"Probabilmente aver voltato la spalle a quei tipi non è stata un'idea così brillante.
Anzi, mi correggo, è stata una pessima idea.
Forse la peggiore che abbia mai preso.
Quanto mai ho deciso di fargli continuare quello stupido gioco, sarei potuta benissimo andare lì e farmi dare una mano.
Tra "forestieri", come li ha definiti quel tipo, bisognerebbe essere solidali, no?
È tutta colpa mia, sono stata una stupida." Non potei fare a meno di rimproverarmi per il mio comportamento.
Stavo camminando senza metà da chissà quando, poteva essere passata mezz'ora, un'ora, forse due, la mia concezione del tempo era totalmente andata, così come il mio senso dell'orientamento.
Mi osservai intorno con aria vigile e tutto dava l'idea di essere in una città fantasma.
Dall'arrivo di quel presunto cane demone l'atmosfera sembrava essersi incupita ancora di più: finestre sprangate, nessuna luce visibile, nessun suono nell'aria.
Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e i miei sensi si fecero più acuti, stavo praticamente entrando in panico.
Non si vedeva niente a causa della pressoché assente illuminazione ed era come camminare alla cieca. Nè un lampione, nè una lampadina, nè una misera candela che potessero indicarmi la strada.
La strada per dove, poi? Non avevo nemmeno idea di dove fossi.
Continuai a seguire il mio istinto e dirigermi sempre avanti, passo dopo passo, gli unici rumori che sentivo erano quelli creati da me stessa.
All'improvviso il gracchiare di alcuni corvi mi fece sobbalzare, il cuore sembrò che stesse uscirmi dalla cassa toracica a causa dello spavento.
"Maledetti uccellacci del malaugurio."
Mi portai una mano sul petto e inspirai profondamente, ma non riuscii nemmeno a tranquillizzarmi un po' che un altro suono catturò la mia attenzione.
Un ululato.
Quel verso animalesco sembrava provenire proprio dalla direzione verso la quale mi stavo dirigendo.
Senza ripensamenti ritornai indietro, non ci tenevo proprio ad avere un'incontro ravvicinato con esseri di qualsiasi tipo, soprattutto se demoniaci o simili.No.
Non potevo cominciare a credere a quelle sciocchezze, il mistero l'avevo risolto e molto presto sarei tornata a casa sana e salva.
Alzai la testa e contemplai il cielo, nemmeno una stella brillava in quell'oscuro manto, nemmeno la luna riusciva a guadagnare un po' di spazio tra tutte quelle nubi per mostrarsi in tutto il suo pallore.
Quanto avrei dato per un bianco raggio lunare che illuminasse qualcosa, qualsiasi cosa.
Continuai a muovermi sempre tenendo la testa rivolta verso l'alto, in attesa poi di chissà che cosa; ma la mia distrazione non portò a niente di buono.
Non osservai dove misi i miei piedi e qualcosa bloccò il mio cammino.
Sbattei contro l'oggetto e ancora prima che me ne accorgessi mi trovai in una posizione precaria.
Le ginocchia le leggermente piegate, le mani appoggiate su qualcosa di duro e ruvido e la testa rivolta verso l'oggetto.
Mi rimisi in piedi ignorando il dolore alle parti colpite e cercai di scoprire la causa della mia quasi-caduta.
Non potei fare molto affidamento sulla mia vista.
Mi accovacciai, allungai il braccio destro e poggiai la mano su quella strana superficie.
Feci scorrere la mano su quella cosa misteriosa, con i polpastrelli percepii quello che sembrava essere uno spigolo.
Velocemente trassi le conclusioni dell'oggetto sul quale ero inciampata.
Doveva essere una cassa di legno abbandonata lì da qualcuno."Per fortuna che non era aperta.
Certo che sprecare tempo così è stata proprio una bella idea, sono bloccata chissà dove e mi metto a giocare a indovinare gli oggetti.
Ottima mossa, Sherlock. "Mi rialzai in piedi e osservai ciò che si trovava intorno a me, ma il risultato fu solo quelle di vedere ciò che ormai conoscevo praticamente a memoria.
Buio, buio e ancora buio.
Sospirai rassegnata e subito poco dopo fui colta da un rumoroso sbadiglio.
Gettai lo zaino a terra, mi tolsi il cappotto che ancora indossavo e lo misi sopra il contenitore di legno come se fosse un telo, infine mi ci sedetti sopra."Spero che questa cassa non sia sporca, mi seccherebbe se il giubbotto nuovo si rovinasse, ha già preso la pioggia e mi è bastato come collaudo."
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Black Butler - A Diabolic Waltz (Characters x Reader ITA)
FanficTutto è partito da un sogno, un banale e comunissimo sogno. Ti ritrovi così ad essere bloccata nella Londra vittoriana tra misteri, intrighi e soprannaturale. Riuscirai a sopravvivere in quest'epoca a te estranea?