Black Butler - A Diabolic Waltz (Characters x Reader ITA)

Capitolo IV - Quel tipo, bizzarro

Con la bocca spalancata osservai colui che mi era piombato davanti, incurante delle belve che volevano sbranarci e di tutto il resto.
Non riuscivo a crederci, quello che quell'uomo era riuscito a fare era stato a mio parere eccezionale.
- Sei in ritardo.- le parole pronunciate dal bizzarro ragazzino incatenato mi lasciarono perplessa; avevamo appena rischiato la pelle e l'unico commento che era stato capace di fare era quello.
Non un "Per fortuna sei arrivato", "Grazie" o qualcosa di simile... solo un semplice rimprovero.
- Perdonatemi, mio signore- replicò l'uomo in nero mentre con calma si sistemava uno dei guanti che indossava - Anche se a quanto vedo il mio ritardo è stato colmato da qualcun'altro.- mi scoccò un'occhiata indecifrabile.
Aveva uno strano modo di dire le cose quel tipo: un misto tra il serio e il derisorio, mi domandavo che tipo di persona potesse essere, non riuscivo comprenderlo.

- Stai cercando di ostacolarmi, tu, Garm?- urlò Lord Barrymore a gran voce, il volto era una maschera di rabbia pura e come se questa avesse preso il controllo sul suo corpo non esitò a impartire un altro ordine ai suoi animali 

- Che state facendo? Mordetelo a morte.- i cani emisero un sommesso ringhio, i loro freddi occhi puntati sulle nostre figure, cercai mantenere la calma sperando in un altro aiuto provvidenziale.

Sentii l'uomo in nero mormorare qualcosa, ma riuscii a cogliere solo frammenti della frase pronunciata e mi sembrò che quel tipo non provasse un amore spassionato per i cani. continuai a osservarlo attentamente, nonostante non lo vedessi bene in volto. 

All'improvviso un particolare, o piuttosto la mancanza di esso, riportò la mia attenzione sulla scena; i cani ora erano tutti accucciati per terra, un atteggiamento completamente opposto a quello precedente, il loro continuo ringhiare era stato rimpiazzato da dei sommessi uggiolii, le loro code si muovevano lentamente a destra e a sinistra come dei metronomi.

" Si può sapere cos'è successo? Prima non mi sembravano cero degli agnellini e invece ora..."

Anche Lord Barrymore si stupì e con lui tutta la folla alle sue spalle, che continuava confabulare e ad emettere suoni di stupore.

- La farsa finisce qui, Barrymore.- mi girai colta di sorpresa dalla  voce proveniente dal ragazzino imprigionato - Ascoltate, branco di cani randagi!- 

Sentendo come si era appena riferito a tutti i presenti mi venne da credere che Barrymore gli avesse trasmesso il vizio di rivolgersi a chiunque come se fosse un cane, sperai vivamente che non fosse così.

- Non esiste nessun cane demone! C'è solo un uomo con la sete di potere.-

Subito il diretto interessato si fece avanti cercando di contestare, ma una visibile insicurezza trasparì nelle sue parole  -Che prove hai?-

Finalmente si arrivò al punto che aspettavo con ansia, se tutto ciò che era capitato era davvero un gioco si era giunti ormai alla sua conclusione ed io sapevo come sarebbe andata a finire.

- Questo.- l'uomo dai capelli corvini si inginocchiò di fianco a uno dei cani che era riuscito a scacciare e tirò fuori dalla sua bocca quello che sembrava essere un teschio di animale. A quella vista tutto mi cominciò a sembrare ancora più assurdo, non riuscivo e probabilmente non volevo crederci.

- Era nei sotterranei della sua residenza, l'impronta dei denti coincide con le ferite sul corpo di James.- il bizzarro tipo teneva ancora in mano l'oggetto in modo che tutti i presenti lo potessero vedere e subito dopo la sua affermazione si levò un vociare preoccupato.

Poi punto la sua bianca mano davanti a sè, indicando un punto nel cielo.

-Guardate lì.- tutti facemmo quanto detto e ci trovammo di fronte a un'immagine proiettata nel cielo raffigurante il profilo di un cane - Questa è la verità dietro il "Cane Demone". La sua ombra era soltanto una proiezione, niente di più che un giochetto da bambini.  E quella polvere brillante nella notte era solo fosforo con cui ha cosparso un normalissimo cane. -