegliò, uscì per passare la mattinata seduta davanti a un libro e tornò a casa per trascorrere il pomeriggio nel medesimo modo. Ogni giorno si trascinava uguale al precedente ed era facile intuire cosa sarebbe accaduto il successivo.
La monotonia, sua fedele compagna dallo schianto, non condivideva il preciso destinatario del suo odio per tutta quella situazione.
Quando gli angeli si erano rivelati, anche se gli scettici non mancavano, le chiese furono prese d'assalto e i rosari sfoggiati con orgoglio, poi l'idiota piumato non si era fatto più vedere e si era tornati a una credenza passiva. Alcuni strascichi di quel periodo ancora sussistevano, ma minimi e spesso neanche riconosciuti come tali: un cognome come il suo, dopo l'espressione del malcontento del nuovo sovrano dei Cieli per quella sfera di fratelli, era stato da molti cambiato all'anagrafe, ma quando i pennuti non avevano elargito indulgenze, nessuno si era più preoccupato di ingraziarseli. Fin tanto che erano rimasti sul pianeta, avevano trascurato le buone azioni, ma non esitato a sgozzare chi li contraddiceva. Tutto per colpa di...
Cercò di riportare alla mente ricordi felici; riconosceva i sintomi e sapeva che, proseguendo con le accuse, sarebbe risprofondata in quella spirale oscura da cui ogni volta diventava più difficile risalire. Ripensò al picnic al lago a cinque anni, agli esperimenti in cucina a otto, le escursioni a cavallo a dieci... ma quella strada avrebbe portato anche a qualcosa che preferiva dimenticare, che la tormentava incessante nonostante l'avesse accettata come inevitabile tempo addietro.
Fallita quella tattica, optò per una breve camminata fino al bagno; sciacquò la faccia con acqua fredda e contemplò la sua immagine allo specchio facendo respiri profondi. Constatò che alcune ciocche erano sfuggite all'acconciatura, così finì di scioglierla e la rifece, movimenti rapidi e meccanici su cui non aveva bisogno di riflettere, le dita agili divisero i capelli e afferrarono solo quelli necessari per una mezza coda che fermò con la forcina dorata con la gemma scura che aveva sfilato poc'anzi. L'aspetto era migliorato, ma non poteva dire lo stesso dell'umore: ripensare all'uomo e alla donna che l'avevano cresciuta aveva riportato alla mente il bello e il brutto.
Quei due erano un'ottima coppia: nonostante la testardaggine di cui il marito dava prova più volte – come nell'impuntarsi a non voler cambiare cognome, sebbene potesse essere più sicuro – la moglie riusciva a spuntarla – come quando aveva vinto sul mandarla a catechismo come tutti i ragazzi; le erano piaciuti fin dall'inizio e non avrebbe potuto scegliere genitori migliori. Diciott'anni di serenità – un piccolo Paradiso privato sulla Terra – seguiti dall'incidente, lo schianto aereo che l'aveva resa orfana. Ricevuta la notizia, aveva annullato la festa di compleanno, trasformandola in un funerale, e si era chiusa nel dolore – credeva sarebbe stato più difficile allontanarsi da tutti, ma aveva appreso che le persone erano spaventate dalla morte e preferivano tenersi a distanza da tutto ciò che toccava, quasi fosse una malattia contagiosa e non un finale ineluttabile.
Si risedette alla scrivania, decisa a focalizzarsi solo sul tomo aperto, ma non funzionò: rileggeva in continuazione la stessa frase e la mente era ancora piena di rancore e rammarico. Aveva bisogno di una passeggiata più lunga.
Raccattò le scarpe scalciate in un angolo appena rientrata in stanza ma non la borsa: non intendeva andare lontano, fino in giardino sarebbe stato sufficiente per rilassarsi.
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Falling Angel {SOSPESA}
Paranormal{STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO} Quel fatidico 10 agosto non caddero solo le stelle, ma anche gli angeli. Da allora sono passate quasi due decadi e la vita degli umani non ha subito molte variazioni, eccetto per la rinnovata consapevolezza che...