Capitolo 11

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La presenza di Giacomo in casa non rendeva facile il dialogo tra me e Christian. Lui continuava ad ignorarmi. Io cercavo di richiamare la sua attenzione. Il cugino di Alessandro invece, tentava l'approccio. Era davvero esasperante tanto che alla fine accettai di uscire con lui, dopo la millesima volta in cui irrompeva in camera mia e lo chiedeva. «È una semplice uscita. Senza secondi fini. Non considerarlo un appuntamento, sia chiaro.» Il mio tono di voce minaccioso quando pronunciai quelle parole, quasi fece ridere anche me. Quasi.
***
La sera del non-appuntamento non fu particolarmente emozionante. Non vedevo l'ora che quella tortura finisse. Giacomo era affascinante con i tatuaggi e quell' aria da duro che stonava con i suoi modi di fare di orsetto delle coccole. Ma non era lui. Christian era su un altro livello, e non parlo solo dell'aspetto fisico. Mi misi una gonna a ruota color pesca, una semplice maglietta bianca in seta infilata all'interno, e dei sandali eleganti, ma senza tacco. Lucidalabbra, mascara e blush ed ero pronta. Quando giunsi in cucina dove Giacomo mi stava aspettando, notai che era in compagnia. Christian, Luca, Alessandro e Stefano erano lí con lui. Il primo mi lanciava sguardi di fuoco, che in questo caso poco centravano con la passione.

«Sono pronta.» dissi. 'Che mi tocca fare per farlo tacere' pensai tra me e me. «Come scusa?» Oh cavoli, l'avevo davvero detto ad alta voce? Vidi Christian sogghignare e sorrisi. Ero felice che sapesse che quell'uscita non avrebbe significato niente. Non avevo bisogno di altro di cui scusarmi. Tuttavia i suoi sguardi di fuoco ripresero, anche più insistenti di prima. «Che c'è? Ho detto qualcosa?» dissi con fare innocente. Mi guardó socchiudendo gli occhi e non rispose. Mi si avvicinó soltanto e mi prese a braccetto. Stavolta fui io ad usare degli sguardi di fuoco. «Immediatamente» dissi soltando. Era buffo come un tipo così grosso, aveva paura di una nanerottola come me. Ció confermava la mia ipotesi secondo la quale era solo un gigante buono. Prima di uscire, lanciai un ultimo sguardo al ragazzo che era intenzionato ad ignorarmi, ma lui giró la testa dell'altra parte appena lo feci.
***
Giacomo mi aveva portata sul lungomare. Non gli dissi che ci ero stata qualche giorno prima con i ragazzi ma mi dispiaceva 'contaminare' il ricordo di me e Christian - nonostante stessimo litigando - con altri momenti che consideravo di minore importanza, nonostante con Giacomo non avevo avuta alcuna lite che potesse essere considerata al pari di quelle che avevo con lui.
Preferivo litigare con lui piuttosto che ridere con qualcun altro. «Allora, che mi dici di te?» «Non c'è molto da dire.» scrollai le spalle. «Questa è la tipica risposta di chi nasconde una grande storia.» «Ti corrego. Questa è la risposta che, per quanto mi riguarda - contiene la verità.» Prima bugia. «Ti hanno mai detto così acida?» «Effettivamente sí, ultimamente me lo sono sentito dire spesso.» Ed era vero. Inevitabilmente i miei pensieri ricaddero su Christian. Chissà che cosa stava facendo. Probabilmente sarebbe uscito con i ragazzi, tutti eccetto Marco. Ultimamente le cose tra lui e Sara andavano bene. Sperai che un giorno le cose sarebbero state così semplice anche per me e l'oggetto dei miei desideri.

«A che stai pensando?» Il ragazzo affianco a me mi fece tornare nel mondo reale. «Anzi aspetta non dirmelo. Al tuo ragazzo.» «Io non ho un ragazzo!» « hai capito.» agitó la mano come a dire che non era importante questo. «E comunque, manca poco» aggiunse guardandomi. «Tu credi?» fui io a guardarlo adesso, aspettando speranzosa. «Scherzi? Ci manca solo che vi mettiate a fare sesso sul tavolo della cucina!» Gli tirai uno schiaffo sul braccio fingendomi indignata che sicuramente per lui era fastidioso solletico. «Ma per chi mi hai presa? Io non faccio queste cose!» seconda bugia. Scoppió a ridere e l'argomento - almeno per quel momento - fu chiuso.

Camminammo per un po lungo le viuzze piene di gente che circondavano il castello. «Posso farti una domanda?» « Certo.» mi rispose. «Perché mi hai chiesto di uscire oggi, se sapevi come stavano le cose tra me e Christian?»
« Perché mi ricordi tanto la mia ex..» fui tentata nel fare qualche battuttina, ma dalla sua espressione cupa capí che c'era qualcosa sotto, perció mi trattenni. Gli diedi il tempo necessario affinchè continuasse. Ma non lo fece. «Era importante per me.» disse soltanto.

Non amarmi solo d'estateWhere stories live. Discover now