Capitolo 3

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Lilian rimase a guardarlo per un tempo che le sembrò infinito

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Lilian rimase a guardarlo per un tempo che le sembrò infinito. Sotto la luce del giorno, ogni dettaglio che lo caratterizzava risalì in superficie, apparendo agli occhi di Lilian più bello di quanto pensasse.
Aveva sistemato i capelli scuri in un ciuffo alto, probabilmente tenuto in piedi con un po' di gel e i suoi occhi, non erano più lucenti e di quel caldo giallo che balzò alla vista della ragazza la sera precedente, ma bensì erano chiari, di un azzurro ghiaccio. Della leggera barba contornava la sua mascella e portava una t-shirt bianca e stretta, sotto il giubbino, che delineava perfettamente i suoi muscoli.
Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.
Era completamente incantata dalla sua bellezza sovrumana, dai suoi movimenti lenti e soprattutto dai suoi occhi color ghiaccio.
Nonostante il ragazzo sconosciuto fosse girato nella direzione di Lilian, non l'aveva ancora notata. La ragazza arrivò subito ad una conclusione. Magari non si ricordava di me. O magari non mi aveva, ancora, visto bene in faccia, pensò.
O probabilmente la stava solo ignorando.
Rimase delusa dall'ultimo pensiero che le venne in mente, ma lo scacciò via dalla testa, cominciando ad incamminarsi verso Dalia, che la stava aspettando vicino le scale dell'entrata, confusa.
Il ragazzo sconosciuto prese, dalla tasca del giubbino, un pacchetto di sigarette, portandosene una alla bocca e accendendola subito dopo.
Dio se era sexy, continuò a pensare Lilian, non staccandogli gli occhi di dosso.
Finalmente il ragazzo si girò verso la direzione in cui stava camminando. La notò, e alla vista della ragazza sgranò gli occhi, togliendosi la sigaretta dalle labbra e aprendo leggermente la bocca.
Lilian non capiva se fosse spaventato, sorpreso o altro. La sua espressione era illegibile, ma per lo meno aveva capito che l'aveva riconosciuta.
Come la sera precedente, si continuarono a fissare da lontano senza dire nulla, sorpresi l'un l'altro. Lilian avrebbe voluto camminare verso di lui e farsi dire tutto: come mai quel ragazzo lo stesse inseguendo. Il motivo per cui i suoi occhi erano diversi quel giorno. E soprattutto, che tipo di creatura era.
Però, non successe nulla, si limitò a guardarlo senza dire una parola. Stupida, pensò.
Ma in quel lasso di tempo, oltre ad ammirare la sua bellezza e a trovare un modo, non troppo precipitoso, per capire cosa avesse visto la sera precedente, Lilian catturò un altro dettaglio del ragazzo.
La ferita superficiale sul sopracciglio era sparita, così come quella molto profonda sul palmo della mano.
Lilian corrugò la fronte, perplessa. Com'era possibile?
Le ferite, almeno quella sul palmo della mano, erano abbastanza gravi, non era possibile che in una notte fossero guarite. A meno che non avesse poteri di guarigione immediati, come li aveva lei. A quel punto le continue domande che la tormentavano ormai da un giorno, riaffiorarono nella sua mente come un'esplosione nucleare.
Cos'era quel ragazzo? Quali erano i suoi poteri? Che tipo di mutazione circolava nel suo organismo? Lilian era determinata a scoprire la sua vera natura.
Ma era, anche, così confusa. Sembrava troppo simile a lei, eppure non lo era, ne era sicura. Nonostante questo, riprovò ad annusare il suo odore, ma niente, non era come lei, non era un vampiro.
Allora cos'era?
Cercò di rallentare le continue domande che continuava a porsi, cercando di ignorle e ignorare anche il ragazzo che la stava fissando come se fosse un alieno. Continuò a camminare verso l'entrata, raggiungendo, finalmente, Dalia, che la guardava in modo confuso. Lilian la prese a braccetto, trascinandola dentro la scuola, senza dire una parola.
"Cos'era quello?" Le domandò l'amica.
"Quello cosa?"
"Quegli sguardi strani che vi siete scambiati tu e il migliore amico di Steven," disse Dalia.
Lilian si fermò di scatto, ancora più perplessa. Come faceva Dalia a conoscerlo? E, soprattutto, chi diavolo era Steven?
"Tu conosci quel ragazzo?" Chiese Lilian all'amica, in modo sorpreso. Dalia la guardò come dire, certo, chi non lo conosce, ma Lilian non aveva mai visto quel ragazzo, almeno, mai fino alla scorsa sera.
"è Nathan Cole, ha frequentato questa scuola tipo... due anni fa? Ma perchè ti importa tanto? E soprattutto perchè vi stavate guardando in quello strano modo?"
Lilian non sapeva cosa dire.
"Non ci stavamo guardando in modo strano..." cercò di giustificarsi.
"Oh, invece si mia cara. Sembrava che entrambi aveste visto un UFO o robe simili." Disse Dalia esaperata.
Lilian sospirò. Nonostante Dalia fosse la sua migliore amica già da due anni, non le aveva mai raccontato della sua forma vampiresca, o dei vari segreti familiari. Non l'aveva mai invitata a casa sua, per paura che i suoi genitori o fratelli, perdessero il controllo proprio con lei, portando tutta la famiglia a trasferirsi nuovamente in una nuova città, cambiando nuovamente vita, abitudini... com'era già successo molte volte in passato, propio a causa di Lilian o di suo fratello Tyson.
Più dei familiari, Lilian aveva paura di se stessa, aveva paura di perdere continuamente il controllo all'odore del sangue che le intasava l'olfatto fino a farle uccidere un'innocente. Ma non voleva comunque ammetterlo a se stessa.
La ragazza cercava solamente di proteggere la sua migliore amica. Quella che, nonostante sapesse poco di lei, l'aveva aiutata nei momenti peggiori, in quei due anni passati. Quando Lilian litigava in casa, Dalia la ospitava senza indugi a casa sua, ad esempio.
Si era promessa che non avrebbe più legato con qualcuno, fino a quel punto, ma ormai Dalia era entrata nella sua vita, capovolgendola e facendo passare Lilian per una mortale, ciò che non era mai stata e mai sarà. Ormai ciò che le legava era troppo forte, e non si sarebbero separate mai, nonostante i vari segreti posti tra di loro. Questo Lilian lo sapeva bene e, infatti, si era posta una seconda promessa, che non avrebbe infranto. Un giorno, che fosse vicino o lontano, avrebbe raccontato tutto a Dalia, affrontando, in seguito, le conseguenze.
Ma non sicuramente quel giorno, in quanto c'erano ancora molti segreti di cui Lilian stessa non era ancora a conoscenza.

Spero vi piaccia il capitolo! In tal caso, fatemelo sapere con un piccolo commento e, magari, votando.
Un bacio, Greta.

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