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La volante procedeva a rilento nel traffico congestionato nell'ora di punta.

La musica latina trasmessa alla radio si mischiava con quella proveniente dalle altre auto in coda,tutte con i finestrini aperti per via del caldo.

Il risultato era una cacofonia insopportabile,ma il cacciatore notò che ciascuno riusciva lo stesso a distinguere il proprio motivetto.

Aveva chiesto all'agente di accendere l'aria condizionata ,ma gli aveva risposto che era rotta.

C'erano venticinque gradi a Boston e il tasso di umidità era destinato ad aumentare quella notte.

Il tutto sarebbe stato aggravato dalla cappa di smog che ricopriva la metropoli.

I polsi erano diventati rossi a causa delle manette e sentiva il sudore sulla maglietta.

Erano in tre nei posti inferiori,lui si trovava proprio in mezzo,accanto un certo Bolt e l'altro Felix.

Li aveva letti sui cartellini.

Il primo era un grosso uomo di colore mentre l'altro era un biondo con una cicatrice che gli traforava l'occhio destro.

-Avevano l'aria di marines-pensò il cacciatore.

Annusò l'aria intorno come un povero animale chiuso in gabbia.

Sprofondò nel seggiolino mentre il guidatore,con una manovra a U,riuscì a far uscire la volante dal traffico.

Azionò le sirene e spinse sull'acceleratore.

Sentì le spie di una radiolina azionarsi mentre la voce nei posti davanti parlava con tono pacato.

«È un ragazzino,Calum Hood,aggiungilo al database,non peso che ci sia,arriviamo tra una decina di minuti».

Chiuse in fretta la comunicazione,come se parlare del caso lo innervosisse in qualche modo -Forse era davvero così-.

Tamburellava con le lunghe dita sul volante,i capelli biondi sparsi ovunque.

-Affasciante- poteva percepire un aura non indifferente nell'uomo che lo aveva arrestato.

Esso si accese una sigaretta,Marlboro rosse,né riconosceva l'aroma forte.

Portò il braccio al di fuori del finestrino mentre con la mano libera destreggiava abilmente il volante.

Percorsero dei luoghi a lui del tutto sconosciuti,Boston era una grande città e tutto quella che aveva visto erano le persone che la abitavano.

Conosceva ogni cosa delle sue vittime ma per questo il prezzo era che "nessuno conoscesse lui".

Il cacciatore vagava nell'ombra dei suoi delitti con maestria.

Ashton si chiese se fosse davvero lui l'artefice di quel massacro.

Di corpi né erano stati rinvenuti soltanto tre nei pressi del Charles River.

Donne comprese tra i diciotto e vent'anni,non più,tutte con una cosa ad accumunarle.

La bellezza.

L'agente Irwin pensava fossero casi percorribili ad un uomo,forse di una certa età,solo e senza una reale famiglia.

Per questo era sconvolto.

Si era creato già l'immagine trasandata e distorta di un vecchio grassone che rapisce ragazze per il mero appagamento sessuale.

Eppure le prove erano schiccianti.

Quel ragazzino mingherlino e dai tratti asiatici era il "Fotografo".

Lucky Boy ⏩Casthon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora