Un' aura di cupidigia avvolse Villa Malfoy, Voldemort percepì la presenza di Malefica nel giardino, così, senza dire niente, si diresse subito verso l'ingresso; Doflamingo si sbrigò a seguirlo, intuendo la situazione.
Il Signore Oscuro non voleva attendere oltre, non gli interessava del nuovo alleato e non voleva conoscerlo; per lui era solo un ulteriore intralcio alla sua ascesa al potere, un altro stolto a cui badare... e poi d'altronde il più forte di tutti era lui, non aveva alcun dubbio al riguardo.
Uscirono dalla porta di legno nero e videro che Malefica stava camminando verso di loro facendo oscillare il suo scettro, apparentemente sola.
«L'avete preso?» chiese.
«Sono riuscito a prendere il libro ma ho dovuto dar battaglia» rispose Doflamingo, tuttavia la notizia non sembrò turbare la strega che continuò a camminare verso di loro.
«Felice che tu sia ancora vivo, ci metteremo subito a lavorare per eseguire l'incantesimo. Ma prima, vi voglio presentare il nostro ultimo alleato» e così dicendo raggiunse la porta e si voltò «Vi presento un mio vecchio conoscente, un mutante con molte storie da raccontare: Magneto».
Malefica fece un cenno verso l'alto e solo allora videro un uomo sospeso sopra il cancello della villa, a mezz'aria.
Indossava un vestito nero e un elegante mantello bordeaux che svolazzava.
Mosse la mani verso l'esterno e iniziò ad avvicinarsi a loro, il suo aspetto divenne più nitido e il suo volto si definì: non era molto giovane, aveva una sessantina d'anni, i capelli grigi, il naso proninciato e lo sguardo duro. Indossava un sottile casco magenta in acciaio.
«Buona sera a tutti, mi chiamo Magneto, sono un mutante di livello quattro, controllo i metalli e i campi magnetici» si presentò lui.
Voldemort era dubbioso, lo insospettiva un alleato così vecchio, allora, come con il pirata e la strega, tentò di penetrargli la mente e visionare i suoi ricordi.
Si trovò nuovamente schermato fuori dalla sua testa: era diverso rispetto a Malefica, che bloccava col suo potere le entrate, lì non c'era proprio possibilità di accesso.
Magneto sembrò accorgersene.
«Stai cercando di entrare qui dentro?» disse rivolto al mago, indicandosi la fronte e proseguì «Questo casco è stato progettato appositamente per tenere a bada il più grande telepate del mio mondo e credo proprio che sia talmente efficiente da funzionare anche qui».
Voldemort percepì la sfida nel suo tono di voce e, con un gesto della bacchetta, fece volare via il casco di Magneto.
Con un movimento molto veloce Magneto si voltò e puntò il palmo della mano nella direzione del casco, quest'ultimo si fermò a mezzaria e volò velocemente di nuovo in mano al suo proprietario che lo indossò in un attimo.
Il tempo dell'azione fu brevissimo ma bastò a far vedere al Signore Oscuro il momento più brutto dell'infanzia della sua vittima: rinchiuso, e separato dalla madre. In preda alla rabbia e alla paura sviluppò il suo potere.
Entrambi sapevano ciò che era appena accaduto, si guardarono intensamente, incuriositi l'un l'altro ma non commentarono ulteriormente la scena.
«Che potere straordinario» disse ammirato Doflamingo.
«Mi fa piacere che ti piaccia...» rispose Magneto sorridendo, alzò la mano con aria esplicativa e subito una discreta quantità di polvere grigiastra uscì dalla sua tasca e iniziò a volteggiare e a prendere ogni genere di forma al di sopra della sua mano.
Infine si consolidò in una sfera perfetta dall'apparenza inconfondibilmente solida.
Con un impercettibile gesto, Magneto la fece volteggiare lentamente davanti a Doflamingo e chiese «...e il tuo?» con aria indagatrice.
Il pirata non rispose ma tese la propria mano verso la sfera e, piegando il dito medio, un filo sottilissimo la tagliò nettamente a metà lasciandola svolazzare verso il padrone, che rivelò di nuovo la sua consistenza per rimettersela in tasca.
«Mi farebbe comodo uno come te nel mio esercito» disse.
«Muhuhu... devi scusarmi ma non sono fatto per essere sottomesso» rispose il capitano.
Fu Malefica a intromettersi: «Se abbiamo finito con le presentazioni sarebbe meglio entrare in casa. Abbiamo un piano da pensare e un incantesimo da eseguire»
Voldemort si voltò ed entrò in casa seguito dagli altri, la porta si richiuse in automatico e la serratura scattò da sola al passaggio di Magneto.
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Kingdom Hearts W
FanfictionSilente con garbo spezzò la ceralacca e la aprì. Estrasse un foglio apparentemente innocuo. Conteneva solo una frase e la sigla del mittente. Questo mondo è stato connesso. R.T. Subito il preside aggrottò la fronte cercando di capire il mittente d...