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Un forte aroma di caffè impregnava quella tiepida mattinata.

La leggera brezza muoveva le spighe di grano giallo da una parte all'altra mentre le pale della macina giravano in senso orario.

C'era una calma impressionante,come se quel posto fosse stato dimenticato da Dio.

Ashton sorseggiva il suo secondo caffè amaro seduto ai piedi delle scaline di ingresso.

Portava un vecchio paio di jeans scoloriti,una canotta nera ed una camicia a quadri.

Si sentiva quasi calato nella parte del "contadino solitario".

Portò alle labbra quel liquido forte scrutando i primi raggi del sole che comparivano da dietro l'orizzonte.

Il ragazzino ancora dormiva beatamente nel letto matrimoniale,mentre lui aveva passato la notte insonne seduto su quello scomodo divano.

Si grattò il capo mentre uno sbadiglio gli fece allargare le labbra fini in una smorfia di stanchezza.

Sfiorò la barba incolta con le dita,sentendola ispida e pungente al contatto.

Finì di bere.

Poi con tranquillità tornò in cucina poggiando la tazza sul lavabo in acciaio inox.

Camminò al piano di sopra,scegliendo di usare il bagno della camera matrimoniale.

Oltrepassò la soglia.

Calum era avvolto nelle lenzuola in modo confusionario,il capo poggiato tra le miriadi di cuscini.

I ciuffi corvini ricadevano ad onde mentre le labbra carnose erano semiaperte,un leggero soffio riscaldava la stoffa su cui era poggiato.

Ashton lo osservò,come si fa con una creatura in gabbia.

Per poco lo fece,altrimenti sarebbe risultato strano,persino per se stesso.

Si sfilò la camicia poggiandola sul bordo della vasca,piegandosi poi sul mobiletto bianco.

Prese la macchinetta buttando via anche la canotta nera.

Azionò il rasoio elettrico stando attento a non mancare nessun punto.

Si lavò poi con dell'acqua tiepida lasciando che delle gocce gli scivolassero giù dalla pelle liscia.

Lo specchio rifletteva l'immagine di un uomo stanco,le occhiaie profonde,i ricci spettinati.

Notò una figura accanto a lui,nella vasca ,una donna che si faceva un bagno caldo,le gambe lunghe ricoperte di schiuma.

L'odore di dopobarba mescolato a quello di cocco.

Lo guardava dal basso con i grandi occhi nocciola,i capelli castani bagnati sulle punte.

Il poliziotto chiuse gli occhi afferrando saldamente i bordi in porcellana del lavabo.

Dopo pochi secondi riaprì le palpebre trovandosi di nuovo la sua faccia stanca davanti,girò lo sguardo sulla vasca.

La donna era sparita.

«Che stai facendo?»

Una voce impastata lo fece destare dalle sue visioni,alzò gli occhi sul vetro che rifletteva l'immagine di quel ragazzino.

Stava in boxer,un maglione color crema che arrivava fin sopra le ginocchia.

«Mi..mi stavo tagliando la barba»

Buttò ancora dell'acqua sul proprio volto,asciugandosi e poi sorpassando velocemente la figura del ragazzino.

-Non era nulla,gli sarebbe passato- si ripeteva nella sua testa mentre rovistava nelle sue valige.

Lucky Boy ⏩Casthon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora