8 ~ I think I'm in love

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Mikasa cambiò argomento e i due parlarono per un po' della scuola e del breve soggiorno in Russia della ragazza.

Poi la corvina si riattaccò all'argomento precedente e riprese a fare domande su Armin e Jean.

«Sei stato tu a non voler andare con loro, o sono stati loro a lasciarti qui?»

«Me ne sono andato di mia spontanea volontà».

«E perché mai?»

«Te l'ho detto Mikasa. Mi dà rabbia vederlo così vicino a lui. Ho sbagliato ad andarmene così. Jean mi ha provocato e da stupido ho risposto allo stesso modo, peggiorando solamente le cose. Me ne sono andato perché ero arrabbiato, di certo non perché lo odi... Armin intendo».

Eren abbassò lo sguardo per un istante, per poi rivolgerlo alla finestra, mentre Armin e Jean, ancora rossi in viso, fuori dalla porta ascoltavano tutto con orecchio teso.

«Allora sei proprio stupido» affermò Mikasa, attorcigliandosi al dito una ciocca di capelli neri.

«Questo lo sapevo già».

Eren aveva ancora lo sguardo rivolto verso la finestra e cercava i due, sperando che non fossero ancora usciti dall'ospedale.

«Valli a cercare, no?» propose sbuffando, girandosi di schiena, con lo sguardo rivolto verso il soffitto e i capelli sparsi sul materasso.

«E tu? Non puoi restare qui da sola»

«Vengo anche io».

"Di male in peggio..."

Mikasa si mise in piedi, sistemandosi i capelli scompigliati, mentre Eren, lasciatosi convincere, indossò una felpa e seguì la corvina verso la porta.

«Da quando in qua sono così generosa?»

«Oh, non chiederlo a me».

Armin e Jean, che si erano prontamente allontanati dalla porta della stanza, passarono davanti ai due, indifferenti, come se nulla fosse.

Mikasa li guardò, alzando le sopracciglia.

«Non eravate scesi, voi?»

«Eeehm... mi ero dimenticato la giacca...!»

«Mi pare che l'abbiate dimenticata di nuovo. Non mi sembra abbiate una giacca addosso».

«Jean, non dire cavolate. Colpa mia. Avevo solo bisogno di andare in bagno, tutto qui» si giustificò Armin.

Eren sbatté le palpebre.

«Ah».

«Li conosci, Eren?»

«Sono loro, Mikasa. I ragazzi di cui ti ho parlato...» rispose il castano guardando la sorellastra con la coda dell'occhio.

«Mh.»

La corvina spostò lo sguardo da Jean a Armin, infastidita dalla faccia di culo del primo e intenerita dallo sguardo gentile e la bellezza eterea del secondo.

«Ora noi dovremmo andare...» disse Jean, deglutendo.

«Fuori?» domandò Eren. «Andate pure, allora. Non voglio trattenervi».

I'll show you the world [EreMin] IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora