CAPITOLO 9

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-Allora domani mattina lago!!!

-Tu mi farai morire.

-Perché hai di meglio da fare?

-No, ma sono stanca. Tre giorni fa mare e oggi mi porti al lago.

-Stanca? Tu non sai goderti la vita cara mia

-Non è vero!

-Vai a nanna che domani mattina alle otto passo a prenderti.

-Otto e mezza.

-Otto.

-Otto e mezza.

-Otto e un quarto e non cambio più l'ora.

-Va bene capo.

-Vai a letto che è mezzanotte.

-Passa a prendermi davanti casa.
*invia posizione*

-Va bene.

-Notte pallavolista

-Notte stanca.

Mamma mia un ragazzo più scemo non poteva capitarmi. È una cosa carina il fatto che si prenda cura di me e lo apprezzo. Dopotutto ho praticamente solo lui.
Spengo la TV e vado in bagno per lavarmi i denti ed andare a letto.
Passare il tempo con lui è rilassante. Ridiamo, scherziamo e sono felice. Sarà la nostra prima gita da soli, anche se l'altra volta non abbiamo considerato più di tanto Giulia. Grazie al cielo lei non si è offesa per questo.

[...]

-Ho avuto una buona idea, eh?

Filippo mi chiedere accarezzandomi la guancia con un filo d'erba.

-Buonissima.

Mi giro verso di lui e gli sorrido.
Siamo distesi sulle rive di un lago sconosciuto, sopra un telo da spiaggia osservando le nuvole correre in cielo. Sono davvero rilassata e felice.
Con un gesto dolce levo dal mio viso il filo d'erba e lui finge di essersi rattristato, ma torna a sorridere.

-Sono il tuo salvatore.

-Non esagerare.

Lui si gira verso di me e comincia a farmi il solletico sotto le ascelle.

-Fermo! Fermo!

Urlo cercando di staccarmelo di dosso, ma non ci riesco.

-Basta! BASTA!

Sto morendo dalle risate, non riesco quasi più a respirare. Lui sembra capire che sono un difficoltà e la smette.

-Liberata.

-Grazie, stavo per morire soffocata.

Mi metto a sedere cercando di ricompormi. Lui si alza da terra e si siede come me. Con la cosa dell'occhio vedo che mi sta fissando con il sorriso stampato sulle labbra, ma cosa vuole??

-Sono così interessante?

Lui scoppia a ridere e io comincio ad innervosirmi.

-Sei buffa con tutti i capelli arruffati e pieni di erba!

-Cosa?! No! Che palle!

Filippo allunga la mano verso la mia testa e comincia a sistemarmi i capelli.
Che dolce.
Quando ha finito di pettinarmi i capelli fa scendere la sua mano lunga la mia guancia accarezzandomi e soffermandosi su essa. Questo contatto intimo mi fa tremare ovunque e chiudo un po' gli occhi, come fossi in estasi. Mi stavo per abbandonare a questa sensazione quando sento la sua mano staccarsi di colpo e riapro gli occhi di scatto. Filippo è scattato in piedi tutto rigido. Io lo guardo senza capire niente e dopo un po' lui si volta verso di me.

-Andiamo a pranzare.

Sorride e mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi.

-Nooo, si sta tanto bene qui!

Afferro la sua mano e gli tiro il braccio per farlo sedere. All'inizio oppone resistenza, ma poi decide di accomodarsi.

-Va bene! Allora dimmi quando hai fame che andiamo a mangiare.

Ora vorrei fare una sola cosa però non so... forse non dovrei prendermi tutta questa confidenza insomma... chissene frega! Per una volta farò quello che voglio, quello che mi fa stare bene.
Spingo Filippo in modo che si distenda sopra il telo e mi distendo anche io appoggiando la testa sopra il suo petto. È così morbido e caldo. Alzo la mano e la appoggio sul suo petto affianco al mio viso.
Avevo davvero bisogno di questo: di calore, di dolcezza, di qualcuno che si preoccupi per me, di tranquillità e serenità. Era da quando stavo con Lorenzo che non mi sentivo così bene. Ma cosa sto dicendo? Lorenzo era il mio ragazzo, Filippo è solo un amico... o almeno dovrebbe essere così.
I miei pensieri vengono interrotti dalla sua mano che mi accarezza i capelli. Solo ora che si è rilassato mi rendo conto del fatto che prima fosse in tensione, a disagio. Non volevo metterlo in imbarazzo, ma io sto bene e voglio cominciare a fare le cose per me e non sempre per gli altri.
Passiamo un paio d'ore così, rilassandoci senza dire niente.

[...]

Cambio ancora una volta stazione radio perché non trovo canzoni adatte al mio stato d'animo.

-Sei consapevole che se continui così mi romperai la radio?

Mi dice Lanza girandosi verso di me. Siamo fermi ad un semaforo e io sto morendo di caldo.

-Scusa. Giuro che sto ferma.

Lui sorride, torna a guardare verso la strada e riparte.

-Sono stata bene oggi.

Dico senza pensarci troppo perché se no me ne sarei stata zitta.

-Sono contento! Era questo il mio scopo.

Mi sarei aspettata un altro tipo di risposta. Volevo un altro tipo di risposta.

-Filippo.

-Dimmi... e chiamami Pippo.

-Pippo, seriamente.

-Io mi girererei però sto guidando.

-Perché fai tutto questo per me?

Sembra un po' shoccato dalla mia domanda. Passano un paio di minuti e poi risponde.

-Non volevo tu buttassi via la tua estate.

-Non è vero. Non può essere solo questo. Non puoi fare Trento-Treviso solo per questo.

Non sa cosa rispondere e si vede.

-Verona-Treviso. Sto dai miei per l'estate.

-È comunque molta strada.

Non risponde o almeno non mi da una risposta soddisfacente.

-Sei simpatica e mi piace passare il tempo con te. Ci scriviamo ogni giorno, sto imparando a conoscerti e mi piace conoscerti.

Mi giro verso di lui e rimango a fissarlo. Mai mi sarei aspettata una risposta del genere. Non so cosa dire...

-È piacevole passare il tempo con te.

Filippo è decisamente imbarazzato e comincia a cambiare stazioni radio per tenersi occupato.

-Comunque puoi accompagnarmi fino a casa se non ti da fastidio. Basta fare come chi ha relazioni clandestine.

-Con piacere! Così scendo e saluto anche tuo fratello.

$$$ Spazio Autrice  $$$

Ciaooooo
Scusate la mia assenza, ma ho un'estate troppo impegnata. Spero vi stia piacendo la storia e fate un salto anche sull'altra che ho già finito di scrivere da un po'!!!! Grazie mille per tutto!!!
Stellinate e lasciate commenti mo raccomando😘
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Cosa ce ne facciamo dei numeri?  || Filippo Lanza||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora