Capitolo 12

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I giorni seguenti al non-appuntamento passarono tranquilli. La vita nella nuova casa, il lavoro, la grade convivenza e le uscite serali erano divenute routine. Giacomo continuava ad essere una piovra, Marco e Sara erano passati all'ultima base, Stefano aveva rinunciato alla mia amica e io cercavo ancora di parlare con Christian. La svolta avvenne nel mio primo giorno libero dal lavoro. Eravamo rimasti in casa solo io e lui -complici anche i nostri amici - che intenzionalmente ci, o meglio, mi lasciarono casa libera. Guardavamo la televisione seduti sul divano, uno stupido reality show, per la precisione.

Fu lui, sorprendemente, a parlare per primo. «Sono un coglione, è vero. Ma so anche riconoscere i miei sbagli. Due anni fa ero ancora piú coglione, e non hai la fottuta idea di quanto avrei voluto restare quel giorno. Ma io sono qui adesso, e ho intenzione di rimediare, ma tu non mi aiuti.»

«Non osare dare la colpa a me! Cosa sarebbe successo se non ci fossimo incontrati a quella festa eh? Te ne saresti accorto dopo dieci anni di essere un coglione? Anzi che dico? Avresti continuato a vivere la tua vita, ed io la mia. Solo che, mentre la tua vita è tutta rosa e fiori, la mia continua ad essere un dannato inferno!» Dicono che c'è una linea sottile tra amore ed odio, e la mia, in quel momento, propendeva per quest'ultimo. Lo amavo, certo, ma non aveva idea del dolore che mi aveva causato. Era troppo egoista per accorgersene.

CHRISTIAN
«Stai scherzando cazzo! Non hai idea di che cosa io abbia passato nella mia fottuta vita! E ammetto di aver fatto la scelta sbagliata quel giorno, ma l'avevo fatto per il tuo bene! È stata una sofferenza atroce non poterti baciare, toccare, ammirare ogni singola parte del tuo corpo e immergermi dentro di te.. se non me ne fossi andato, avremmo fatto la stessa fine, io e te. Ero nella mafia, sai?» Non riuscii a decrifrare la sua espressione. Paura, delusione? Sperai non fosse quello. «C-cosa?» balbettó. Era decisamente paura. «Ricevere la cosa più pura di te è stato il dono piú prezioso che avessi potuto farmi. Sapevo che me ne sarei andato quel giorno. Lo sbaglio più grande è stato quello di illuderti perché tu meritavi di meglio. Sono andato via perché finalmente avevo trovato una via di fuga da tutta da quella merda! Nutrivo una forte speranza che magari andandomene e risolvendo le cose, avrei finalmente potuto darti tutto ció di cui avevi bisogno e avremmo potuto ricominciare.» «Perchè non me l'hai detto? Sarei venuta con te!» «E abbandonare gli studi ed i i sacrifici di una vita per seguire un criminale?» 'E per ricevere occhiate di disgusto e di paura da parte tua?' Questo non li dissi.«Tu non sei un criminale!» «Cristo Sally! Non lo sono ma lo ero!Prendono sempre di mira le persone a cui tieni di più lì, e tu per me lo eri. Dovevo tirarmene fuori, da solo. Avrebbero potuto ucciderti per vendetta!»Al solo pensiero stringo i pugni e la mascella fino a farmi male. Non lo avrei mai permesso, ma non potevo correre il rischio, non con lei. « E tu come hai fatto ad uscirne?» «Ho collaborato con la polizia. Ho dovuto cambiare identità e nazione. Da Manuel sono divenuto Christian. Mi dispiace averti tenuta all'oscuro di tutto, ma ero fiducioso. Sapevo che le cose si sarebbero aggiustate. Solo non sapevo quando.» Avevo tagliato i capelli scurendoli un po. Il fatto che fossi scortato non mi permetteva di muovermi tanto, perció facevo molta palestra e la mia massa muscolare si amplió notevolmente. Avevo fatto crescere la barba, che a 19 anni facevo in continuazione. «Hai mai ucciso qualcuno?» mi guardó con occhi spaventati. «No. In qualche modo quello riuscivo sempre ad evitarlo.» Si alzó in piedi. «Dove vai?» le chiesi allarmato. «Ho bisogno di digerire la cosa.» mi rispose con un tono di voce così basso che non fui certo di aver capito realmente. Annuì sconfitto e se ne andó diretta in camera sua. Mi passai le mani sulla faccia, ma le tolsi subito quando si fermó chiamandomi «Christian?» «Dimmi.» «Io ti credo..H-ho solo bisogno di tempo.» E annuì, per la seconda volta, con la differenza di essere un po più speranzoso.

Non amarmi solo d'estateWhere stories live. Discover now