Non appena misi piede fuori dalla porta un brivido di freddo mi salii per la schiena, il conte e il suo maggiordomo non si erano certo preoccupati della mia salute. Avrebbero potuto almeno farmi prendere il cappotto.
Me lo sarei potuta ricordare anche da sola, ma di certo non avrebbero sprecato preziosi minuti del loro tempo per farmelo andare a prendere.
- Possibile che qui sia sempre così grigio?- domandai ai due che erano sbucati dietro di me.
- Credo sia una prerogativa dell'Inghilterra, non è vero, padrocino?-
Osservai il maggiordomo che con un sorriso sulle labbra aspettava una risposta dal giovane conte.
Quei due sembravano stuzzicarsi ogni qual volta ne avessero l'occasione, non riuscivo a capire che tipo di rapporto potessero avere.
Non sembravano amici, ma nemmeno sconosciuti, Sebastian non aveva nemmeno quell'aria di servilismo tipica dei domestici che si vedeva nelle serie televisive o che si leggeva nelle pagine dei libri, invece percepivo una certa tensione tra quei due, come se uno volesse dimostrare all'altro di essere migliore.
Scrollai le spalle, non riuscivo proprio a comprenderli.
- Ci stiamo avvicinando all'inverno, è normale che il tempo sia così, pretendete forse che il sole brilli tutto l'anno?- la risposta secca del conte mi spiazzò, avrei dovuto affrontare ancora l'inverno e da dove venivo non era nemmeno finito.
- Ovviamente no, signorino, sarebbe un'assurdità affermare qualcosa del genere.-
Alzai gli occhi al cielo, non sapendo se avrei potuto farcela a passare altro tempo da sola con quei due.
- Bene, non abbiamo tempo da perdere. -
No, probabilmente non ce l'avrei fatta.Cominciammo a percorrere un sentiero sterrato che si dirigeva lontano dalla villa e dal villaggio, metro dopo metro il cammino diventava sempre meno visibile fino a quando non scomparve del tutto coperto da erba, sassi e sterpaglie secche.
Mi guardi intorno e ciò che vedevo non mi tranquillizzava per niente.
Gli stessi alberi scheletrici che avevo visto la prima volta erano l'unica forma di vegetazione, alberi dai rami ossuti che pareva potessero afferrarti e non lasciarti andare mai più, una fitta nebbia copriva stava ricoprendo tutto, rendendo difficile riconoscere persino le sagome poche lontane; non un fiato usciva dalle nostre labbra e gli unici rumori che ci facevano compagnia erano quelli dei nostri passi su quel terreno paludoso.
Sperai solo di non venire punta da qualche strano insetto, le condizioni igieniche di certo non erano le migliori al tempo e non ci tenevo a prendere qualche strano morbo.All'improvviso un suono mi fece sobbalzare.
In lontananza udii un ululare che mi fece venire i brividi e per precauzione decisi di avvicinarmi un po' di più al maggiordomo, di certo tra i due era quello che avrebbe potuto combattere più facilmente un cane o nel peggiore dei casi un lupo, se gli si fosse presentato davanti.
Nella mia memoria era fresco il ricordo di come era stato in grado di sconfiggere quegli animali che volevano sbranarci.
- C'è qualche cosa che vi turba?-
Girai la testa nella sua direzione con un finto sguardo innocente.
- No, tutto bene, pensavo solo che sarebbe meglio evitare di allontanarci troppo l'uno dall'altro con questa nebbia.-
Non ero mai stata particolarmente fifona, ma non volevo nemmeno fare la fine di Lord Barrymore, le mie membra stavano benissimo attaccate al mio corpo.
- Mi sembra una saggia decisione, non si sa mai cosa potrebbe nascondersi nella nebbia.-
- Non penserai mica che la storia del cane demone possa essere vera, è solo una storia.-
- Chi lo sa, ma un assassino latitante è pericoloso come un cane demone.-
Deglutii a vuoto, non avevo contemplato quella possibilità. Diciamo che anche se l'avevo considerata preferivo non pensarci.
Di nuovo l'ululato echeggiò nell'aria e percepii una serie di brividi lungo il corpo.
- Possiamo cambiare argomento?- chiesi esaminando i dintorni.
All'inizio ne avevo notati solamente qualcuno sparso qua e là e in lontananza, ma ora stavano diventando sempre più frequenti, dei cumuli di terra dai quali spuntavano dei rami tagliati.
Mi insospettii, quei mucchi non sembravano molto di origine naturale.
Non ero l'unica ad aver fatto caso a quel particolare, notai gli occhi del conte saettare da un ammasso all'altro ispezionandoli in ogni loro aspetto.
Ciel si avvicinò ad uno di essi e utilizzò la punta del suo bastone per punzecchiare uno di quei legni infilati nella terra.
Segui l'esempio del piccolo lord, ma forse sarebbe stato meglio rimanere nella mia ignoranza.
Un forte odore di morte mi assalì le narici, riuscivo a sopportare l'aria paludosa di quella zona, ma quel terribile puzzo mi stava mettendo a dura prova.
Quelli che credevo pezzi di legno erano braccia, braccia di diverso tipo, alcune scheletriche lì da chissà quanto tempo, altre invece avevano un aspetto leggermente meno morto.
Disgustata mi allontanai da quel luogo, sentivo chiaramente il mio stomaco che voleva espellere quel poco che avevo mangiato a colazione.
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Black Butler - A Diabolic Waltz (Characters x Reader ITA)
Fiksi PenggemarTutto è partito da un sogno, un banale e comunissimo sogno. Ti ritrovi così ad essere bloccata nella Londra vittoriana tra misteri, intrighi e soprannaturale. Riuscirai a sopravvivere in quest'epoca a te estranea?