CAPITOLO 5

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Il suo viso mi fa capire chiaramente che non vuole parlarmi, non vuole vedermi, vuole solo andarsene.
Però io ho bisogno di parlargli, ho bisogno di spiegargli quello che è successo perché ho ancora bisogno di lui e per una volta voglio fare quello che fa stare bene me.

-Cosa vuoi? Basta!

-Calmati.

-Non mi calmo! E come ti ho già detto non voglio sentire una parola da te. Me ne vado a casa.

Dice questo, ma non si muove di un millimetro.

-Possiamo andare a berci uno spritz al bar?

Sta lottando contro se stesso, riesco a capirlo dalla sua espressione. Vorrebbe dirmi di sí, ma è troppo orgoglioso.
Stacca la mia mano dal suo braccio.

-Non c'è nulla da spiegare! Io ero in pena per la mia ragazza mentre lei era ad una festa a scoparsi uno.

-Io non mi stavo scopando nessuno!

-Mi hai comunque tradito, non fa nessuna differenza.

-Sai perché mi trovavo a quella festa?

Non risponde, ma la sua espressione mi fa capire che vuole che io continui.

-Tu stavi facendo tutto di nascosto. Uscivi sempre con i tuoi amici ogni sera, non me li hai mai presentati e tutto questo solo per una tua stupida idea. Solo perché pensi che io sia fragile, con un animo frivolo che le altre persone possono cambiare. Io ho degli ideali, dei valori e anche se sto con dei drogati non cambiano!

-Nessuno si droga!

-Lo so, era per fare un esempio, per spiegarti che anche se sto con chiunque io non cambio, non sono così debole. Io rimango me stessa sempre e comunque! Tutto questo ha fatto crescere la mia gelosia. Ero andata a quella festa perché pensavo ci fossi anche te, per passare una serata assieme e dimostrarti che avevi torto.
Invece quando sono arrivata tu non c'eri e ho cominciato a bere perché eri con i tuoi amici chissà dove è chissà a fare cosa con non so chi.

-Non stavo facendo nulla con nessuno. Quando stavamo assieme non ho mai sfiorato nessun'altra.

Lo dice con un tono di rimprovero ed ha ragione.

-Ho bevuto un sacco perché ero molto triste, ero diventata brilla e ad un certo punto uno mi ha invitata a ballare. Non so perché, ma ho accettato e ad un certo punto mi sono ritrovata appiccicata alle sue labbra... appena ho realizzato la cosa mi sono staccata da lui e me ne sono andata. Non ho fatto altro.

Il suo viso assume un'espressione di dolore, mi dispiace averlo ridotto così e aver rovinato tutto.
Stacca la mia mano dal suo braccio. Rimaniamo a guardarci negli occhi senza sapere cosa fare.

-Dovevamo parlare di più, Lorenzo. Dialogare, spiegare le cose e questo casino non sarebbe successo... è stato questo...

-Hai finito?

Ora è arrabbiato, non vuole una lezioni di vita da me.

-Sì

Rispondo sconsolata.
Lui si gira e se ne va.
Io mi accascio devastata a terra strisciando la schiena con la parete di un edificio.
Odio situazioni del genere, mi ritrovo svuotata. Io mi metto a nudo davanti ad una persona e questa calpesta la mia anima. Odio quando succede questo, la gente non capisce quanto mi costi parlare con il cuore in mano ed essere poi ignorata mi devasta.
Giulia si avvicina pian piano e si accomoda affianco a me poggiandomi un braccio sulle spalle.

-Non è stata una grande idea quella di venire in centro oggi. Non abbiamo ottenuto nulla di buono.

Mi da due colpetti alla spalla sinistra con la mano per poi alzarsi ed invitarti a fare lo stesso.

-Adesso vai a casa, ti fai una bella doccia gelata e ti rilassi. Andiamo.

Afferro la sua mano e ci dirigiamo verso la fermata dell'autobus.

[...]

Chiudo l'acqua della vasca e ci verso l'olio essenziale alla verbena e alla lavanda. Prendo il telefono e attacco la musica. Ho bisogno di rilassarmi.        
Mi immergo nell'acqua fresca e ripenso alla valanga di emozioni provate questo pomeriggio, mi sento soffocare, sopprimere da tutto questo. 
La suoneria del telefono mi riporta alla realtà. Molto probabilmente sarà Giulia.
Prendo il telefono ,dopo essermi asciugata le mano, e guardo le notifiche.

"@filo_91 ti ha inviato un messaggio."
Letta la notifica quasi mi stava per scivolare il telefono nella vasca.
Ancora lui? Sta diventando un po' pesante la cosa. Va beh, vediamo cosa mi ha scritto. Che se lo viene a sapere Giulia mi ammazza.

@filo_91: Non mi accetti la richiesta? Che c'è, non hai neanc'ora capito chi sono?

Non sono in vena di ironia in questo momento. Entro su Instagram e accetto la sua richiesta, spero che così la smetta di rompere.
Blocco il telefono e appena lo appoggio sul bordo della vasca suona di nuovo.
Ancora lui.

@filo_91: Hai accettato la richiesta, una piccola conquista 😘

Che scemo.
Il telefono suona ancora.

@filo_91: Però ancora non mi rispondi

Non ho voglia di rispondere... va beh dai, forse mi tira su di morale...

"Ho capito anche troppo bene chi sei"

@filo_91: Mi fa piacere non rimanere nell'anonimato per sempre

"Scusami... avrei dovuto sapere chi sei, ma non seguo la pallavolo "

@filo_91: Giusto, le ragazze preferiscono lo shopping.

Che faccia tosta! Pieno di pregiudizi, odioso.

"Le ragazza preferiranno pure lo shopping, ma io preferisco il calcio"

@filo_91: figura di merda fatta anche per oggi 😊 scusami... non voleva essere un'affermazione maschilista o piena di pregiudizi

"Lasciamo stare... come hai fatto a trovarmi?"

@filo_91: tramite il profilo di tuo fratello 😊

"Wau, un pallavolista di fama internazionale che si abbassa a fare del misero stalkeraggio"

@filo_9: per fare certe cose ci sono solo certi metodi

"Certo, ma se sei un venticinquenne e ci provi con una minorenne l'unico metodo che vedo è quello della prigione"

@filo_91: vorrà dire che dovrai fare l'abbonamento per il 51 (*)

"Oltre che pedofilo sei pure scemo"

@filo_91: mi ferisce sentirti dire certe cose su di me, io le sedicenni non le tocco 

"Mi scusi, signore. Non volevo essere sgarbata. Comunque ora devo andare. Ciao"

Spengo internet per non ritrovarmi una sua risposta tra le notifiche. Appoggio il telefono sul bordo della vasca e con uno strano sorriso faccio scivolare la testa sotto l'acqua.

《《《《《《Spazio autrice 》》》》》

Grazie per le stelline e per leggere. Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi piace.

(*) ➡ il 51 è autobus immaginario che si fermerebbe davanti alla prigione di Verona.

Cosa ce ne facciamo dei numeri?  || Filippo Lanza||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora