Capitolo 8

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Lilian non pensava di trovare così tanta gente al rave

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Lilian non pensava di trovare così tanta gente al rave. C'erano adolescenti in preda ad una crisi di ormoni, universitari che rimanevano fermi a parlare in piccoli gruppetti fuori dalla pista da ballo e ragazzi proventi da altre città che cercavano di fare conoscenza l'un l'altro.
Non mancavano di certo gli ubriaconi che si scatenavano sulle note di Sweet Dreams degli Eurythimics e quelli che, tra un po', ci provavano anche con i muri della fabbrica.
Non era abituata a tanto movimento, ma le piaceva.
La ragazza osservava attentamente lo spettacolo davanti a lei, milioni di corpi ammasati ballavano a ritmo della musica, le braccia rivolte verso l'alto e bicchieri di birra nelle mani di quasi tutti i presenti.
E poi lo vide. Era vicino all'entrata di fianco a quelli che, presumeva, fossero dei suoi amici, in quanto vide il ragazzo con la tuta della scorsa volta.
Lilian iniziò ad agitarsi sullo sgabello. Rivolse nuovamente lo sguardo verso la pista da ballo facendo finta di non averlo notato. Si appoggiò con nonchalance al bancone dietro di lei, incrociando le braccia.
Voleva parlargli, voleva far tacere tutte le domande che aveva in testa. Ma voleva farlo civilmente, non come l'ultima volta. Era consapevole del fatto che fossero partiti con il piede sbagliato, infatti voleva rimediare a quello. Ma cosa avrebbe potuto dirgli?
La timidezza si manifestò in lei in un momento facendole diventare le guance rosso fuoco. Lilian era sempre stata una ragazza molto introversa, sulle sue e decisamente non propensa ad iniziare conversazioni con degli sconosciuti, soprattutto quel tipo di conversazione che avrebbe dovuto trattare quella sera.
Era un disastro e se lo ripeteva ogni giorno.
Cercò di calmarsi cercando le parole giuste da dire a quel ragazzo che le aveva mandato la vita in confusione, provocandole una serie di domande che, fino a due settimane prima, non si sarebbe mai posta.
E poi la sentì, la sua voce, quella bellissima voce.
"Ehi" si girò di scattò notando Nathan appoggiato ad un pilastro vicino a lei. Era vestito in modo casual, non decisamente adatto alla festa. I capelli scuri si erano leggermente appiattiti e portava un sorriso sulle labbra.
Lilian ne rimase incantata.
"Ciao," disse lei spostando, nuovamente, lo sguardo sulla pista da ballo.
Nathan si sedette vicino la ragazza osservandola, insistentemente, in cerca di un contatto visivo.
"Posso offrirti qualcosa?" Provò a conversare lui cercando di non arrivare dritto al dunque.
Lilian si girò verso di lui notando i suoi bellissimi occhi azzurri. La visione le fece ricordare il suo passato burrascoso, pieno di tragedie e pieno di un ragazzo a cui non avrebbe mai smesso di pensare, un ragazzo che le aveva stravolto la vita e lei gliela aveva disrutta.
Nathan glielo ricordava moltissimo, dagli atteggiamenti all'aspetto fisico.
Cercò di scacciare i brutti pensieri provando, almeno una volta, a godersi la serata, non pensando a cosa sarebbe potuto andare storto.
"Non bevo, mi dispiace" rispose lei abbozzando un sorriso.
Nathan sospirò, cercando altro da dirle. Non era abituato a spronare una ragazza a parlargli, era come se Lilian fosse immersa nei suoi pensieri non prestando minimamente attenzione alla sue parole.
Ma, in realtà, anche lei cercava qualcosa da dirgli, qualsiasi cosa. Era evidente che ci fosse dell'imbarazzo tra i due, ma Lilian non si sarebbe data per vinta, voleva conoscerlo e allo stesso tempo smascherarlo.
"Sei qui da solo?" Chiese lei titubante, anche se sapeva già la risposta.
"Sono con degli amici, tu?"
"Con una mia amica."
La situazione si stava decisamente sbloccando facendo rilassare, internamente, sia Nathan che Lilian.
Il ragazzo, però, fu il primo a deviare la conversazione, non potendosi trattenere.
