Capitolo 6

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Emily

Oggi è sabato, ed io, come sempre, sto uscendo di casa per andare a correre.
Sono solo le 8.00 di mattina, perciò mi sono preparata silenziosamente, indossando dei semplici leggings neri ed una canottiera grigia e legando i capelli in una lunga treccia
ed ho lasciato dormire sia mio padre, sia mia sorella, sia Isabella.
A dir la verità, solitamente lei mi accompagna, ma oggi non mi sembra il caso, vista la pesante sbronza che si è presa ieri sera.

Normalmente, proprio perchè corro con lei, tendo ad allenarmi nel grande parco dietro casa sua, ma oggi, essendo sola, ho deciso di dirigermi verso la baia, un luogo nel quale amo rifugiarmi quando ho bisogno di riflettere e meditare nella più assoluta tranquillità.

Il "principe", da quando l'ho perso di vista ieri sera, ha infatti preso possesso della mia mente, monopolizzato i miei pensieri, rendendomi confusa e agitata e impedendomi persino di concentrarmi sui bisogni primari, dai quali dipende la mia sopravvivenza. Stanotte, ad esempio, l'ho sognato, immaginandomi quale potrebbe essere la sua vera identità e dopo essermi svegliata di soprassalto, non sono più riuscita a prendere sonno, appena sveglia non ho fatto colazione e il mio fisico ora ne sta risentendo e pochi secondi fa, ho persino creduto di sentire la sua voce, sovrastare con un urlo la mia playlist, preparata appositamente per il mio allenamento e composta da alcuni dei miei brani preferiti, quando invece era semplicemente quel cretino di Nicholas, che intimava al suo cane di non tirare

<<cosa ti urli? Non lo sai che sono da poco passate le 8.00, e che a quest'ora, di sabato, la maggior parte della gente sta ancora dormendo?>> chiedo io, alquanto alterata, passandogli accanto

<<calmati dolcezza, non è mica colpa mia se ti sei svegliata dalla parte sbagliata del letto; Dimmi, ieri alla festa hai fatto baldoria e non sei riuscita a riposare?>> domanda lui ironico

<<ah ah ah>> gli faccio il verso <<simpatico... E comunque, per tua informazione, no, per niente.
Isabella, la mia migliore amica, si è sentita male e sono dovuta tornare a casa abbastanza presto per assisterla>>

<<oh, non lo sapevo... Mi spiace>> cambia improvvisamente tono ed espressione, mi sembra che si senta in colpa, ma forse è solo una mia impressione

<<non ti dispiacere>> dico sorridendo, cercando di smorzare l'imbarazzo creatosi <<in fondo a me non piacciono quel genere di feste, probabilmente sarei tornata a casa in ogni caso>> continuo poi con leggerezza, anche se in realtà, essendo in compagnia del "principe", sarei potuta rimanere a quella festa per ore e ore.

<<ah... Bè si vede che la compagnia non era delle migliori>> risponde afflitto, distaccato e almeno apparentemente, dispiaciuto.
Io continuo a non comprenderne il motivo, ma reputo sia meglio far finta di niente e cambiare discorso

<<emh dimmi un pò, perchè questo povero cagnolino sta subendo una tale aggressione da parte tua?>> chiedo quindi, accarezzando il cucciolo

<<innanzitutto non è un maschio, si chiama Molly ed è la cagnolina di mia sorella.
Ma visto che Mary, avendo solo 4 anni, non può occuparsene a pieno, i lavori "sporchi" toccano a me e quella che tu definisci "aggressione" era semplicemente un tentativo di insegnarle a non correre verso la strada... Non vorrei mai che le capitasse un incidente>> risponde con dolcezza, iniziando ad accarezzarla anche lui, provocando così un involontario sfioramento delle nostre mani, che mi fa stranamente arrossire.
Decido quindi di rialzarmi e allontanarmi di qualche passo

-capisco...
Bé é stata una bella chiacchierata, ma come ti ho già detto Isabella sta poco bene, perciò mi conviene tornare da lei, inoltre questa corsa mi ha sfiancata, quindi devo assolutamente far colazione>> dico ridacchiando, cercando, nuovamente, di smorzare la tensione creatasi

<<ok, allora ci si vede e buona colazione>>

<<grazie, a lunedì>>

<<a lunedì, ciao Emily>> mi sorride

-ciao Nick- rispondo ricambiando il sorriso, per poi allontanarmi

(...)

Sono arrivata a casa circa 20 minuti fa e stavano ancora tutti dormendo, tipico della mia pigra famiglia, perciò ne ho approfittato per farmi un doccia e adesso sto preparando la colazione, in particolare i miei famosi pancakes alla Nutella, Nutella importata direttamente dall'Italia, dai parenti di Matteo.

Finisco di cucinare giusto in tempo, poiché sia mio padre che mia sorella compaiono in cucina proprio quando li sto servendo, accompagnati da un caffè americano per lui ed un succo alla pesca per lei

<<wow, bambina mia ti sei data alla pasticceria "antistress" per caso?>> chiede mio padre sorpreso

<<perchè? Cucino spesso i pancakes a colazione>> rispondo confusa

<<tesoro sto scherzando, anche se devi ammettere che li prepari soprattutto quando sei particolarmente tesa e agitata.
É successo qualcosa durante la tua corsa mattutina per caso? Lo sai che a me puoi dire tutto>>

<<papà va tutto bene, davvero... Ora mangiate o si raffredderanno>>

<<se lo dici tu mi fido>> risponde annuendo

<<ecco bravo>>

<<Emily li hai fatti a forma di cuore!>> interviene, contenta, mia sorella

<<si, solo per te amore>> rispondo io, per poi darle un bacio sulla guancia <<ora scusate, ma ne porto un paio ad Isabella, sperando che si senta meglio e abbia voglia di mangiarli>>

<<va bene tesoro, non dimenticarti che tra poco porto tua sorella in piscina e torniamo all'ora di pranzo>>

<<va bene papà, a dopo>> dico per poi raggiungere Isabella, che finalmente si è svegliata

<<buongiorno>> dice lei con la voce impastata dal sonno

<<ciao anche te ubriacona>> rispondo io ridacchiando

<<oh ti prego, non mi ci far pensare. Quella di ieri è stata ufficialmente la serata peggiore della mia vita>> dice abbattuta, coprendosi il volto col cuscino.
Io allora mi stendo al suo fianco e lo tolgo, buttandolo a terra

<<Isa per favore smettila di piangerti addosso, mangia i miei buonissimi pancakes alla Nutella e raccontami cosa è successo>>

<<mhh... Cosa mi dai in cambio se lo faccio?>>

<<non ti bastano i dolci?>>

<<no, soffro di mancanza di pettegolezzi, voglio sapere cosa hai fatto ieri sera prima di assistermi>> dice, comportandosi in modo molto infantile

<<ti stai comportando come una bambina capricciosa Isa, ma siccome sono buona, se mi spiegherai cosa ti ha portato ad ubriacarti, io ti parlerò del principe che ho incontrato alla festa>> dico lasciandola a bocca aperta

Angolo Autrice
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi stia piacendo anche la storia. Se vi va, lasciatemi i vostri pareri e consigli, mi fareste veramente felice, a presto <3 ;)

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