Capitolo VII - Quella sera, passionale

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Delle grida di terrore riempirono l'aria, nessuno si aspettava di trovare lì quell'uomo e soprattutto ridotto in quel crudele stato.

Con cautela Sebastian si avvicinò al corpo esanime e lo esaminò con attenzione, pretendo tra le mani l'arto mutilato, probabilmente per tentare di capire qualcosa sull'origine di quella ferita.

Non riuscivo a credere che potesse essere stata opera di un cane demone, altri mille oggetti avrebbero potuto provocare un tale danno: una spada, un'accetta, un attrezzo da lavoro, oppure la mano poteva anche essergli rimasta incastrata in una di quelle tagliole che avevo visto in giro.
Non c'era motivo di preoccuparsi per quella maledizione fasulla, peccato che nessuno la pensasse come me.
-I-il cane demone!- urlò qualcuno in mezzo alla folla terrorizzato.
- Cane demone, perdonaci!- implorò qualcun altro.
Alzai gli occhi al cielo esasperata e non appena li riabbassai notai la cameriera dai capelli chiari cadere a terra.
- Angela!- la chiamò Finnian accorrendo in soccorso della poverina, seguito da Mey-Rin e Baldroy.
"Ottimo, davvero fantastico, un problema dopo l'altro, so che non è colpa sua se è svenuta, però poteva scegliere un momento migliore per farlo."
Il conte, probabilmente infastidito da tutto cio che stava accadendo, decise di tornare indietro.
- Andiamocene Sebastian. E voi fate qualcosa per quella cameriera.-

Non appena fu pronunciata quella frase la donna riaprì gli occhi e si tirò su di scatto.
Si portò una mano alla testa, lamentadosi di un giramento improvviso.
Finnian e Mey-Rin la aiutarono ad alzarsi, mentre io e Baldroy rimanevamo ad osservare.
Lo sguardo mi cascò sul conte e sul suo maggiordomo che dandoci le spalle si stavano già avviando verso la villa.
Quei tipi sì che non mi piacevano, altro che il cane demone.

Dopo aver rimesso in piedi Angela anche noi tornammo indietro di buon passo.
La donna continuava a scusarsi per il suo improvviso svenimento, ma i tre servitori non esitarono a rincuorarla.
Io invece mi limitavo a camminare il più velocemente possibile, dovevo assolutamente capire cosa stava succedendo e perdere tempo non mi avrebbe aiutato per niente.
Inoltre nessuno si era messo lì a consolarmi per ciò che avevo passato, in successione ero: svenuta, probabilmente rapita e gettata nel passato, derubata, esausta, affamata, stanca e molto altro.
Va bene che non avevo reso partecipe molte persone della mia esperienza, ma nemmeno le due che erano a conoscenza di tutto mi erano sembrate molto caritatevoli nei miei riguardi.

Mi affrettai sempre di più verso la casa, la pioggia battente non ci dava un attimo di tregua e il tempo continuava a peggiorare a vista d'occhio; fulmini, tuoni e saette squarciavano il cielo illuminando il nostro percorso accidentato in una strada ormai totalmente fangosa.

Non appena poggiai la mano contro la superficie della porta della villa mi sembrò di aver toccato le porte del paradiso, per quanto quel posto potesse esserlo.
Una sensazione di sollievo mi percorse tutto il corpo e senza esitazione afferrai la maniglia del portone e lo aprii con forza, non sapevo se era la stanchezza o altro ma quell'azione si rivelò più complicata del previsto.
Non appena riuscii nell'intento venni raggiunta dall'altra parte della compagnia che feci velocemente entrare, per poi richiudere l'entrata alle mie spalle.
Mi lasciai andare contro quella superficie di legno, mi portai una mano all'altezza del petto che sentivo alzarsi e abbassarsi ritmicamente.
Presi un paio di profondi respiri per tranquillizzarmi, non ero spaventata eppure c'era qualcosa in tutta quella situazione che non mi quadrava.
Osservai gli altri tre, ancora intenti a prendersi cura della cameriera che sembrava non riuscisse a stare in piedi da sola.
- Vi conviene portarla in stanza e farla riposare un po'.- suggerii tentanto di placare i loro animi agitati.
- Hai ragione, forza Finny, aiutami!- esclamò Mey-Ryn passando un braccio attorno alla vita di Angela per sostenerla.
E mentre quei due salivano su per le scale il cuoco non esitò a dileguarsi.
- Dove stai andando?- chiesi sospettosa prima che potesse compiere un altro passo.
- È ora di cena e al padroncino non piace aspettare.- fu la sua risposta.
- E noi quando mangiamo?- replicai, l'ultimo mio pasto risaliva a quando ero ancora nel mio mondo e il mio stomaco stava cominciando a diventare insopportabile.
- Dopo che il padroncino avrà terminato.-
Sbuffai insoddisfatta, avrei dovuto aspettare ancora.
Anche il biondo sparì tra i corridoi della villa ed io rimasi da sola nel salone d'ingresso.
Affidandomi completamente al mio senso dell'orientamento decisi di ritornare in camera mia e lasciare giù il cappotto fradicio a causa della pioggia.
Era la prima volta che percorrevo da sola i passaggi della villa, fino a quel momento ero sempre stata accompagnata da qualcuno.
L'idea che mi ero fatta su quella casa non si modificò, era un'abitazione cupa e trasandata.
Dopo un girovagare nom troppo lungo ed aver aperto altre quattro porte, convinta che una fosse quella della mia stanza, arrivai alla mia metà dove lasciai giù il mio cappotto.
Guardai fuori dalla finestra, il temporale non faceva altro che peggiorare, tuoni che scuotevano la villa da cima a fondo e fulmini che sembrava cadessero poco lontano.
Sobbalzai quando un altro boato rimbombò nell'aria e allo stesso tempo udii dei tocchi alla porta.
Non feci in tempo a rispondere che Mey-Rin entrò nella camera.
- Il padroncino vi vorrebbe vedere.-
Alzai un sopracciglio a quell'affermazione, cosa voleva ancora quel nanetto?
- Come vuoi.- risposi con una scrollata di spalle uscendo da quel luogo.
Anche se avessi rifiutato quella sua udienza in un modo o nell'altro probabilmente sarebbe arrivato il maggiordomo che mi avrebbe costretto ad andarci comunque.
- Sai che cosa vuole?- chiesi alla rossa.
Lei fece cenno di no con la testa, limitandosi a una singola frase.
- Credo voglia parlarci della morte di Lord Barrymore.-
Era probabile che quello sarebbe stato della improvvisata riunione.
Seguii la cameriera fino a quando non arrivammo all'interno di un altro locale, gli interni erano molto più caldi rispetto alle altri parti della villa.

Black Butler - A Diabolic Waltz (Characters x Reader ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora