capitolo 10

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Sono passate due settimane da quando ho ricevuto quelle terribili notizie e in queste settimane ho visto letteralmente l'inferno, tra analisi e cibo immangiabile sono riuscita a sopportare questi giorni. Sam e Noha sono stati gli unici a farmi visita, di Gabriel nemmeno l'ombra e mia madre sembra si sia dimenticata della mia esistenza nessuna telefonata nessun messaggio, ho ricevuto solo silenzio da lei e sinceramente non mi aspettavo che facesse così, una piccola parte di me sperava che mi venisse a cercare almeno avrebbe dimostrato di tenerci e invece ha mandato tutto in frantumi. Ricordo i giorni da piccola quando mio padre non rientrava a casa di sera e quindi se la prendeva con me e mia sorella, gli schiaffi, i pizzicotti e le urla ricevute non le dimenticherò facilmente.
Non andavamo mai a fare ginnastica in pantaloncini perché eravamo piene di lividi e graffi e avevamo paura che qualcuno ci vedesse. Però in quei momenti c'era lei che mi tirava su, io c'ero per lei e lei c'era per me. Ora tutto non ha più senso, vivere non ha più senso, ma voglio provarci voglio uscire da queste mura come una persona nuova, una ragazza che non si lascia fregare e che basa la sua vita sul lavoro e lo studio.

Noha mi ha detto che ha trasferito tutte le mie cose a casa di Sam e che avrei fatto anche senza pagare l'alloggio nell'hotel dato che secondo lui ora i soldi mi servono per altro. È un ragazzo d'oro è rimasto con me notti intere sveglio mentre ero in astinenza e le voglie si facevano sentire, sudavo e tremavo, avevo caldo e freddo, ero stanca ma anche piena di energie, era una situazione di merda e lui c'era, lui mi teneva forte la mano mente mi guardava negli occhi e mi sussurrava cose dolci cose che solo mia sorella mi diceva cose che pensavo di non sentire mai più.

Sam anche lei mi è stata molto accanto, lasciava il suo ragazzo da solo per restare pomeriggi interi con me per non farmi mancare nulla.
Due giorni fa ho compiuto 18 anni e entrambi sono rimasti tutta la giornata con me, non volevo passare il mio diciottesimo compleanno in ospedale ma forse va bene così almeno gli ho compiuti.

Tra poco dovrebbe venire Sam a prendermi per andare a casa sua. Non vedo l'ora di uscire da questo ospedale, voglio tornare alla vita normale, mi sono arrivate già diverse chiamate per fare da babysitter e io ho accettato ora devo solo riuscire a dividere lo studio dal lavoro.
Non so se potrò fare l'università l'anno prossimo i soldi non mi bastano e la borsa di studio posso anche dimenticarla, non me la daranno mai.
"Hey Ale" salto dal mio posto dallo spavento e mi giro da dove proviene la voce.
" e tu che ci fai qui?" domandai all'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere qui. Un sorriso magnifico incornicia il suo volto abbronzato.
" sono venuto a trovarti" risponde avvicinandosi
" sono qui da due settimane e tu vieni proprio ora?" domando corrugando la fronte.
" si, proprio ora perché volevo farti compagnia gli ultimi attimi, so che tra me e te non c'è stato un buon rapporto negli ultimi giorni ma voglio recuperare voglio farti vedere che sono un ragazzo che merita di stare accanto te"
" che merita di stare accanto a me? Non faccio mica distinzioni su chi mi deve parlare e chi no se volevi avvicinarti a me l'avresti fatto prima, non sparare cazzate ti prego" sembra quasi colpito dalle mie parole.
" tu non sei come le altre, stavo solo cercando di capire come prenderti. Sei come un pezzo di vetro rotto ovunque metta le mie dita potrei ferirmi e quindi devo fare attenzione a menggiarti senza ferirmi e farti cadere a terra, ti prego capiscimi. Non sono uno che vuole approfittarsi di te solo mi interissi come persona e anche tanto e voglio conoscerti tutto qui" spiega avvicinandosi e nella sua voce sento che sta dicendo la verità ma i suoi occhi mi sembrano molto distaccati.
"Senti Arien" "Aiden" mi corregge
"Senti Aiden, non mentire e se quello che hai fatto inizialmente ti sembra un buon modo di approcciare con gli altri allora hai cagato fuori dal buco, ora gira sui tacchi ed esci" proprio nel momento in cui finisco la frase una Sam tutta pimpante entra e appena vede chi c'è con me il suo sguardo diventa confuso e mi guarda in cerca di spiegazioni ma che neanche io so darle. Dopo le mie parole Aiden sembra aver capito infatti si volta e se ne va.
" che ci faceva qui?"
" credimi non lo so neanche io" sbuffo e mi preparo per uscire.

Aiden's P.O.V

Cosa mi è preso? Credevo davvero di andare da lei e riuscire a convincerla di essere più aperta nei miei confronti?
Stupido sono stato solo uno stupido idiota.
Con tutta la forza che ho tiro un pugno alla parete esterna dell'ospedale non sento ne dolore ne altro solo umiliazone. Speravo si aprisse e cercasse di capirmi, ma sembra fatta di platino indistruttibile ma nello stesso tempo molto preziosa cara e rara nel suo genere. Da quando ho visto i suoi occhi è stato come essere stato stregato dal suo essere è stato come se mi chiedesse aiuto per qualcosa che non so ma è stato anche come se io l'avessi già vista come se già ci fosse qualcosa ad unirci. Basta è deciso sto andando fuori di testa, non posso continuare così.
Il solo pensare al suo corpo alle sue curve perfette e solo pensare a quegli occhi marroni così innocui ma bellissimi che mi raccontano da soli tutta la sua vita e tutta la sua sofferenza. Ho deciso non mi fermo qui se crede di avermi fermato o se crede che non mollerò la presa allora si è sbagliata di grosso, la voglio e sarà mia.

***
Hey tesori❤❤❤

Spero ci piaccia il capitolo anche se io non ne sono molto soddisfatta. Ditemi che ne pensate con un commento e/i una stellina.

Capitolo dedicato alla mia cara cugina che ha insistito in un'aggiornamemto 💝

BACIONI A TUTTI

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