capitolo 8

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-Zio ma la casa del tuo amico dov'è?

-siamo quasi arrivati piccola mia, tranquilla.. Ma perché stai tremando

- hm... Non lo so zietto, ma sento che qualcosa non va. Forse ho dimenticato qualche pennello. Oh, ma non è meglio fare un' altra volta? Oggi non me la sento molto.

- dai siamo quasi arrivati.

- ma perché non dovevo dirlo a mamma e papà, saranno molto preoccupati.

-no, non lo sono. Alexia tranquillizzati dovrai solo fare un disegno come sempre..

- si ma ho molta paura

- dai guarda siamo arrivati

Scendiamo e lo zio mi tiene la mano ben stretta, entriamo nella casa del suo amico ma non c'è nessuno andiamo in camera da letto e intanto io tra le mani ho la mia valigetta. Lo zio mi dice di rimanere fuori perciò io aspetto, lo sento parlare con il suo amico.

-quanti anni ha?

- ne ha 11

- sicuro non dirà niente?

- ne sono più che sicuro, tu hai il materiale?

-si, falla entrare ed esci

-Allora Ale cosa hai deciso di fare per l'amico del tuo zietto?

Dice mentre si abbassa verso di me e comincia a toccarmi il mio braccio, mi scosto leggermente e con gli occhi curiosi ma anche impauriti cerco la figura di mio zio in questa stanza enorme.

- N.. no.. non lo so... dov'è mio zio?

Chiedo balbettando.

- E' andato fuori un attimo, che ne dici se intanto noi due facciamo un bel giochetto?

Nel frattempo le sue dita cominciano a tracciare la forma delle mie piccole labbra, l'ansia comincia a farsi sentire e il nodo allo stomaco non vuole andarsene. Mi guarda con occhi maliziosi, con occhi che nessun uomo dovrebbe permettersi di guardare una bambina di 11 anni.

-non voglio giocare a nessun gioco, voglio andare via adesso.

- ma non è ancora il momento di andarsene, ti divertirai tantissimo.


- Alexia, Alexia.. svegliati è soltanto un incubo, svegliati

Mi sveglio tutta tremante e sudata e la prima cosa che vedo sono gli occhi di Noha che mi guardano preoccupati. Si volta e mi porge un bicchiere d'acqua.

-grazie- sussurro flebilmente.

La scorsa notte abbiamo continuato la serata insieme senza più toccare  l'argomento iniziale. Ci siamo conosciuti meglio e abbiamo guardato film fino alle 3 del mattino.

-meglio?

-si...

-vuoi parlarne?

-no, vado a fare una doccia

annuisce e si siede sul letto, io intanto prendo le mie cose e mi dirigo in bagno dove mi attende una fredda doccia per smorzare un po' i nervi. Mi accorgo solo ora che è lunedì e che devo sbrigarmi per andare a scuola. Finita la doccia guardo l'orario sul telefono e mi accorgo che sono le 7:45, la scuola apre alle 8:30 perciò sono abbastanza in anticipo. Uscendo dal bagno mi accorgo che di Noha non c'è più nessuna traccia. Chiudo la porta a chiave, mi asciugo e tolgo l'asciugamano, vado verso la valigia e prendo un completino intimo formato da slip e reggiseno rossi, mi dirigo nell'altra valigia e prendo un paio di pantaloni dell'  adidas con abbinato un crop top dello stesso brend, prendo le mie Adidas e le indosso. Per finire pettino i capelli in una crocchia disordinata lascio alcune ciocche uscire  e  mi trucco con colori caldi per coprire la stanchezza e sembrar il meglio presentabile.

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