Non c'è pace per i malvagi,
dice il Signore.
48, 22 - IsaiaMichele era un'anima in pena, pur non avendo un'anima. Laura rimpianse la sosta prolungata non appena l'angelo tornò dalla parrocchia e le chiese quando sarebbero ripartiti, ripetutamente. In ogni caso, non dipendeva più da lei: attendeva i documenti falsi - si era assicurata che non ci mettessero troppo, ma anche che fossero impeccabili - senza cui non avrebbe lasciato il paese, anche se la prossima tappa restava nell'Unione. Inoltre, non aveva ancora deciso come arrivare a Mont Saint-Michel: l'aereo sarebbe stato celere, ma avrebbe implicato controlli ferrei; la macchina non era neanche da prendere in considerazione; restava il treno, che nella migliore delle ipotesi comportava mezza giornata di viaggio, avrebbero potuto viaggiare di notte e recuperare, ma non avrebbe giovato alla già instabile salute mentale del suo compagno.
La mattina del terzo giorno almeno un problema fu risolto: nella cassetta della posta c'era la busta con i documenti falsi. Laura controllò il contenuto e lo portò all'angelo, affinché familiarizzasse con la nuova identità. Michele era all'aperto ad allenarsi, come faceva da quando erano tornati, non che le dispiacesse dato che svolgeva l'attività senza maglietta, ma di certo non giovava al piano di farlo rilassare, quindi aveva opinioni divergenti a riguardo. Prima che partissero per il Piemonte non lo faceva, ma avendo scoperto che lei sapeva dei pugnali non necessitava più di tenerli nascosti.
Laura si avvicinò con calma all'arcangelo e rimase in attesa che finisse, non avrebbe approcciato un guerriero armato alle spalle. Michele la raggiunse subito, probabilmente sorpreso dall'avere uno spettatore. Ignorava il pennuto che Laura di solito lo teneva d'occhio dalla finestra.
«Hai bisogno di una doccia» commentò Laura quando le fu abbastanza vicino. L'angelo studiò il sudore e il terriccio che lo ricoprivano e convenne con lei, l'ingenuo non aveva capito che gli aveva appena detto che puzzava. «Per te» spiegò, porgendogli il plico «così non sarai più costretto ad arrampicarti sui palazzi; sono parecchie informazioni ma ti basta imparare le più essenziali, come il nuovo nome.» L'angelo sollevò lo sguardo dalla busta appena aperta e inclinò la testa. «Quando il tuo caro fratello ha deciso di rivelare che vi odiava, non solo i cognomi sono stati cambiati, ma i bambini non sono stati più chiamati Michele, Raffaele o Gabriele; con l'età che ti ho dato, che dimostri all'incirca, sarebbe stato strano se avessi tenuto il nome.» Il fruscio della carta le fece intendere che l'angelo non fosse molto entusiasta della prospettiva, Laura gli sfilò la busta dalle mani - prima che accartocciasse il contenuto - ed estrasse la nuova carta d'identità. Michele la studiò per lunghi istanti.
«Giorgio De Angelis?» Poteva star solo leggendo ad alta voce, ma Laura colse il tono interrogativo. «Non sarebbe stato più comodo tenere la prima lettera? Marco? Matteo?»
Un nome da evangelista sarebbe stato facile da ricordare, ma Laura aveva selezionato con un criterio ancora migliore: «San Michele, tu, ha sconfitto il Drago, no? Non è il medesimo motivo per cui è commemorato San Giorgio?» San Giorgio il martire cristiano spesso ritratto con i capelli biondi nell'atto di trafiggere un drago; quando aveva stabilito che il pennuto necessitasse dei documenti, aveva scelto il nome in un attimo.
Michele non celò la genuina sorpresa che provò e Laura colse anche una scintilla di orgoglio nei suoi occhi, soddisfazione guerriera che divenne nostalgia.
«Dovevi avere il massimo a catechismo.» Le rivolse un sorriso stanco e le restituì il documento.
«Non funzionava proprio così, ma diciamo di sì» concesse, richiudendo il plico dopo avervi riposto la carta d'identità.
«Prendi.»
Il comando improvviso la fece sussultare e indietreggiò d'istinto, prima di rendersi conto che le veniva porto un pugnale, dalla lama. Una minaccia? Michele alzò per un attimo gli occhi al cielo, ma subito si ravvide e, con uno scatto rapido del polso, fece compiere all'arma un mezzo giro così da offrirle il manico. Laura lo accettò titubante e poggiò a terra la busta mentre l'angelo sfilava dalla cinta il gemello.
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Falling Angel {SOSPESA}
Paranormal{STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO} Quel fatidico 10 agosto non caddero solo le stelle, ma anche gli angeli. Da allora sono passate quasi due decadi e la vita degli umani non ha subito molte variazioni, eccetto per la rinnovata consapevolezza che...