"Senti lo so, siamo partiti con il piede sbagliato, ma voglio rimediare. Facciamo finta che la conversazione della scorsa settimana non ci sia mai stata," propose lui catturando tutta l'attenzione della ragazza, "facciamo finta di essere due ragazzi che si sono appena conosciuti e vogliono conoscersi più a fondo..."
La proposta allettava la curiosità di Lilian e allo stesso tempo la vedeva come una proposta strana. Decisamente in quel conoscersi più a fondo c'era il doppio senso di scoprire la forma soprannaturale dell'altro, ma la vedeva come una cosa strana perchè non le era mai capitato di conoscere caratterialmente un ragazzo.
Lilian era sempre partita in modo sbagliato con i ragazzi. L'avevano sempre e solo vista come una cosa misteriosa da scoprire, non le era mai capitato che un ragazzo la volesse conoscere veramente per quello che era, tralasciando il suo lato oscuro.
"Quindi," continuò lui, "piacere Nathan." Allungò la mano verso la ragazza, sorridendole.
"Lilian, piacere mio" lei la strinse sorridendogli a sua volta.
"Hai un bellissimo sorriso" si complimentò lui facendo arrossire la ragazza. Lei abbassò la testa in segno di imbarazzo e Nathan si accorse subito del gesto, ed esso lo fece entusiasmare.
L'euforia dei ragazzi sulla pista da ballo si affievolì leggermente provocando, così, meno caos. Il dj annunciò il titolo di una canzone lenta incitando i presenti di trovare un partner per ballare.
Improvvisamente vide Dalia al centro della pista da ballo con un ragazzo decisamente più grande di lei di diversi anni. La ragazza gli incolò le braccia al collo iniziando a muovere i fianchi a ritmo della canzone. La vide ridere e Lilian non potè che essere contenta che l'amica si stesse divertendo.
"Potremmo ballare," propose Nathan facendo saltare sul posto la ragazza.
"Non sono una grande ballerina..."
"Allora potremmo uscire un giorno di questi."
Lilian aggrottò la fronte, "mi stai chiedendo un appuntamento?"
Nathan fece un sorriso sghembo "chiamalo come vuoi." Il ragazzo si alzò dallo sgabello facendo un ultimo sorriso verso Lilian e, dopo di che, si fece strada tra i ragazzi che stavano ballando al centro dell'edificio, sparendo dalla visuale della ragazza.
Era la prima volta che un ragazzo le proponeva un'uscita, una vera uscita. Quelle che gli umani avrebbero organizzato a lume di candela in qualche ristorante chic. Oppure al cinema a vedere un film.
A Lilian elettrizzò l'idea di poter partecipare ad un vero appuntamento, dove avrebbe, pian piano, conosciuto l'altra persona. Dove avrebbe potuto capire che tipo di creatura fosse.
Il segreto era passare il più tempo possibile con Nathan ed era quello che avrebbe fatto.
Cercò di localizzare il ragazzo sporgendosi tra i vari corpi che le coprivano la visuale. Lo vide proprio dall'altra parte dell'edificio. Non aveva perso tempo a procurarsi qualcosa da bere e a riconcilliarsi con gli amici.
Con una corsa veloce, la ragazza, arrivò ben presto alle spalle di Nathan. Gli tocò la spalla e lui si voltò per vedere chi lo avesse toccato. Sgranò gli occhi alla vista di Lilian, guardando, un secondo prima, il posto in cui era seduta e poi lei.
"Quando?" chiese Lilian incrociando le braccia al petto.
"Cosa?" chiese confuso lui, portandosi la bottiglia di birra alla bocca.
"L'appuntamento. A quando?"
"Oh l'appuntamento," sorrise Nathan, "facciamo giovedì prossimo? Ti vengo a prendere alle otto."
Lilian ci pensò su, "il posto lo scelgo io e ci troviamo davanti al locale."
"Mi sembra giusto."
"Facciamo alle otto davanti al Saint Martin, lo conosci?"
"Sì, certo."
Lilian iniziò a saltare di gioia interiormente, incominciando ad aspettare con ansia quel giovedì.

Buona Domenica! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Se è così fatemelo sapere con un commento e, magari, votando.
Vi mando un enorme bacio, Greta.

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