-Zio ma la casa del tuo amico dov'è?
-siamo quasi arrivati piccola mia, tranquilla.. Ma perché stai tremando
- hm... Non lo so zietto, ma sento che qualcosa non va. Forse ho dimenticato qualche pennello. Oh, ma non è meglio fare un' altra volta? Oggi non me la sento molto.
- dai siamo quasi arrivati.
- ma perché non dovevo dirlo a mamma e papà, saranno molto preoccupati.
-no, non lo sono. Alexia tranquillizzati dovrai solo fare un disegno come sempre..
- si ma ho molta paura
- dai guarda siamo arrivati
Scendiamo e lo zio mi tiene la mano ben stretta, entriamo nella casa del suo amico ma non c'è nessuno andiamo in camera da letto e intanto io tra le mani ho la mia valigetta. Lo zio mi dice di rimanere fuori perciò io aspetto, lo sento parlare con il suo amico.
-quanti anni ha?
- ne ha 11
- sicuro non dirà niente?
- ne sono più che sicuro, tu hai il materiale?
-si, falla entrare ed esci
-Allora Ale cosa hai deciso di fare per l'amico del tuo zietto?
Dice mentre si abbassa verso di me e comincia a toccarmi il mio braccio, mi scosto leggermente e con gli occhi curiosi ma anche impauriti cerco la figura di mio zio in questa stanza enorme.
- N.. no.. non lo so... dov'è mio zio?
Chiedo balbettando.
- E' andato fuori un attimo, che ne dici se intanto noi due facciamo un bel giochetto?
Nel frattempo le sue dita cominciano a tracciare la forma delle mie piccole labbra, l'ansia comincia a farsi sentire e il nodo allo stomaco non vuole andarsene. Mi guarda con occhi maliziosi, con occhi che nessun uomo dovrebbe permettersi di guardare una bambina di 11 anni.
-non voglio giocare a nessun gioco, voglio andare via adesso.
- ma non è ancora il momento di andarsene, ti divertirai tantissimo.
- Alexia, Alexia.. svegliati è soltanto un incubo, svegliati
Mi sveglio tutta tremante e sudata e la prima cosa che vedo sono gli occhi di Noha che mi guardano preoccupati. Si volta e mi porge un bicchiere d'acqua.
-grazie- sussurro flebilmente.
La scorsa notte abbiamo continuato la serata insieme senza più toccare l'argomento iniziale. Ci siamo conosciuti meglio e abbiamo guardato film fino alle 3 del mattino.
-meglio?
-si...
-vuoi parlarne?
-no, vado a fare una doccia
annuisce e si siede sul letto, io intanto prendo le mie cose e mi dirigo in bagno dove mi attende una fredda doccia per smorzare un po' i nervi. Mi accorgo solo ora che è lunedì e che devo sbrigarmi per andare a scuola. Finita la doccia guardo l'orario sul telefono e mi accorgo che sono le 7:45, la scuola apre alle 8:30 perciò sono abbastanza in anticipo. Uscendo dal bagno mi accorgo che di Noha non c'è più nessuna traccia. Chiudo la porta a chiave, mi asciugo e tolgo l'asciugamano, vado verso la valigia e prendo un completino intimo formato da slip e reggiseno rossi, mi dirigo nell'altra valigia e prendo un paio di pantaloni dell' adidas con abbinato un crop top dello stesso brend, prendo le mie Adidas e le indosso. Per finire pettino i capelli in una crocchia disordinata lascio alcune ciocche uscire e mi trucco con colori caldi per coprire la stanchezza e sembrar il meglio presentabile.
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my anchor
Teen Fictionuna sola parola può descrivere questa storia, DOLORE. Alexia una quasi diciotenne che combatte per meritarsi la felicità che mai otterrà. Gli incubi la perseguitano, la faranno vivere felice? si riuscirà a fidare nuovamente? La sua rimarrà una mas...