Capitolo 8

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8.


Naell aveva sempre e solo sentito parlare delle Guardiane, misterioso corpo di guardia formato da donne-lupo dall'eccellente preparazione militare, ma non le aveva mai viste prima.

Il loro unico compito era quello di proteggere i luoghi di culto del dio-lupo e gli scrigni del sapere del popolo di Hevos, contenuti in alcune librerie nascoste di piccoli templi montani.

In casi estremi, intervenivano in caso di tumulti o rivolte, o qualora qualche figlia del branco avesse avuto bisogno di loro.

Naell non sapeva dove vivessero, se avessero loro villaggi – separati dalle altre – o se, semplicemente, abitassero nel bosco come nomadi, sempre in viaggio da un santuario all'altro.

Istrea aveva parlato del villaggio di Nelkost, che si trovava a sud-est di Marnha, vicino alla Carovaniera del Nord, ma non aveva mai sentito dire che le Guardiane vivessero lì.

Che vi fosse una sorta di caserma, come ne avevano a Rajana e nelle città più grandi di Enerios?

L'unica cosa che Naell sapeva, era che le incutevano un timore reverenziale non indifferente.

Quando erano giunte al villaggio, non meno di tre giorni addietro, si erano presentate in formazione dinanzi alla casa di Istrea.

Quella che, a parere suo, doveva essere stata la comandante in capo, si era presentata con il nome di Yrana e aveva offerto i loro servigi a Hyo-Den in vista dell'arrivo dei principi.

Da quel momento, si erano posizionate lungo i confini del villaggio, le armi in pugno, i pesanti mantelli d'orso sulle spalle e le inquietanti maschere di terracotta calate sui loro volti a deformarne i lineamenti.

Eikhe le aveva spiegato che le Guardiane venivano scelte tra le migliori combattenti di ogni villaggio di donne-lupo, perché venissero addestrate nel compito di proteggere i luoghi di culto di Hevos.

Anche lei, però, non aveva idea di che fine facessero, una volta selezionate per quel ruolo. Solo le Signore dei Villaggi conoscevano la destinazione di tali prescelte.

Da quel poco che si sapeva, tramite il mito e i racconti delle Anziane, i templi altro non erano che le porte interdimensionali da cui il dio-lupo entrava e usciva dal mondo ultraterreno a quello degli umani.

Per questo, le Guardiane si occupavano di tenerli ben protetti.

Naturalmente, Naell non si era arrischiata a chiederne conferma, perché quelle donne le facevano davvero troppa paura.

Non che le avessero detto qualcosa in malo modo, o che l'avessero guardata storta. Semplicemente, stare loro vicino le faceva venire i brividi.

Di certo, uno dei motivi che la spingevano a scrutarle con ansia, era il rapporto tra Guardiane e figlie sacre.

Era teso come corde di liuto, e lo si poteva avvertire nell'aria come una sorta di aroma pungente che solleticava le narici.

L'odio era scemato, lasciando il posto a una quieta sopportazione, ma la pace era ben lungi dall'essere stata raggiunta.

A ogni buon conto, le Guardiane sapevano bene quando sotterrare l'ascia di guerra e mettersi a disposizione di una sorella, quando essa era nei guai.

Fosse anche una figlia sacra che, ancora, loro consideravano come un abominio.

Seduta sulla paglia fresca all'interno del recinto dove erano allevati i lupi, Naell era ben contenta di stare loro lontano, anche se impegnata sul lavoro.

La Profezia di Haaron - Cronache di Enerios Vol. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora