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Più che seduto, lo sceriffo Keller era stravaccato sulla sedia, e le sue lunghe gambe spuntavano da sotto la scrivania. Aveva le mani impegnate a passare in rassegna i fascicoli che ricoprivano tutta la superficie della scrivania di mogano e la cornetta del telefono incastrata tra l'orecchio e la spalla. Rughe profonde gli solcavano il volto: non era vecchio, ma a cinquant'anni, avendo dovuto sopportare le responsabilità di padre da solo dopo la partenza della moglie, dimostrava un decennio di più. Non che suo figlio fosse un peso: quel ragazzo per lui era tutto! Ma essendosi rivelato omosessuale in una cittadina piccola e conservatrice aveva affrontato situazioni difficili che avevano richiesto - e continuavano a farlo-  tutta la  preoccupazione del padre.
- Allora siamo d'accordo- disse Keller. Posò la cornetta del telefono, alzò lo sguardo e fissò l'agente Carter Smith fermo di fronte alla scrivania sovraccarica di documenti, posaceneri ricolmi e bicchieri di plastica. Carter notò la foto di un ragazzino vestito da indiano che era identico allo sceriffo.
- Capo, ho brutte notizie.
- Spero non si tratti ancora di quelle "Vipere", mi hanno dato da lavorare per tutta la notte dopo il ritrovamento di sostanze psicotrope nel territorio del drive in.
- Le Vipere dovranno aspettare; è stato rinvenuto un cadavere nel fiume Sweetwater- Un tonfo sordo rieccheggiò nell'aria, il fermacarte di legno che un collega gli aveva portato dall'Africa era caduto pesantemente a terra. Lo sceriffo lo lasciò dov'era caduto.
- L'autopsia è già stata fatta? Causa della morte?
- Non serve l'autopsia per quella: un foro di proiettile in mezzo agli occhi la dice lunga.
- È già stato identificato?
-  È senza dubbio il giovane Blossom, il ragazzo che doveva essere annegato qualche mese fa.
- Isola la scena del crimine e chiama le pattuglie: iniziamo a dragare il fiume e a perlustrare la zona, cerchiamo di trovare il proiettile e l'arma del delitto
- La lista dei sospettati...
- Dovremo aspettare per quella... insomma, che ci fai ancora qui!? Vai sulla scena del crimine, dannazione! È il più grande caso di omicidio mai avvenuto a Riverdale e tu stai ancora qua a parlare!?- L'agente Smith represse un sorriso. Aveva un'aria tenebrosa e la corporatura possente sviluppata dagli allenamenti necessari per entrare nel corpo di polizia. Era piuttosto giovane e quindi conservava la muscolatura - ottenuta da poco- che sarebbe svanita nei lunghi anni di inattività a seguire:  una piccola città tranquilla procura agli agenti di polizia compiti non più impegnativi di pattugliamenti serali il fine settimana, quando i ragazzi sbronzi non rispettano  il coprifuoco in nome della libertà.
- Nessun ringraziamento per la notizia, capo?
- Tanto sarei venuto a saperlo lo stesso! E ora muovi quel culo se non vuoi essere licenziato!- Borbottò lo sceriffo.
- Agli ordini capo!- Lo sceriffo fece una smorfia.
- E non essere offeso! Si tratta di un caso abbastanza prestigioso: l'omicidio di un rampollo al quale spettava un'eredità miliardaria! I giornalisti ci marceranno per mesi! Se riesci a non cacciarti nei guai ti affido il caso... Sei ancora giovane, potresti fare carriera e trasferirti in una centrale più prestigiosa; chissà, forse finisci all'Anticrimine!- Nonostante il carattere difficile, allo sceriffo piaceva quel ragazzo: aveva molto talento.
- Grazie capo, lo apprezzo.
- Adesso vai! E ricordati, niente cazzate!- Carter fece il saluto militare, si accese un sigaretta e uscì dalla stanza senza guardarsi indietro.

RIVERDALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora