5. A Dish Best Served Cold

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Revenge, the sweetest morsel to the mouth
that ever was cooked in hell.
The Heart of Midlothian ― Walter Scott

Laura non avrebbe mai pensato di riaprire la sala da pranzo, ma, per la quantità assurda di cibo ordinato, l'isola della cucina non bastava. In attesa della consegna aveva spolverato il vecchio tavolo e spalancato le finestre per arieggiare, aveva lasciato le tende chiuse – ormai era scurito – e acceso il lampadario di cristallo. Di solito faceva solo il minimo indispensabile di pulizie, quindi il signor angelo avrebbe dovuto riconoscerle il titolo di Santa dato che per lui aveva anche spazzato nella camera degli ospiti al piano terra – un'altra stanza che non avrebbe mai immaginato di riutilizzare – era stata tentata di non farlo, ma era giunta alla conclusione che non avrebbe giovato alla riabilitazione respirare gli acari.

Pensare all'arcangelo le fece comparare le due immagini che aveva di lui: moribondo e... quando lo aveva beccato di spalle. Non si aspettava fosse già arrivato e la sorpresa l'aveva un attimo imbambolata, per fortuna lui era girato e non se n'era accorto. Lo aveva spogliato e gli aveva cambiato le fasciature, ma non reggeva al confronto con l'esserselo trovato lì lavato e vestito con il completo bianco che seguiva le forme del suo corpo tonico tendendosi all'altezza delle ampie spalle; era stata tentata di toccare i vaporosi riccioli biondi asciugati di fresco, si era trattenuta correndo a posare i piatti.

Da quando aveva realizzato di poter ammirare lo splendore divino senza bruciarsi gli occhi ne aveva approfittato e non glieli aveva staccati di dosso. Michele rispecchiava i "canoni angelici" (vestiti candidi, capelli lucenti, occhi color cielo primaverile con sottili filamenti dorati a contornare la pupilla – si chiese se li avesse notati, a parte per i muscoli non sembrava essere interessato all'aspetto fisico) perfino grondante sangue, gli mancavano solo le ali bianche. All'inizio, nonostante ogni cellula del suo corpo lo riconoscesse come angelo, era rimasta perplessa dall'assenza del piumaggio, poi lo aveva svestito e aveva visto gli squarci sulla schiena e si era impensierita. Per tre giorni e tre notti era rimasta al suo capezzale temendo che non si riprendesse, quando era rientrata e lo aveva visto con gli occhi aperti si era sentita sollevata. Gli aveva cambiato le bende l'ultima volta un paio d'ore prima che si risvegliasse e le ferite erano sparite – per fortuna, perché dubitava che lui avrebbe avuto la premura di ribendarsi – ma vederlo camminare avanti e indietro per la stanza era stata la conferma definitiva che era in salute.

Vuotato il piatto, pensò di riempirlo una seconda volta – aveva mangiato poco in quei giorni e c'era davvero tanto cibo a breve deperibilità, l'angelo non si sarebbe potuto portare ogni avanzo – e fu sorpresa che fosse quasi tutto finito. Da quando l'arcangelo si era accomodato accanto a lei, aveva smesso di tenerlo d'occhio, ma aveva sentito la sedia strisciare sul parquet alcune volte, non aveva tenuto il conto, ma non pensava fosse così affamato.

Michele alzò lo sguardo dal piatto di nuovo vuoto e incrociò il suo, sembrava incerto se mangiare altro – la Gola non era un peccato capitale? – ma, accorgendosi che anche il suo piatto era vuoto, vinse ogni reticenza e li riempì entrambi un'ultima volta. Laura apprezzò il pensiero, ma quando glielo riposò davanti non riuscì più a trattenersi: «Non credevo che gli angeli mangiassero. Ti ho visto dormire e bere, e sei stato tu a chiedermi di pranzare, ma non pensavo fossi "così umano".»

L'arcangelo sembrò preso in contropiede, faticò a deglutire il boccone – vuotò un intero bicchiere per aiutarsi a mandarlo giù – ma ne prese subito un altro per rimandare la risposta. Così umano. Laura aveva concluso prima di lui, ma non si alzò, attese che finisse anche lui con i suoi tempi; se l'angelo credeva che si sarebbe stufata, si sbagliava di grosso. Quando anche l'ultimo boccone fu ingoiato, la pazienza della ragazza fu ripagata.

«No, infatti. Gli angeli che passano il loro tempo in Paradiso tra bagni di acqua santa e cori di preghiere non ne hanno bisogno, ma gli esiliati che non possono neanche entrare in chiesa senza farsi scoprire, oh, quelli sono tutto un altro discorso. Di norma non sarebbe necessario, non capiterà di morire di fame, sete, sonno o dissanguamento, specialmente a me, ma l'intera situazione mi indebolisce e posso ricorrere alla maniera umana di ottenere energie, in fondo le nostre costituzioni sono simili.» Lo sfogo uscì senza interruzioni, senza pause per riprendere fiato; l'oratore, ansante e a pugni serrati, aveva provato a tenere la conversazione sui binari giusti per rispondere alla domanda senza lasciar trapelare nulla, ma non ci era riuscito, era stato più forte di lui e ancora non si rendeva conto del madornale errore commesso, dell'incongruenza. Si era tradito. Laura non glielo avrebbe fatto notare, non aveva senso metterlo ancora più sulla difensiva se l'informazione era ininfluente.

Falling Angel {SOSPESA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora