Capitolo 7

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7.

Il brusio nella sala riunioni della casa di Istrea era paragonabile solo a quello che, una volta, Naell aveva udito durante una seduta del Consiglio della Corona.

Quella volta aveva solo origliato attraverso un panneggio dietro cui si era nascosta,... non era stava veramente presente alla riunione.

Ora, però, non c'era nessun pesante telo damascato a proteggerla dalle occhiate di chi, nella sala, la stava guardando a metà tra lo sconvolto e l'invidioso.

Solo le mani forti e protettive di Aken ed Eikhe, in piedi dietro di lei, la consolavano e la trattenevano dal fuggire a gambe levate da quel posto.

Non che volessero farle del male, ma aveva idea di avere fatto quasi uno sgarbo a tutte loro, incontrando il dio-lupo a cui erano devote quando, a quasi nessuno del villaggio, era stato concesso un simile onore.

Seduta accanto a lei assieme ai gemelli, che apparivano stranamente tranquilli e quasi indifferenti al caos generato dal loro ritorno a Hyo-Den, Lyana le strizzò l'occhio.

«Vedrai che non appena arriverà Istrea, si daranno una calmata.»

«Ho quasi paura del suo arrivo» brontolò Naell, prima di sorridere benevola ad Antalion, giunto nella stanza praticamente di corsa.

Scivolando abilmente tra i corpi di donne assiepate nella sala, raggiunse in fretta la sua famiglia e, dopo aver dato un bacio ai fratelli e alla cugina, si inginocchiò dinanzi a Lyana.

«Sono arrivato appena ho potuto. Allora, che succede? Dove li hai pescati?»

Lyana si limitò a sorridergli dolcemente, prima di chinarsi a dargli un modesto bacio sulle labbra per poi sussurrare: «Erano a passeggiare a Hevos e Haaron.»

Antalion sobbalzò di sorpresa, fissando i tre ragazzi con aria apertamente sconvolta.

«Miseriaccia! Entrambi? Siete stati davvero baciati dalla fortuna!»

«Non ne sono così sicura» borbottò Naell, ripensando alle parole di Hevos.

Perché ci sarebbe stato bisogno di un Faro di Luce? E perché i gemelli sarebbero stati il basamento e l'apice di quel faro?

E perché lei avrebbe dovuto seguire la loro luce? Per dove?

Cosa sarebbe successo, nel loro futuro? E perché lei era finita nel bel mezzo di quella visione-non visione?

Fatto accomodare Antalion al fianco dei gemelli, Lyana gli strinse una mano per un istante e sussurrò a bassa voce al suo orecchio: «Ora c'è troppa confusione, per cui te ne parlerò dopo, ma Hevos ha detto una cosa anche a me.»

«Forte!» sorrise divertito Antalion, dandole un bacio con lo schiocco sul naso, e tornando serio subito dopo non appena Istrea entrò nella sala, che azzittì tutti con lo sguardo.

Il brusio scemò di colpo, facendo piombare la stanza nel silenzio più teso che Naell avesse mai provato sulla pelle.

Nessuna osava aprire bocca e, mentre Istrea raggiungeva il palchetto da cui avrebbe parlato, e la principessa percepì distintamente la stretta di Eikhe e Aken farsi più forte, sulle sue spalle.

Erano con lei, in tutto e per tutto.

Naell levò su di loro uno sguardo grato, prima di udire Istrea parlare per la prima volta, dacché erano rientrati al villaggio.

«Visto che i nostri fuggiaschi stanno ovviamente bene...» e, nel dirlo, sorrise ai gemelli e alla principessa. «... vediamo di capire bene cosa ci ha riferito Lyana e cosa, Hevos, abbia detto a questi tre fanciulli benedetti.»

La Profezia di Haaron - Cronache di Enerios Vol. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora