9. An Apple A Day

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Take a bite
C'mon be bold
Change the way
The story's told
Ways to Be Wicked — Descendants 2

Quando Michele si svegliò, Laura non era al suo fianco. Non ebbe bisogno di aprire gli occhi per accertarsene, avvertiva il freddo di quel lato del materasso. Fingendo di muoversi nel sonno, spostò il braccio sotto il cuscino alla ricerca del pugnale gemello a quello nascosto sotto il letto; smise quando si rese conto che non c'era.

«Cerchi qualcosa?»

Michele stroncò ogni sceneggiata e si mise a sedere con un movimento fluido, dalla nuova posizione poteva osservare Laura che si rigirava la punta della lama nel palmo: sembrava tanto attratta dal luccichio prodotto dall'incontro di luce e metallo da ignorare i capelli bagnati che le gocciolavano su una spalla e il non indossare niente eccetto l'intimo.

L'aveva già vista svestita la sera prima: era entrato in bagno per sciacquarsi la faccia, ma lei aveva ipotizzato ci avrebbe impiegato di più e, quando era tornato, aveva la maglietta in mano. Lo stallo, durato pochi secondi, fu interrotto da Laura che deliberò di averlo spogliato – «e poi sei un angelo, no?» – e tolse anche i pantaloni. Invero, lui era un angelo e di norma non avrebbe degnato di uno sguardo una femmina, ma quella non era la norma e lui era sulla Terra da troppo tempo. Non aveva fatto niente di irreversibile ancora, ma era pronto, ripreso il suo posto, a confessare i pensieri impuri di quella sera e, presagiva, di quelle a venire. Uccidi la fonte di quel peccato e risolvi il problema. Uccidi l'umana e confessa la tua incapacità di discernimento. La testa era sembrata sul punto di spaccarsi a metà; si era steso con le spalle a Laura, non senza che i suoi occhi saettassero verso di lei un'ultima volta.

«Per essere un glorioso generale, mi scadi sulle quisquilie» commentò la ragazza senza alzare lo sguardo dai giochi di luce. Sulla scrivania a cui era appoggiata, Michele intravide il luccichio argenteo della seconda arma. «Potevi scegliere un nascondiglio meno scontato, potevi avere un sonno più leggero... Sarà la vecchiaia che ti gioca brutti scherzi... Del resto, quanti anni hai? Quattro miliardi? Di più? Forse un cambio della guardia era d'uopo, dopotutto...» Dovette essere uno scherzo dei riflessi della luce, ma, per un attimo, le labbra di Laura formarono un ghigno derisorio. «Funziona così, no? Il vecchio buttato via e il nuovo... Il nuovo è così piccolo e ingrato, nevvero?»

«Ti conviene posarlo, non è un giocattolo, potresti farti male.» Scelse un approccio pacato perché, nonostante la sua forza superiore, non bramava scoprire come avrebbe reagito un mezzo angelo con le spalle al muro.

«Oh, ma lo so. Se fosse stato un giocattolo, non avrebbe affettato così bene Jeliele» ridacchiò.

«Laura, smettila!» La chiamò per nome, appellandosi a quel briciolo di umanità che ancora avrebbe dovuto avere, ma che capì, quando lei alzò lo sguardo e lo scintillio della lama si rifletté in quello folle delle iridi, essere perduto.

«Sul serio osi pretendere altro da me? Io ti ho salvato la vita e tu volevi prenderti la mia!»

Non avrei voluto prendermi la tua vita, ma avrei dovuto, prima che ti rivelassi lo spregevole mostro che sei nata per essere.

«È un ordine!» L'angelo, anche se a metà, avrebbe dovuto sottostare ai comandi del suo principe. Ma, forse, anche la parte angelica di Laura era irrecuperabile. Forse, lui non era neanche il suo principe angelico.

«L'Arcangelo Michele strilla ordini ad un miserabile nefilim e non lo uccide all'istante. Quanto sei caduto in basso.» Qualcosa si ruppe dentro di lui, qualcosa di irreparabile. «Cosa direbbe se ora ti vedesse Lu-»

«Io ti ammazzo!» L'arcangelo scattò in avanti, alla cieca, senza pensare oltre, senza lasciarle dire altro, e venne respinto indietro e bloccato al letto. Non vedeva più Laura, ma sentiva i passi in avvicinamento e i commenti schernitori.

Falling Angel {SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora