CAPITOLO 17

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'Casa dolce casa' penso ironicamente tra me e me  mentre varco la porta di casa.
Dopo non so quante interminabili ore di aereo, sono finalmente arrivata.
Scruto la stanza intorno a me, nulla è come me lo ricordavo.
Vedo che si sono dati alla pazza gioia in mia assenza.
Tutto è diverso, tutte le cose che aveva scelto mamma le hanno tolte.
Sento una fitta al cuore quando penso a lei. Se fosse qui, tutto questo non sarebbe successo, saremmo ancora una famiglia unita.
Decido di salire le scale e andare nella mia camera.
Mi siedo sul mio vecchio letto.
Mi fa uno strano effetto essere qui.
Il mio sguardo si posa su una cornice sul comodino, è girata.
La prendo e subito i miei occhi si bagnano di calde lacrime.
Siamo io, Sarah e Nash.
La foto l'aveva scattata papà.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri.
È la mia foto preferita per il semplice fatto che è spontanea, non ci eravamo messi in posa e i nostri sorrisi erano veri e sinceri.
Mi mancano così tanto.
Provo rabbia a pensare che per Nash ora non sono altro che una semplice sconosciuta.
Lui è il mio migliore amico e non è giusto che le cose siano andate così, dovevano andare diversamente.
Ma niente è per sempre.
Dovremmo smetterla di cascarci ogni volta.
Tutto finisce prima o poi.
Tutti se ne vanno prima o poi.
E questo non possiamo impedirlo, è il destino, è inevitabile.
È il corso della vita, e se è andata così, vuol dire che doveva andare così. Devo solo accettarlo, anche se fa un male cane.
"Ehi sorellina" una voce calda mi risveglia dai miei pensieri
"Josh, cosa vuoi?" mi rivolgo al mio fratellastro
"Wowo, calma, volevo solo dare il benvenuto alla mia amata sorellina" mi sorride, odio quel sorriso
Mi alzo dal letto e mi avvicino alla porta.
"Esci!" urlo in un sussurro, i nostri genitori non devono svegliarsi, sono le 4 del mattino
"No, voglio stare un pò con te" afferma convinto di ciò che sta dicendo "senti, ci odiamo. Io ti odio e tu odi me, ci vuole poco per capirlo." alzo gli occhi al cielo "Solo, davanti ai nostri, cerchiamo di andare d'accordo, ok? È la prima volta che vedo mamma davvero felice e non voglio rovinare tutto" annuisco
"Ci stai?" mi porge la mano
"Ci sto" gliela stringo "ora, se ci permetti, vorrei dormire, sai ho fatto più di 9 ore di aereo" sbadiglio
"Ok, ok, ho capito, vado" alza le mani in segno di arresa
Attraversa il corrodoio e entra nella sua camera.
Alzo gli occhi al cielo e chiudo la porta, ho bisogno di dormire, sono esausta.
[...]
Apro gli occhi ancora assonnata, ma che ore sono?
Allungo la mano sul comodino e afferro il cellulare. 10:18, wow, devo sbrigarmi.
Mio padre odia quando mi sveglio tardi, dice che è tempo perso.
Prendo un maglione e un paio di jeans neri e li li butto sul letto.
Prendo l'intimo e gli stivaletti e li metto vicino all'altra roba.
Corro in bagno, controllo la situazio e cavolo, faccio invidia a qualche mostro.
Ho delle occhiaie ben pronunciate, per non parlare dei capelli arruffati e del mascara sciolto sulle mie guance.
Mi spoglio ed entro in doccia.
10 minuti dopo sono di nuovo in camera mia.
Mi vesto di tutta fretta, prendo la pochette con dentro i trucchi e corro di nuovo nel bagno.
Spalanco la porto e davanti a me trovo le chiappe chiare di Josh.
"Cazzo, scusa" mi copro gli occhi con la pochette
Porca puttana, che stupida.
"Se volevi fare qualcosa, potevi benissimo dirlo eh" se la ride di gusto
"Muoviti, devo truccarmi"ordino con ancora la pochette sul viso
"Guarda che puoi toglierti quella cosa dalla faccia, sono dentro la doccia" apre il getto dell'acqua
Con estrema cauta tolgo la pochette da davanti gli occhi e tiro un sospiro di sollievo quando vedo che lui è davvero dentro la doccia.
Mi avvicino allo specchio e inizio a sistemare lo schifo che sono.
Mentre applico l'eyeliner, Josh mi pone una domanda: "Come mai vai di corsa stamattina?" ma è scemo o cosa?
"Lo sai, mio padre odia quando ci svegliamo tardi e" inizio a spiegare
Vengo interrota da lui: "Tuo padre stamattina non c'è, è andato in ufficio" rimango perplessa
Questo era il benvenuto che voleva darmi? Avrebbe potuto benissimo prendersi il giorno libero, ma no, evidentemente, non sono così importante per lui.
"Ah, sai quando sarà di ritorno?" chiedo delusa
"Ha detto che stasera vuole portarci a mangiare fuori, vuole festeggiare un successo avuto a lavoro questa settimana, ma non so di che si tratta" annuisco anche se lui non può vedermi
Mi lego i capelli in una treccia laterale ed esco chiudendo la porta.
Scendo le scale, ti prego dimmi che non c'è nemmeno lei.
"Oh, buongiorno cara" non mi era per niente mancata la sua voce stridula
"Giorno" dico annoiata
Detto questo si rimette a farsi le unghie.
Perchè non sono rimasta al dormitorio?
-Perchè c'è Cameron- mi ricorda la mia vocina.
Il mio corpo viene percosso da brividi quando ricordo quel nome, non riesco a non pensare alla nostra ultima discussione.
Sembrava sincero. Ma che dico? Sto blaterando, si è approfittato di me, questa è la verità.
Mi dirigo verso il frigorifero in cerca di qualcosa da sgranocchiare, mi è venuta fame.
"Tesoro, mi faresti il piacere di andare a fare la spesa? Come vedi io non posso" mi mostra le unghie
"Certo, vado io" annuisco
In quel momento fa il suo ingresso Josh.
"Dove devi andare?" chiede quest'ultimo
"Va a farci la spesa il tesorino" parla al mio posto la stronza
Farci? Certo, wow.
Ma per chi mi ha preso? Non sono mica la sua schiavetta
"Io vado" prendo la lista della spesa deposta sul tavolo, i soldi e il cappotto.
"Aspetta, vengo con te" si affretta a dire Josh
"No, devi aiutarmi a fare.." lo ferma la vipera
"No mamma, vado con lei, qualsiasi cosa debba fare, te la faccio dopo" detto questo, mi spinge fuori dalla porta
"Scusala, è stressata per il matrimonio e il lavoro" annuisco e iniziamo a incamminarci
Entriamo in macchina e accendiamo subito l'aria calda.
"Aspetta, girati" aggrotto le sopracciglia e mi giro verso di lui
Mi scioglie la treccia.
"Così mi piaci di più" mi sorride
[...]
Al supermercato Josh non ha fatto altro che infastidirmi.
Tornati a casa, quella strega, mi ha fatto cucinare per tutti.
Insomma, un bel benvenuto.
Spero soltanto che papà sia davvero cambiato nei miei confronti e che abbia capito che ha una figlia.
Spero che arrivi presto questa sera, voglio vedere papà, sono curiosa di vedere se è cambiato o so è rimasto lo stesso uomo che ho lasciato a settembre.
Cosa succederà?
Smetto di pensare a questo metto il piatto nel lavello.
Voglio andare dalla mamma e da Sarah.
È da tanto che non ci vado, ho voglia di stare un pò con loro.
E soprattutto, ho bisogno di non pensare a papà, a Cameron.
Cazzo, Cameron.
Perchè penso sempre a lui?
Io lo odio.
Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui.
Non mi sembrava quel tipo di ragazzo. È un mostro.
Eppure non faccio altro che pensare che lui, stasera, sarà solo.
Come può voler stare da solo la sera della vigilia di Natale? E la sua famiglia?
Non ne ha mai parlato, ha sempre avuto questo lato misterioso?
Forse è successo qualcosa a casa sua.
Corinne, smettila.
È inutile continuare a fare supposizioni sulla sua vita privata, non me ne dovrebbe fregare nemmeno.
Però, cavolo, mi manca.
Mi mancano le sue mani sul mio corpo, le sue labbra, il suo profumo.
E se non avesse fatto quello che, quasi sicuramente, ha fatto?
E se non fosse stati lui?
E se si trattasse di un errore?
Dovrei smetterla e accettare la realtà.
Non lo denuncerò, dopo mio padre scoprirebbe tutto e se venisse a sapere quello che è successo... non ho la minima idea di quale potrebbe essere la sua reazione.
E a Cameron, anche se non dovrei, ci tengo troppo, non voglio che gli succeda qualcosa, non me lo perdonerei.
Mi alzo dal posto in cui mi ero seduta, precedentemente, sul tram.
Mi avvicino alle porte anteriori, prenoto la mia fermata e aspetto cercando di togliermi dalla testa Cameron.
2 minuti dopo, scendo e mi guardo intorno.
È strano essere qui dopo tutti questi mesi.
Mi reco in un piccolo negozietto gestito da una fioraia, che si trova appena fuori dal cimitero.
Compro un mazzetto di margherite, i fiori preferiti della mamma, e delle roselline tendenti al rosa ancora non sbocciate, per Sarah.
Dopo di questo, mi avvio all'interno del cimitero.
Decido di passare prima dalla mamma, ho tanta nostalgia di lei.
Arrivata davanti alla sua tomba, mi chino su di essa e metto le margherite su quella specie di vaso che si trova ai piedi di essa.
Guardo la sua foto, era così bella.
Chiudo gli occhi e pronunciò due semplici parole: "ciao mamma..".

Spazio autrice:
Ciao belle, come promesso, eccoci dopo una settimana esatta, con un nuovo capitolo.
Innanzitutto, mi scuso per eventuali errori e per il capitolo abbastanza corto, ma avevo bisogno di farlo così per una cosa che non posso dirvi (ahaha), lo capirete nei prossimi capitoli.
Beh, che dire, in questo capitolo vediamo uno strano avvicinamento da parte di Josh nei confronti di Corinne, il modo in cui viene trattata quest'ultima dalla sua matrigna e soprattutto, i pensieri di Corinne che riguardano maggiormente il nostro amato protagonista, Cameron.
È un pò un capitolo di passaggio che mi serviva per fare uno stacco.
Posso dirvi che nel prossimo ne succederanno delle belle.
Detto questo, non mi resta che dirvi di mettere una stellina se il capitolo vi è piaciuto e di scrivere un commentino qui sotto con le vostre opinioni.
Prima di lasciarvi volevo ringraziare tutte voi per le 1,78 k di visualizzazioni e i 153 voti, non so davvero cosa dire, ogni giorno questo libro cresce di visualizzazioni e di voti e sono davvero contenta che vi stia piacendo. Grazie di cuore a tutte voi!!❤
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Forse, la maggior parte di voi non lo sa, ma il 31 luglio "never without you" fa un anno.
Un anno, ci rendiamo conto?
È passato troppo velocemente questo tempo e sono davvero felice di aver raggiunto questi traguardi.
Ok, basta, vi lascio in pace.
Se volete, seguitemi sul mio profilo instagram, sono @ /corinnelachimia_ e niente, ancora grazie per tutto.
Passate un buon fine settimana e un buon inizio settimana.
Noi ci vediamo la prossima settimana con il 18esimo capitolo. :)❤

Never without you|| C.D [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora