-che ne dici se passiamo assieme questa serata e poi vai via?
Propongo a Sam che per tutto il pomeriggio mi è rimasta a fianco senza chiedermi nulla e senza farmi sentire sola. Siamo andate al centro commerciale e abbiamo preso alcune cose; io un bellissimo vestito nero in pizzo che arriva a metà coscia stretto con le maniche lunghe, mentre lei ha preso l'intimo sexy, sinceramente non pensavo lo scegliesse così hot, è nero e rosa ma è talmente strimizzito che credo che Thomas venga nei pantaloni ancor prima di toccarla. Oltre a ciò ha preso alcune magliette e io un costume.
-Non so, che ore sono?
-sono le otto... - dico guardando l'orologio che ho al polso
- No va beh allora è meglio che vada- annuisco in tono deluso lasciandola andare.
-Sam grazie per questa bellissima giornata- dico abbracciandola
- Di niente quando vuoi...
l'accompagno fuori dalla porta e la saluto con un bacio nella guancia. Prima di chiudere la porta, però, intravedo una chioma bianca che cammina per i corridoi.
-Noha?
suona più come una domanda. Si gira e anche lui inizialmente mi guarda con un espressione sorpresa che poi si trasforma in un grande sorriso.
-Alexia!
Viene verso di me e io gli apro maggiormente la porta per farlo entrare.
-Che ci fai qui
Ci mettiamo a ridere dato che l'abbiamo detto nello stesso momento.
-Prima tu- gli dico
-è l'hotel di mio zio perciò alcune volte vengo a dare una mano... Tu?
C'è tra tutti gli Hotel qui a Miami io dovevo capitare nell'hotel della sua famiglia?
Ma si può essere più sfigati? Sono molto felice di incontrarlo ma non voglio essere ospite dell'hotel di suo zio. Probabilmente ora vorrà sapere tutto e non voglio che mi giudichi
-niente ho soltanto avuto un incoveniente perciò rimarrò qui per qualche giorno- annuisce ma nei suoi occhi vedo che vuole saperne di più - posso sapere quale-
-Problemi famigliari - dico abbassando il tono della voce nell'ultima parola
-Posso dirti una cosa Alexia?
-Certo, spara
-so molte cose di te, potrebbe sembrare una frase da stalker- no caro lo è -ma Gabriel un giorno ci aveva raccontato di te, non ti conoscevamo ancora e non aveva detto il tuo nome ma facendo due più due ho capito che eri quella ragazza.. Non ci ha raccontato molto solo che i tuoi si sono separati a causa di tua madre e che lei ti disprezza, perciò ti volevo dire che se ne hai bisogno io ci sono- Come cazzo si permette di dirmi queste cose? so che è la fottuta verità ma come si permette di sbattermela in faccia in questo modo?
Mi alzo dal letto dal quale ero seduta e lo guarda in cagnesco. Ho sempre rifiutato l'aiuto di chi mi guarda con quello sguardo perché mi fa capire che io non potrò mai più avere un'altra possibilità con la mia famiglia, una possibilità che ho sempre bramato.
-Senti non so con quale coraggio sei venuto a dirmi queste cose ma sei un vero idiota. Come si permette Gabriel di raccontare i miei cazzi in giro e tu come cazzo ti permetti di crederti superiore offrendomi i tuo soldi
La sua faccia muta completamente di colore.
-Non in quel senso, io non ti sto compatendo come se fossi una problematica oppure una che vive nelle baraccopoli, sto soltanto dicendo di non chiuderti in te e di aprirti con me, sai siamo molto simili...
- Tu non sai un cazzo di me. Probabilmente Gabriel ti ha raccontato nemmeno l'1% di me e se pensi di saperla lunga ti sbagli. So di essere stronza in questo momento ma non sopporto le persone come te...
Si avvicina e mi abbraccia, un abbraccio inaspettato che mi fa capire e comprendere meglio le sue intenzioni. Una lacrima decide di uscire ma lui la spazza.
-Su questo visino nessun'altra lacrima dovrebbe scendere
-è difficile, davvero difficile la mia situazione, non potresti capire. Tra tutto ciò che ho sopportato la separazione tra i miei è stata quella che ha fatto meno male, se così si può dire...
-Anche io ho dovuto sopportare molto, vivo con mio zio perché mia madre mi ha rifiutato pensando che io abbia stuprato la sua figlia adottiva, cosa che non è affatto vera dato che non l'ho mai toccata visto che non la sopporto. Ma quella troia ha saputo recitare bene e mia mamma ne è molto legata. Mio padre invece è morto in un incidente è stato ammazzato; sai lui lavorava in banca e ne è rimasto secco dopo un furto finito male.
Decido di non dirgli niente ma di continuare a guardare quegli occhi e solo ora ho capito cos'era quella luce che ho intravisto il primo giorno che l'ho incontrato. Dolore di un rifiuto, dolore che ho provato benissimo anche io.
-Non credo di essere pronta per dirti molto...
- Alexia non è una serata di confessioni io ti ho detto così solo per farti capire che non sei sola e che se vuoi ci sono anche io e ti sto chiedendo di non mollare tutto al dolore.
-No, voglio anche io dirti qualcosa, magari mi sentirò più sollevata in seguito. Mia madre è una prostituta. L'ho scoperta ieri che faceva un servizietto ad un uomo a casa nel suo letto, lui mi ha maltratta davanti ai suoi occhi ma lei se ne è altamente fregata. Invece Mio padre ci ha abbandonate qualche anno fa, sai lui è un giudice di grande fama e successo non si poteva permettere una famiglia del genere. L'unica persona che ha superato con me tutto questo era la mia sorella gemella che però è stata uccisa da uno dei nemici di mio padre, aveva condannato all'ergastolo un uomo molto potente qui a Miami così i suoi uomini hanno deciso di uccidere mia sorella per vendicarsi. E' morta tre mesi fa, era la persona più importante della mia vita io capivo il suo dolore e lei il mio avevamo affrontato tutto assieme era la mia spalla sulla quale piangere quando mi sentivo male. Abbiamo passato l'inferno da piccole, ma questo è un altro argomento che non voglio affrontare ora. Molte persone sono entrate nella mia vita e me l'hanno rovinata lasciando una cicatrice che mai si leverà. Ma credo ancora, o almeno un po', nella vita. Spero ogni giorno di svegliarmi e dimenticare tutto ma ogni giorno mi accorgo di essere sola. Posso anche avere qualche amica ma nessuna sa la mia storia perciò nessuna può aiutarmi o almeno ha cercato di farlo.-Ora ci sono io.
Quattro parole che mi hanno fatto piangere come non mai e tra una lacrima e l'altra mi butto su chi credo possa capirmi e cercare finalmente di regalarmi un po' di felicità.
SPAZIO AUTORICE
eccovi dato un piccolo assaggio di ciò che vi aspetterà leggendo questa storia. Ribadisco che non sarà una di quelle semplici storie, cercherò di sorprendervi ogni volta di più ci tengo davvero moltissimo.
Ditemi cosa ne pensate lasciando un commento e se vi piace una stellina
BACIONI A TUTTI
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my anchor
Teen Fictionuna sola parola può descrivere questa storia, DOLORE. Alexia una quasi diciotenne che combatte per meritarsi la felicità che mai otterrà. Gli incubi la perseguitano, la faranno vivere felice? si riuscirà a fidare nuovamente? La sua rimarrà una mas...